La rinascita dei titani

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  1. _Ampharos_
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    vorrei partecipare anch'io. una domanda: si possono scegliere anche dei importanti come Horus, Iside o Thot?
     
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    ecco a voi il V capitolo so che molti di voi vorranno indietro i soldi del biglietto per la mia trovata di dividerlol in due ma almeno per i molti di voi in crisi d'astinenza sarà un piacevole aperitivo.
    rispondendo ad amphy si non ci sono limitazioni per ora gli dei già presi sono ra, poseidone, demetra, anubi, ares, thor, e sekmeth

    vi dico solo un ultima cosa le immagini sono state create da me percui NON COPIATELE ci ho messo un sacco di tempo per farle :D

    Capitolo V: Rivelazioni - Parte 1

    La figura si fermò ad un passo dai due giovani cacciatori di mostri, mentre ombre sinistre danzavano sul suo scuro mantello provocate dagli incendi che ormai divampavano alti contro il cielo notturno. -Dovreste essere i due più grandi cacciatori di mostri del tempio, ma guardatevi...- disse in tono piatto guardando i due giovani coperti di polvere e sangue. Alex provò a scattare verso l'uomo misterioso, ma il suo corpo si rifiutava di muoversi intrappolato come in una ragnatela e la sua vista si offuscava sempre di più; le figure incappucciate risero nel vedere il guerriero piegato in due dal veleno, ma quello che sembrava il capo alzò una mano, e tacquero. -Basta così- disse pacatamente riportando il silenzio nelle rovine di Tirinto. -Parliamo un po', vi va?- disse gentilmente. Lily non si scompose minimamente dall'offerta del misterioso individuo. -Parlare?! Come davvero non sapessimo che ci volete uccidere, per cui, perché aspettare, fatelo ora che siete in superiorità numerica.- Rispose gelidamente alzando il martello e preparandosi alla lotta, ma Alex le fermò debolmente il braccio. -Questa è una battaglia persa, siamo in inferiorità numerica e per di più affaticati dallo scontro con la chimera.- Fece notare Alex afferrando la sua moneta, era di un rosso sangue con coniato su entrambi i lati un cinghiale affiancato ad una lancia. Il giovane la rigirò un paio di volte, quindi prese faticosamente la sua lama. -Adoro questa moneta.- Quindi chiuse gli occhi e rallentò il respiro; una sottile foschia rossastra si disperse dalla moneta, coprendo i misteriosi assalitori. -Questo sarà un ottimo diversivo- disse debolmente mentre perdeva conoscenza. Intanto l'uomo che sembrava essere il capo intimò ai suoi uomini di non respirare, ma l'ordine giunse troppo tardi: i suoi sotto posti si erano gettati in duelli all'ultimo sangue insultandosi ferocemente gli uni contro gli altri creando un gigantesco campo di battaglia, Lilyth quindi abbattè con forza il martello, che ancora stringeva in mano, al suolo e un tuono si abbattè nell'esatto istante in cui il martello schiantò a terra, trasportando nella sua luce accecante i due lontano da Tirinto. -Forse avrei dovuto pensare anche ad una meta prima di usare il movimento tonante.- Pensò tra sé e sé mentre il tuono lasciava cadere la ragazza e il suo compagno di squadra nel mezzo del nulla. Intanto il gruppo di uomini incappucciati aveva recuperato il senno visto che la volontà di Alex era venuta meno. Il capo vedendo che i suoi ostaggi erano scappati diende un lungo grido di frustrazione per poi chiamare un suo sottoposto. -TU, torna alla tua posizione e avvertimi se hai novità, e questa volta non voglio fallimenti.- Ordinò iracondo. L'alta figura si inchinò e scomparve mentre pian piano anche gli altri facevano altrettanto. Quindi stese il braccio e la chimera tornò a muoversi come se il tempo avesse ricominciato a scorrere solo ora, successivamente sparì.

    -Ecco qui la beee...!- Esclamò Amir guardando quella che una volta era Tirinto, -ehm... diciamo che una volta era la bella Tirinto.- Si corresse sorridendo. Damos allungò lo sguardo, ma ovunque si voltasse vedeva solo pire e distruzione. -Proseguiamo a piedi, ho una brutta sensazione.- Quindi il giovane scese dal segugio. Amir lo imitò, e entrambi si avviarono lungo l'agorà che era ridotta ad un cumulo di macerie, invasa dai morti e dai corvi; senza curarsene i due proseguirono verso la periferia del paese fino a fuori le porte, dove tre giorni prima i due cacciatori avevano fronteggiato la chimera. Qui le cicatrici erano ancora più evidenti. -Fermo- Intimò amir, che era chino sui resti di un serpente ormai quasi ridotto a uno scheletro dai rapaci che volteggiavano sulla città. Il ragazzo si fermò come gli era stato ordinato, infatti il giovane stava per finire in una pozza di veleno, forse i rimasugli del serpente. -VIA DI LI'!- Urlòad Amir, che ancora intento ad esaminare il serpente non si era accorto della chimera che gli era balzata alle spalle. Damos convogliò le sue energie e radunò tutti i rovi che riuscì a percepire nella zona creando una gabbia attorno alla chimera. -Ti faccio vedere come si mette a nanna il micione.- sorrise Amir che si chinò e posò il palmo della mano a terra, quindi si concentrò al massimo. Il suo anello diede lampi di un'intensa luce nera e la terra prese a ribollire, quindi una decina di braccia scheletriche armate di vecchie spade fuoriuscirono dalla terra, mentre la chimera vomitava vampe ardenti contro la gabbia di rovi che resisteva ancora per puro miracolo. -Ehm... Amir, un aiutino? Non so per quanto potrò mantenere quella gabbia!- Ma Amir era troppo concentrato e non rispose; si limitò ad ordinare ai suoi soldati non-morti di attaccare il mostro; questi passivamente obbedirono entrando incuranti delle spine dei rovi grandi quanto una lancia e degli attacchi del mostro inprigionato e in un paio di minuti questo fu soppraffatto dall'esercito di scheletri sciogliendosi in una pozza scura e tumultuosa, quindi Amir riaprì gli occhi e disse allegramente -Fatto, il micio dorme, ma non c'è traccia di Al e di Lily, ne qui ne lì.- Aggiunse. -Quando dici lì intendi lì ade?- Chiese un po' spaventato dal potere del maestro, ma questi non rispose e si limitò ad andarsene e invitare l'amico a fare altrettanto, quindi insieme tornarono nella Duat. Al loro ritorno al tempio furono accolti da Rashja e altri due ragazzi che Damos non aveva mai visto. -Notizie di loro?- chiese Rashja appena li vide tornare. -No, la chimera è sconfitta, ma di loro nessuna traccia.- Rispose Amir sconfortato. -Beh, possiamo stare tranquilli, loro non s...- Tentò di aggiungere Damos, ma Amir lo fulminò con lo sguardo e il giovane contadino capì che era meglio tacere o mentire, quindi continuò. -Sono morti contro la chimera, avremmo trovato il cadavere per cui stiamo tranquilli prima o poi avremo notizie.- Cercò di infondere un po' di buon umore in quelle parole, ma nemmeno lui ne era più molto sicuro.
    Dopo aver detto qualche parola di conforto ad Amir, Rashja se ne andò lasciando soli Amir e Damos con i due ragazzi davanti. -Beh, se non altro non sono morti, tu lo sapresti giusto?- Ruppe il ghiaccio il ragazzo più giovan, ma Amir lo zittì con lo sguardo. -E andiamo, i più forti cacciatori del tempio uccisi da un micetto? O mi stai nascondendo qualcosa?- riprese con il suo fare sarcastico. -Senti Nathan, qui non si tratta della chimera, sta succedendo qualcosa di molto peggio di semplici attacchi di mostri.- Lo rimproverò. Nathan lo fissò per un momento, quindi cambiò espressione. -Certo, se nascondi delle informazioni fondamentali ai tuoi alleati come possiamo fidarci di te... sai una cosa, per me loro sono vivi, ma non vuoi che si sappia in giro.- Rispose sorridente. Il giovane rimase spiazzato, ma non ebbe il tempo di controbattere perché Nathan aveva già cominciato un nuovo discorso. -Ma piuttosto, cos'è questa storia che sei diventato un maestro? Non si parla d'altro.- Rise Nathan. Al che rasegnato Amir presentò il suo allievo. -Damos, ultimo acquisto del tempio- disse con scarso entusiasmo. Nathan scoppiò in una risata allegra. -Ultimo acquisto? Lui è Raul, il vero ULTIMO acquisto del tempio.- Disse mettendosi da parte per far sì che il suo alievo fosse in primo piano.
     
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    Vi farò uccidere tutti a vicenda con la mia preziosa moneta. :|°-°|:
     
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  4. _Ampharos_
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    Allora voglio essere un grande guerriero con i poteri di Horus! Ti ringrazio Phoenix!
     
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    prego allora dimmi se vuoi una moneta un amuleto o l'anello di horus e dimmi il nome del personaggio e vedrai che ti accontenterò
     
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  6. _Ampharos_
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    Mi piacerebbe avere un amuleto e come nome penso che vada bene Elly.
     
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    dopo un sacco di tempo di lavoro, ritardi eccovi il fantomatico capitolo VI vi auguro una buona lettura e porgo le mie scuse ad amphy e nathan (ampharos non ti arrabbiare se ho usato un nomignolo) so che siete apparsi poco e con una parte minimale nel capitolo ma vi assicuro che nel prossimo fare te qualcosa di moolto importante ancora buona lettura a tutti :)

    Capitolo VI: Rivelazioni - parte 2 - A volto scoperto

    Amir soppesò con lo sguardo il nuovo arrivato. -Molto interessantem ma scusa se non faccio i salti di gioia.- disse rivolto a Nathan, che continuava a sorridere fiero del suo allievo. -Andiamo vecchio mio, fai un sorriso...- Replicò sorridente Nathan, che fu subito frenato da uno sguardo gelido dell'amico. -E va bene, facciamo così: tu accetti il mio piccolo gioco e io ti darò questa.- propose tirando fuori dalle pieghe della tunica un rotolo di pergamena con un sigillo. -Ma quello è il sigillo di...- riuscì a dire a malapena, esitante e senza parole. -Dove l'hai presa?!- sbottò, e il suo anello cominciò a dare lievi, ma costanti bagliori violetti. -Su quella pergamena c'è il sigillo di Lily, come mai l'hai tu?!- continuò sempre più in preda all'ira, tanto che Nathan assunse una posizione difensiva, mentre il suo goiello irradiava una calda luce dorata. -Perché l'ho io? Beh, scegli, o la prendevo io o la prendeva Rashja.- rispose il ragazzo che aveva perso ogni traccia del sorriso che lo contraddistingueva, quindi abbandonò la sua posizione. -Andiamo Amir, pensi di essere l'unico ad aver visto qualcosa di strano in Rashja?- disse più serio che mai, quindi abbandonò in un istante quella serietà per tornare al suo temperamento normale. -Allora, accetti la mia offerta? Faremo combattere i nostri allievi, e quello che vince prende tutto.- propose sorridendo. Amir sospirò, quindi con tono mesto accettò. -D'altro canto, quante possibilità ho di farti stare a cuccia?- Aggiunse. -Nessuna, forse di farti dare la zamp... ehi, io non sono uno dei tuoi cagnolini che puoi comandare a bacchetta!- Rise Nathan. -Già, purtroppo.- aggiunse sotto voce il maestro di Damos. -Cosa?- chiese l'altro. -Niente-. Quindi si diressero insieme all'arena del tempio; durante il tragitto Damos provò a fare conoscenza del suo avversario. -Ehi io sono Damos, sono capitato qui per pura, ehm... sfortuna?- disse al ragazzo che camminava accanto a lui. -Io sono Raul, ehm... io sono stato fortunato, hai presente il leone Nemeo?- Chiese, Damos annuì. -Sì, beh, ha attaccato il mio villaggio e ho ottenuto il mio sigillo, poi Nathan mi ha salvato.- Al che Nathan si voltò e aggiunse -Della serie "Quanto sono potente".-, cosa che provocò una risata dal gruppetto. -Comunque sia, tu sei qui da più tempo di me, com'è questo posto?- Chiese Raul un po' a disagio. -Beh, è un posto fantastico, fino a quando le chimere non cercano di farti a brandelli-. Quando arrivarono all'arena la trovarono completamente spogli, tranne che per una ragazza che si stava divertendo a sminuzzare diversi manichini di legno con un khopesh1. Quando la compagnia entrò, la ragazza non fece neanche caso ai quattro e continuò tranquillamente il suo allenamento fino a quando Nathan non le chiese di liberare l'arena per lo scontro. -Ma come?! Quel manichino ha ancora un braccio.- si lamentò. -Mi auguro almeno che sia uno scontro avvincente.- Quindi la sua spada scomparve in una cascata di sabbia d'oro e seguì i due maestri sugli spalti dell'arena, mentre i due allievi prendevano posizione uno di fronte all'altro. Damos pensò a come l'ultima volta che era stato su quell'arena avesse rischiato la vita contro Amir e ora doveva affrontare un nuovo arrivato. -Beh, se non altro ho un po' più di esperienza di lui.- pensò tra sé. Dopo qualche istante speso dai due a studiarsi, passarono all'azione: Raul si concentrò per pochi secondi e una sottile colonna d'acqua si compattò in un tridente azzurro marino, mentre Damos senza perdere tempo si circondò da viticci di edera che gli vorticavano attorno; Raul quindi partì all'assalto con un normale colpo di forca cercando di conficcare i denti del tridente nel fianco dell'avversario, ma fu facilmente deviata da uno dei tralci di Damos che colpì l'avversario con due rami della pianta facendo indetreggiare il suo nemico che sorrise soddisfatto, quindi puntò il tridente contro Damos e subito dal terreno un'onda prese forma e volume; si spostò rapida contro il ragazzo, che concentrandosi ulteriormente aumentò il numero di viticci e quindi si avvolse in essi come un riccio per proteggersi dall'onda che ora aveva le dimensioni di una piccola casa. Quando l'onda fu passata il giovane contadino riaprì la sua protezione, era bagnato fradicio, ma almeno non era stato travolto. -Fammi indovinare, hai l'amuleto di Poseidone2?- urlò al ragazzo. -Esatto, su, che ti prende, non dirmi che hai già usato tutti i tuoi assi nella manica.- Rise Raul. -I miei assi nella manica, ma per favore- Pensò Damos, quindi sotterrò due rami del suo esercito arboreo e attaccò simultaneamente da entrambi i lati con gli altri, ma il suo tentativo fu vano, infatti l'altro riuscì a deviare l'attacco da destra con il tridente e quello di sinistra lo scansò, creando una piccola corrente marina che deviò il colpo. Raul sorrise, quindi appoggiò il tridente a terra. -È ora di finire questa sfida, non sei d'accordo?- disse sicuro di sé al suo avversario. -Mai parole furono più sagge.- rispose un po' affaticato il suo rivale, che non era riuscito ancora a riprendere l'attacco che si ritrovò inghiottito in un globo d'acqua che rimaneva collegato al tridente di Raul grazie a un sottilissimo filo azzurro; il liquido lo investì senza preavviso e il giovane dovette fare del suo meglio per trattenere il fiato, ma immerso completamente nella sua prigione i suoi polmoni si riempirono ben presto d'acqua, la sua vista si annebbiava ogni secondo di più mentre la sensazione di soffocamento aumentava. -Ehi, questa mossa non può essere valida!- urlò sdegnato Amir dagli spalti. -Ehi amico, tutto è lecito in guerra e in amore.- si limitò a rispondere Nathan con una scrollata di spalle. -Andiamo, siediti, tutto andrà a finire per il meglio e poi le cose sembrano farsi interessanti.- Aggiunse emozionata la ragazza. -Elly, così non mi aiuti.- si lamentò Amir. -Non ti serve aiuto, e poi il tuo allievo sembra avere ancora qualcosa da dire.- disse in tono piatto, infatti il ragazzo si concentrò al massimo, quindi facendo appello alla sua forza di volontà. -Forza Damos, non vorrai far compagnia ai pesci, vero?- si disse, quindi riprese il controllo dei due tentacoli di edera che aveva nascosto sotto terra, che sbucarono da sotto terra e si avilupparono attorno al tridente strappandolo dalla presa del ragazzo interrompendo il suo legame con la gabbia, quindi Damos crollò a terra in ginocchio e affamato d'aria; i due rampicanti conficcarono l'arma di Raul a un paio di passi dietro la schiena del suo rivale. -Arrenditi, ti prego, non costringermi a farti male, anche se ne avrei una gran voglia.- disse ansimante il ragazzo, Raul rise e stese la mano verso il tridente .-Ma allora sai combattere seriamente.- lo schernì. Mentre parlava il tridente si mosse nella direzione del suo padrone. -Eh no, tu rimani fermo qui.- Damos schioccò le dita e il tridente mise radici e fu ricoperto di tenera corteccia che andava a inspessirsi sempre più mentre dalle punte del forcone crescevano timidi rami con qualche piccola fogliolina. -Non te lo ripeterò, arrenditi o farai la stessa fine di una ninfa di mia conoscenza3.- Il suo sguardo non trasudava nessuna emozione, cosa che lasciò allibiti Raul e Amir, che non aveva mai visto il suo allievo in quello stato. -A quanto pare il tuo ragazzo è un vero guerriero e la paura di morire lo ha risvegliato, finalmente qualcosa di interessante.- disse deliziata Elly, Raul si arrese, quindi dall'interno del nuovo alberello uscì una leggera spuma di mare e il suo amuleto smise di brillare. Nathan consegnò senza dire nulla il rotolo all'amico che si precipitò a sostenere il suo allievo che era svenuto subito dopo la resa del suo avversario. -Devi andarci più piano, ne va della tua vita se esageri.- lo rimproverò dolcemente, quindi aprì il messaggio, era un messaggio molto corto, diceva solo:
    "Ti spiegherò tutto dopo, vediamoci a Menfi e porta un antidoto al veleno della chimera. Al ti ringrazierebbe".
    -Uff... che caldo.- si lamentò Damos. -Continua a camminare e vedrai che ti passa.- rise Nathan mentre avanzavano nel deserto; anche Raul sembrava avere qualche problema con il caldo torrido del luogo. -Coraggio sfaticati, ancora qualche chilometro e ci siamo.- disse entusasta Elly. -Mi spiegate dove stiamo andando e perchè Elly viene con noi?- rispose Damos sempre più soffocato dal caldo. -Beh, tu eri svenuto, ma Lilyth ci ha detto via lettera di trovarci a Menfi, e così eccoci qui.- Spiegò Amir. -E noi due siamo venuti perché siamo stati bravi a non dire nulla a nessuno.- si intromise Nathan -Ed Elly è con noi per...- Il ragazzo fu interrotto. -... per fare una passeggiata nel deserto e perché vi avrei ammazzato se non mi aveste portato con voi.- rispose come se fosse una cosa da nulla la ragazza. -Ecco, ora sai tutto.- mentre parlavano il profilo della città cominciò a delinearsi all'orizzonte e quando riuscirono ad arrivare alle porte della città era già sorta la luna. Entrando nella piazza del bazar trovarono solo poche guardie di ronda. -Mh, strano, Lily dovrebbe essere da queste parti, in teoria...- disse attento Amir. -Ho seteeee e ho pure freddo adesso.- si lamentò Damos; Elly che camminava davanti a lui rise. -Questa è la vita qui in Egitto, di giorno un caldo torrido e di notte freddo lacerante, questo sì che tempra il carattere e il fisico, ragazzo.- rise Elly, ma smise subito e materailzzò la sua arma con uno sfavillare di luce d'oro. -Abbiamo compagnia.- bisbigliò ai compagni. -Certo che avete compagnia, e ora abbassate le armi o vi farò male. Molto male.- rispose la voce di Lily dall'ombra. -Mioddio, che ti è successo alla faccia?- esclamò seriamente preoccupato Amir, vedendo il volto dell'amica devastato dalle ustioni. -Beh, non ho fatto niente io, la chimera invece...- sorrise rassicurante. -Tu piuttosto, hai portato l'antidoto? Alex è beh... non ha una bella cera, ecco tutto.- chiese. -Speriamo che il mio piano funzioni.- rispose mesto Amir. -SPERIAMO?! Alexander sta morendo e tu te ne esci con uno "SPERIAMO"?!- Bofonchiò Lily. -Beh, sì, ecco il mio piano, Damos ha il sigillo di Demetra, quindi potremmo riuscire a ricreare delle mele e delle esperidi, che sai curano ogni veleno o così si dice... non ne ho mai mangiata una.- Spiegò. -Senza offesa, quando avrò bisogno di qualche misura di grano senza lavorare ti chiamerò.- esplose d'ira la ragazza. -Lascia almeno che provi a farlo, no?- replicò duro Nathan. La ragazza sbuffò e quindi stette a guardare il ragazzo che aveva scavato una piccola buca al centro della piazza, quindi ci fece scivolare dentro una mela e la moneta di Demetra. -Ora attento, usare i poteri senza sigillo è possibile, ma dovrai ricorrere a tutta la tua forza di volontà, fermati prima che il potere consumi la tua forza vitale.- Lo istruì Amir da bravo mentore; il ragazzo fece qualche respiro profondo, quindi chiuse gli occhi e stese la mano sulla buca, all'inizio non accadde assolutamente nulla, ma dopo qualche minuto una tenera pianticella cominciò a crescere e a prendere forza fino a diventare un albero maestoso ornato di preziose mele d'oro. L'albero continuava a crescere, mentre Damos cominciava a sudare sangue, che colava dalla sua fronte tracciando scie scarlatte sulla sua pelle. -FERMO!- urlò Amir; l'urlo riuscì a riscuotere il ragazzo, che si ritrovò ansante a terra. -Ma che bell'alberello, luccica.- rise Elly -Già, ora facciamo qualcosa per il tuo faccino. Raul, ho bisogno del tuo potere, hai presente Hvergelmir4?- disse serio. -Ne ho sentito parlare.- Rispose. -Ecco, riusciresti a portarci un po' delle sue acque?- il giovane sbuffò, quindi evocò il suo tridente e concetrandosi il più possibile creò una bolla d'acqua cristallina perfettamente limpida tanto che si poteva vederci attraverso pur essendo notte. -Tutta tua, Lily.- rise Nathan, la quale prese l'acqua tra le mani e si sciaquò il volto, la carne bruciata fu riassorbita e cicatrizzata, la pelle morta lasciò spazio a una pelle nuovamente liscia fino a che l'orribile ustione non fu altro che un ricordo. -Perfetto, ora qualcuno prenda una mela e la dia ad Alex.- disse freddamente, così dopo aver colto alcune mele seguirono Lily fino a una piccola casupola dove trovarono Alex steso avvolto in diverse coperte colto da brividi di freddo circondato da diverse persone avvolte in mantelli neri. -Ancora voi!- esclamò Lilyth vedendo quelle figure. -Chi siete e che cosa volete da me e da Al?!- urlò richiamando il suo martello; una di quelle figure si fece avanti, lasciò calare il suo cappuccio sulle spalle così da rivelare il suo volto. -Noi siamo l'esercito della morte, la forza dei titani e del caos.- sorrise il ragazzo di circa vent'anni; l'aspetto ricordava molto quello di Amir, stessa carnagione abbonzata e gli occhi a nocciola, anche se l'occhio sinistro del tizio era completamente bianco con uno strano segno di un colore scarlatto. -T-tu..- riuscì a dire a stento Amir vedendo il volto del giovane, il quale sorrise malignamente. -Ah, allora ti ricordi di me.

    Glossario:

    1 Khopesh: spada tradizionale egizia nata dalla necessità di unire la forza di un'ascia da guerra con la manovrabilità di un pugnale, dalla tradizionale forma storta e dalla caratteristica. È spesso associata al dio Horus (immagine).
    2 Poseidone: figlio di Crono e fratello di Zeus ed Ade, nonchè di Era e Demetra, è il dio del mare diventato famoso per la sua arma: un tridente; è inoltre collegato ai cavalli, infatti secondo il mito furono creati da Poseidone dalla spuma delle onde del mare.
    3 [...] ninfa di mia conoscenza: Damos si riferisce al più celebre episodio di umano trasformato in pianta: quello di Apollo e Dafne, infatti la ninfa infastidita dalle incessanti attenzioni del dio del sole chiese a Zeus di essere trasformata in un albero d'alloro. La sua preghiera fu accolta, e da quel giorno l'alloro fu sacro al dio Apollo e divenne il massimo riconoscimento per i poeti.
    4 Hvergelmir: secondo la mitologia norrena è la sorgente di tutti i fiumi del mondo su cui è posata una delle tre radici di Yggdrasil, l'albero del mondo.
     
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  8. _Ampharos_
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    Moooolto intrigante e non ti preoccupare puoi chiamarmi Ampha o Amphy o come vuoi! In più spero che posterai al più presto i prossimi capitoli!
     
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    eccoci di nuovo qui dopo eoni di tempo dall'ultimo capitolo ma ultimamente sono stato impegnato con cali di ispirazioni corsi di pizzaiolo e quant'altro vi chiedo perdono del ritardo ma eccolo il fantasmagorico capitolo VII buona lettura a tutti :D

    Capitolo VII: Anime lacerate

    Il giovane stava immobile sorridendo malignamente ad amir, che non riusciva a togliergli gli occhi di dosso quasi come se avesse visto un fantasma -che ti succede amir? sembra che tu abbia visto uno spettro- ridacchiò quindi camminò lentamente verso il suo interlocutore -andiamo fratellino che succede non mi saluti?- la sua voce era fredda ma sembrava divertita come accesa da un calore folle, amir quindi si riscosse -amehd... tu dovresti essere morto.. non ho più avuto tue notizie- tutti i presenti quindi rimasero sbigottiti -FRATELLO amir cosa diavolo sta succedendo?!- rplicarono in coro cosa che divertire molto il membro dell' esercito della morte - NON hai avuto più mie notizie?! NON SEI NEMMENO ANDATO IN CERCA DI AVERNE, ammettilo se solo avessi voluto avresti potuto sentire che non ero morto, non solo ma mi hai pure dimenticato- riprese amehd in preda alla follia -ascolta io non...- provò a replicare con tono tremante- -sappi una cosa sono stanco di parlare, per questo tu muorirai qui ora! - sbuffò quindi l'aria intorno a lui si fece gelida e la sua mano fece per impugnare l'aria che subito si solidificò formando una lunga asta nera ornata d'argento, sottile che terminava alle due estremità con una lama dalla forma di un ventaglio, mentre al collo gli brillava l'amuleto di anubi irradiando una sinistra luce buastra sul suo viso, donandogli un'espressione ancora più crudele -quello è... l'amuleto di anubi?!- si intromise nathan -pensavo che un solo dio avesse un solo sigillo- amhed rise amaramente, una risata fredda e senza gioia -i sigilli rispecchiano gli aspetti di un dio, lily tu hai il sigillo di thor, ma in esso è racchiusa la capacità distruttiva del dio infatti thor o meglio il Mjolnir aveva due aspetti l'eccellente arma di distruzione e l'infallibile martello per edificare, quindi cosa c'è di più ambivalente della morte?- quindi fece una pausa per dare tempo ai presenti di metabolizzare l'informazione -sai cosa mi importa se questo martello è buono o cattivo? l'unica cosa che conta è che posso usarlo per ammazzarti- rispose freddamente la ragazza che facendo roteare il martello balzò per attaccare il nemico, ma fu intercettata da una coppia di leonesse apparse in un istante che le balzarono contro -resta al tuo posto non è la tua battaglia- rise la figura alla destra di amhed mentre i due felini si preparano ad attaccare la guerriera, quando da dietro di lei un gigantesco cobra alato si avvinghiò su di una delle leonesse prima che questa riuscisse a d attaccare, mentre l'altra fu subito incenerita da una fiammata proveniente dal kopesh di elly che ora era pervaso dalle fiamme -e tu non toccarla rashja, credimi non scherziamo questa volta- la ragazza incappucciata decise quindi di svelare la sua identità -ma bene da quanto lo sapete che vi stavo tradendo?- fu nathan a rispondere per primo - circa un mese da poco prima che iniziassero a intesificarsi gli attacchi dei mostri- spiegò con tono non curante il ragazzo, mentre i suoi serpenti si avvinghiavano attorno al donna pronti per un attacco, i due rettili erano già sul punto di sputare il loro veleno corrosivo sul bersaglio quando una forte folata di vento gli travolse gettandogli contro una delle colonne portanti della casa piegandola paurosamente -vi avevo detto di non intralciarmi- si limitò a commentare ramehd rivolto ai suoi uomini -ma...- provò a commentare rashja, l'altro le lanciò subito un' occhiata gelida che faceva intendere che non voleva sentire scuse -essia se volete combattere contro queste seccanti creature fatelo fuori dove non potete disturbare la mia vendetta-,gli uomini mantati si diressero fuori -ci pensiamo noi a loro- rassicurarono amir seguiti dai loro avversari, approffittando della situazione un grosso sciacallo nero come la notte balzò contro il comandante, che con un rapido gesto della mano si limitò a graffiare appena i due grossi canidi che subito ricaddero a terra privi di vita -andiamo fratellino puoi fare di meglio o è tutto qui?- la sua voce sembrava quasi delusa quindi fece roteare la sua arma e si preparò ad attaccare il fratello, il colpo era quasi giunto a destinazione quando fu deviato da una lama - chi?! osa mettersi tra me e la mia vendetta?!- ruggì l'uomo mentre i suo occhio studiava la stanza alla ricerca di un responsabile, quindi abbassò lo sgardo etrovò il colpevole: il ragazzo steso a terra privo di sensi che dal primo istante aveva sottovalutato ora impugnava la sua spada mentre con la mano destra il ragazzo deviava con il piatto della lama la traiettoria del fendente nemico nella mano sinistra gli brillava un acceso bagliore rosso sangue brllava sempre più intenso -che dormita ragazzi ora non ti ho mai visto amico ma non mi hai fatto una gran bella prima ipressione...- schernì il suo rivale -mh... pensavo fossi a terra morto ormai comunque chi sei un altro sciocco in cerca della morte?- rispose in tono piatto -alex e credimi non arrovellarti il cervello tanto tra un pò sarai morto amico- detto ciò il ragazzo puntò la sua lama verso il soffitto della casa e un impetuoso vento rosso risalì dalla lama plasmando un unico braccio taurino armato di scudo -prima di muorire spiegami come ti sei salvato- commentò amir -con chi stai parlando dei due? chiese alex sorridente -con entrambi-rise non sapendo nemmeno lui il motivo di quella risata ormai ogni cosa sembrava buffa dopo essere stato così vicino alla morte. per alcuni istanti calò un gelido silenzio tombale tra i presenti, fino a quando alex non decise di parlare per primo -bhe è semplice- cominciò in tono divertito calamitando l'attenzione su di lui -vedi tu hai prestato troppa attenzione a amir, senza badare al più misero dei presenti che ha potuto darmi tranquillamente la mela delle esperidi- gli occhi di amehd si restrinsero in due fessure innietate di sangue -TU!-urlò in preda all' ira lanciandosi ferocemente su di damos ancora disarmato e stremato per l'enorme sforzo di prima che non riusci a schivare l'assalto trovandosi in un breve si ritrovò con la gola serrata nella stretta nella morsa del nemico -ti avevo detto di uscire da questa casa... perché sei rimasto? ora muorirai per mano mia- il tono del capitano era duro e inflessibile, "è la seconda volta nel giro di poche settimane che rischio di muorire soffocato cos'ha la gente contro i miei polmon?!" pensò tra se damos mentre le forze cominciavano a venirgli meno, fino a quando fu richiamato alla realtà dall'urlo di dolore del suo aguzzino che aveva lasciato la presa e ora amehd stava lottando contro un enorme mastino avvolto da logore bende di lino. amir ora era in piedi e sembrava che stesse concentrando nell'anello una grande quantità di energia vitale -fratello non so cosa sia successo ma l'amhed che conoscevo non si sarebbe mai scagliato contro un nemico disarmato- urlò fuori di se dalla rabbia e dalla disperazione - era molto tempo fa fratello prima che tu ci abbandonassi contro quella manticora quello che mi ha tenuto in vita fu il risentimento verso di te e grazie a questo ottenni poteri che non puoi nemmeno capire- rise mentre il segugio mummificato balzava su di lui e mentre era ancora a mezz'aria amhed schioccò le dita e lo sciacallo si fermò a mezz'aria immobile a metà del balzo -cos'hai... anubi ti ha dato questo potere?- riuscì à dire alex incredulo, la cosa fece ridere di una risata senza gioia il nemico -anubi non c'entra lui ha scelto amir per provare a convincermi a tornare dalla parte degli dei, ma dov'erano gli dei quando la manticora uccise la mia famiglia? no fu crono a donarmi questo tatuaggio- disse indcando l'occhio su cui campeggiava il simbolo rosso sangue che campeggiava all'interno del suo occhio sinistro completamente bianco, senza indugiare oltre si lanciò sul fratello mirando al petto, la lama si abbatte sulla carne, facendo sgorgare una piccola fontana di sangue, solo che quello che fu colpito non fu amir ma damos che all'ultimo secondo si era lanciato in difesa del suo maestro e la lama aveva squarciato il braccio destro del ragazzo, che si sentiva andare a fuoco benchè la ferita non fosse molto grave scoprì subito che il suo braccio si rifiutava di muoversi eppure non era stato reciso ma non ne avvertiva più la presenza-che zeus ti maledica ero destro che mi hai fatto?!- urlò con quanto più fiato aveva in corpo per cercare di trattenere le lacrime -semplice ti ho reciso l'anima del tuo braccio destro ritieniti fortunato ragazzo se ti avessi colpito il petto saresti morto, anzi peggio saresti cenere-rise gelidamente il mietitore di anime.
     
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  11. Nega‡Ichuan
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    Vorrei partecipare ma ti spiego meglio se mi accetti in chat privata :asd:
    Comunque bellissima FF! ^^

    Edited by Nega‡Ichuan - 27/11/2013, 14:26
     
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    eccovi il capitolo VIII il primo capitolo scritto in mobile (con lo smartphone e sistemato al PC (tipo link alle immagini ecc) buona lettura

    Capitolo VIII: L’alba della rovina

    Nubi oscure si accalcavano nella piazza del bazar, l'oscurità della notte si andava via via schiarendo, mentre la battaglia seminava distruzione per tutta la città. I due schieramenti ora si erano divisi e dispersi per le vie della cittadella, dove gli elementi sembravano scatenarsi senza riserve. Folgori scoppiarono nelle vicinanze del tempio dove Lily aveva ingaggiato un furioso scontro con un soldato di Amhed, quest'ultimo era un uomo ben piazzato e dall'aspetto taurino, il volto doveva essergli caduto durante la fuga rivelando un uomo dai freddi occhi grigi, ad occhio e croce doveva essere sulla trentina. -Finalmente ti sei stancato di scappare.- Ansimò la ragazza esausta per la lunga corsa, l'uomo ghignò e quindi alzò al cielo l'amuleto che teneva al collo: una pietra rossa con una venatura nera al centro, Lily ci mise un po' a capire che l'amuleto in realtà era un occhio, che presto cominciò brillare fino a quando un piccolo fiume di magma si formò ai piedi del soldato che cominciò a ridere sguaiatamente. -Va bene, mi hai stancata.- Il martello che stringeva sprigionò un enorme fascio di fulmini che avrebbe sicuramente carbonizzato il nemico se non fosse stato intercettato da una gigantesca mano plasmata nel magma. -Non stavo scappando, mi serviva più spazio per evocare Surt1, questa sarà la tua tomba ragazzina.- Singhiozzò l'uomo malevolmente divertito. Lily fissò l'enorme colosso di fuoco e magma che si era appena materializzato. -Ma guarda, me ne è toccato uno grosso, che fortuna!- Rise la ragazza mentre studiava il suo avversario in cerca di un punto debole da sfruttare, ma in ogni angolo del gigantesco mostro in cui posava lo sguardo vedeva solo guizzi di fiamme mentre l'uomo rise. -Ti vedo a corto di idee o sbaglio?- Lo canzonò. -Al hell2 non importa, lo si butta giù con le buone maniere questo.- Subito la ragazza si arrotolò le maniche della veste rivelando un bracciale di bronzo. -"Xavier, se questo aggeggio non funziona e muoio per colpa tua ti ammazzo"- pensò la ragazza mentre attivava il meccanismo del bracciale e un'innumerevole quantità di cavi metallici si avvinghiarono saldamente al gigante ingorando il calore delle fiamme che avrebbe dovuto sciogliere qualunque metallo. -"Bene, e per ora Xavier si salvò."- si complimentò -Sai, un amico mi ha detto che il metallo e l'elettricità vanno "piacevolmente d'accordo".- disse trionfante. -Beh buon per te.- rise l'uomo tranquillo. Lily non se ne curò più di tanto sicura che si trattasse di un bluff quindi alzò il martello al cielo convocando quanti più fulmini riuscì quindi lo abbatté violentemente al suolo, le folgori che vorticavano sul maglio si ragrupparono sui cavi trasformando Surt in un simulacro fulminante mentre scintille si disperdevano vagando a caso bruciacchiando le statue del tempio lì vicino, mentre ampie volute di fumo si levarono. -Visto, più grandi sono più rumore fanno quando cadono.- Rise Lily divertita. L'uomo applaudì gelidamente, quindi sorrise. -Esatto, quando cadono, ma ciò implica che deve cadere... Ammira.- Da una pozza di magma ribollente stava già riprendendo forma il mostro sotto lo sguardo incredulo della ragazza. -Il mio non è un misero anello, ma una reliquia mostruosa e le cose sono leggermente differenti.- spiegò divertito. -Reliquia mostruosa? Ma di che parli, non esistono sigilli simili!!!- Rispose la ragazza al culmine della rabbia stringendo la sua arma fino a sbiancarsi le nocche per la frustrazione.

    Nel frattempo...

    Dall'altra parte della città Nathan ed Elly erano già impegnati in un battaglia contro Rashja. La ragazza si stava occupando delle leonesse nemiche, che ora camminavano irrequiete al centro di un anello di fuoco, bramose di trovare una via d'uscita. Uno stormo di giganteschi falchi solcava intanto il cielo alla ricerca di un modo per irrompere le difese della traditrice, la quale inspiegabilmente riusciva con un semplice tocco a farle crollare a terra agonizzanti.
    -Andiamo, in due non sapete fare di meglio?- Li schernì Rashja gongolante, mentre i due ragazzi si scambiarono uno sguardo allarmato, che non sfuggì al loro avversario. -Il potere di Asclepio è troppo per voi?- rise, un pensiero balenò nella mente di Elly. -Asclepio è il dio della medicina, com'è possibile?!- Elly era rimasta sconcertata da quella nuova rivelazione, Rashja rise trionfante. -Per curare le malattie bisogna anche conoscerle.- spiegò malevola -Tu usi le fiamme della vendetta, credo siano immuni alle malattie, facciamo a cambio.- suggerì quindi il ragazzo, i due erano già pronti per il nuovo assalto, quando Raul irruppe nella piazza con il fiato corto, guardandosi nervosamente alle spalle.
    -Oh Raul, qual buon vento?- Lo salutò Nathan sorridente, sorriso che scomparve completamente quando vide l'enorme creatura che lo inseguiva: era un enorme groviglio di serpi di varie specie, sormontata da un enorme testa di cobra sulla quale brillavano due occhi gialli freddi e crudeli. -Oh miei dei, che cos'è quella cosa?!- urlò quindi Elly più per sovrastare il sibilio di quel nugolo di serpenti che per la paura, quindi lasciò perdere le leonesse per concentrarsi sul nuovo nemico. Le bastò qualche secondo per recuperare la concentrazione e plasmare il suo kopesh in una frusta fiammeggiante che crepitava allegramente, rischiarando la penombra che precede l'alba.
    La ragazza fece scoccare la frusta a terra e subito una fiamma germogliò nel punto toccato dall'arma. Elly quindi fece per stritolare l'enorme mostro tra le spire della frusta, ma questo si scompose sibilando, così che il colpo stritolò l'aria per ricomporsi incolume poco distante sibilando e sputando veleno. -Ehi, di solito i serpenti hanno paura del fuoco!- disse stizzita. -Beh Elly, forse i serpenti alti tre metri e infuriati no.- cercò di calmarla Nathan. -O magari gli aspetti2 di Uaget3 non si curano di cose simili?- rise un uomo emergendo dall'ombra di un vicolo, avea i capelli castani ondulati e occhi neri, il viso sarebbe potuto essere bello se non fosse stato sfregiato da una vistosa cicatrice che lo percorreva diagonalmente.

    Glossario:

    1 Surt: È il re degli Múspellsmegir, la razza dei giganti del fuoco che abitano uno dei nove mondi di Yggdrasil, nel Ragnarock è destinato a incendiare la terra con le sue fiamme
    2 Hell: Mondo dei morti nella mitologia nordica
    3 Aspetto: Manifestazione corporea di una divinita che spesso, ma non sempre ha le sembianze del dio/dea a cui appartiene
    4 Uaget: Dea cobra della regalità, era associata al faraone
     
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  13. Nega‡Ichuan
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    Bel Capitolo!
    (sopratutto per la mia abilità di costruire cavi di metallo che conducono l'elettricità :asd:)
     
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    ben ritrovati con un nuovo capitolo (si tanto non ci sono fan a leggerlo) che altro dire... ah si se le cose non cambiano mi vedo costretto ad abbandonare il progetto, il perchè è semplicissimo mancanza di fan esatto nessuno legge o se legge non commenta e io non credo di essere un genio letterario alla stregua di Rick Riordan o CS Lewis percui errori ne faccio anche io e credo che la mia storia ben lontana dall'essere perfetta possibile che nessuno abbia una sua opinone personale? la risposta è no, e ve lo spiego subito all' inizio fino al capitolo 4 i commenti c'erano posso sapere cos'è cambiato da quel capitolo? almeno so cosa si asettano i lettori ma se non esprimete la vostra opinone non posso far nulla. percui buona lettura di questo nono e molto probabilmente ultimo capitolo (mi spiace per color che mi seguono ma le cose stanno così non mi interessa scrivere per me stesso e visto che non sono pagato per farlo non vedo il motivo di continuare a perdere tempo se nessuno legge)

    Capitolo IX: Un patto con le stelle

    Damos si studiò nuovamente il braccio che dopo qualche minuto di apparente normalità ora era completamente nero e raggrinzito, -andiamo è solo un incubo, un incubo incredibilmente reale ma è un sogno- cercò di rassicurarsi il ragazzo che ormai aveva il volto sfigurato dal terrore e dalle lacrime che scendevano copiose sul suo volto mentre Amhed si limitava a ridere e ad armeggiare con la lancia -andiamo troveremo una soluzione per il tuo ehm... problema- tentò di rasserenarlo Alex -già un braccio senz'anima non è poi così grave- gli fece eco Amir, Damos scelse di ignorarli, non comprendevano il valore della sua perdita nessuno lo capiva, lui che non aveva mai avuto alcuna grandissima pretesa si era ritrovato ad essere il prescelto di Demetra, e questo era anche riuscito a diggerirlo, ora però si trovava costretto a rinunciare al suo passato non avrebbe mai più lavorato i campi tutto per colpa di quel ragazzo che ora rideva placido come un bambino dopo uno scherzo ben architettato. Lo odiava odiava quella lama che aveva reciso non soltanto la sua anima ma anche il suo passato era fremente di rabbia voleva ucciderlo ma tutto d'un tratto il suo corpo si rifiutava di muoversi -lo giuro sull'Olimpo ti spedirò nel Tartaro!- ringhiò il ragazzo al culmine dell' ira, Amhed sorrise quindi rispose pacatamente -il Tartaro dici? Ho già solcato quelle vie non mi spaventi sei solo un cucciolo ferito che abbaia e ringhia ma che in realtà trema di paura- a queste parole Alex preparò la spada e un enorme spada rosso sangue comparve in pugno al braccio destro di energia che sormontava il giovane quindi con uno scatto poderoso si gettò sul nemico -vediamo chi è il cucciolo impaurito ora!- urlò mentre la lama si abbassava e si incrociò con una pioggia di scintille con la lancia doppia di Amhed in quello stesso istante uno sciacallo avvolto in bende di lino e riccamente adornato si materializzò dall'ombra e si avventò sul ragazzo che concentrato sul duello con Alex non poté fare nulla per impedire all'animale di squarcargli la veste e aprirgli un orrendo taglio sul torace, per un attimo il nemico sembrò prostrarsi a terra dolorante -fratello e quel maledetto cagnaccio di Anubi, vi odio entrambi! E sia basta con i giochetti vi mostrerò il VERO potere di un tatuaggio titanico!- urlò dolorante e fuori di se come pervaso da una follia che non gli si addiceva -un... tatuaggio titanico?! non avrai...?- Amir era sconvolto non sapendo se provare rabbia verso il fratello maggiore o compassione -sarebbe carino se spiegassi queste cose anche a un umile contadino- era la prima volta che Damos si rivolgeva al suo maestro con quel tono, ma era convinto che se stava per morire la cosa non avrebbe avuto molta importanza, Amir non si curò del tono del suo allievo e rispose con tono forzatamente calmo -i tatuaggi dei titani sono i sigilli più antichi, il loro potere deriva dai titani il loro potere è...-Amir si bloccò prima di finire il discorso come bloccato nel tempo, come ogni altra cosa nella stanza perfino le fiamme del camino che illuminavano la stanza erano immobili perfettamente ferme mentre guizzavavano avvolgendo i ceppi di legno che ardevano, l'unico in grado di muoversi era Amhed il cui occhio sinistro brillava come un rubino. Da lui si estendeva una cupola d'oro che aveva avvolto l'intera stanza, -allora cosa ne pensate del mio potere?- rise il ragazzo quindi si ricordò che i presenti non potevano rispondere, prese quindi a misurare la stanza a passi leggeri, quasi insicuro sul da farsi. Fu in quella situazione che Damos ancora bloccato nel tempo come se fosse trattenuto da enormi catene che avvertì un'eco nella sua mente, era un flebile sussurro una voce antica, che aveva già sentito tempo addietro, il giorno in cui gli uccelli dello Stinfalo1 anche se allora era stato solamente un sogno con uno strano simbolo, era la prima volta che la udiva da sveglio e Damos non era intenzionato a lasciarsi sfuggire l'occasione di capire chi o che cosa lo aveva messo in guardia salvandogli la vita, l'uinico problema stava nel fatto che era bloccato nel tempo e che nel giro di qualche secondo sarebbe morto. "Che altre opzioni ho? mal che mi vada morirò " quindi cercò di isolare la sua mente da tutto il resto, concentrandosi solo sulla voce che continuava a chiamarlo, più si isolava dalla realtà, più il mondo intorno a lui si faceva buio e confuso, in un primo momento il ragazzo riuscì ancora a scorgere le ombre di ciò che accadeva dentro quella misera casa, i suoi amici alla mercé di Amhed che si aggirava inquieto per la stanza erano ombre sfumate e tremolanti come se fossero le fiammelle di una candela, Quindi il mondo per Damos divenne buio e la voce che lo chiamava quasi assordante -fantastico tanta concentrazione per nulla- era indignato si era perso nella propria mente o c'era qualcosa di più? quel viaggio gli sembrava così reale avvertiva il freddo pungente sul suo viso e la solitudine di quel luogo. Incapace di tornare indietro Damos si accorse che il suo corpo non era più sotto il potere del tatuaggio titanico quindi si incamminò verso quello che credeva essere l'occidente "se non posso tornare in Egitto proverò a tornare in Grecia" si disse quindi camminò per delle ore o che a lui sembrarono tali fino a quando non si ritrovò dinanzi ad un magnifico palazzo di marmo bianco e argento, il ragazzo si avvicinò con circospezione alle porte finemente lavorate che ritraevano scene di placide notti, pastori che pascevano le greggi al chiaro delle stelle, una nave greca che solcava le acque guidata dalla stella polare, e l'immagine più bizzarra che Damos avesse mai visto, era come se l'immagine incisa sull'argento si muovesse: una grande sfera era fissa mentre altre nove più piccole le giravano a torno. Il ragazzo stava ancora ammirando quello spettacolo che un vecchio dalla lunga barba bianca curata e i capelli ancora folti e del medesimo colore, aveva due occhi di un blu cosi intenso da poter essere scambiati per zaffiri, vestito di una semplice toga bianca aprì le porte -Oh Damos sei qui finalmente- disse in tono gentile quindi guardò cosa incuriosiva il giovane e esclamò divertito -eh si il sole, la mia creazione più bella forse fermo e gli altri pianeti vi girano a torno come in una perfetta danza per omaggiare il loro signore- -il sole?! Si sbaglia signore è la terra ferma e gli altri pianeti compreso il sole vi girano a torno- rispose incredulo, il vecchio rise fu come se la fresca brezza notturna lo avvolgesse ritemprandolo -bha! quello stolto di Tolomeo si sbaglia ragazzo credimi l'ho creato io l'universo, ne capirò più di un mortale non credi?- Damos rimase interdetto gda quella rivelazione "l' ho creato io l'universo"non poteva essere possibile secondo quello che aveva letto al tempio fu Urano a creare l'universo ma era morto ne era certo. -cosa ti succede ragazzo sembra tu abbia visto un ombra2- sorrise il vecchio -bhe... si ehm... volevo dire no ma se lei è Urano dovrebbe essere morto...-riuscì a farfugliare il vecchio lo studiò con occhi giocosi quindi rise a crepa pelle -bene ti do un più per l'intuito ma ti do uno zero spaccato per la stupidità, andiamo ragazzo come si può uccidere il cielo? Si devo dire che quel bastardo di mio figlio mi ha fatto male sminuzzando il mio corpo fisico ma come vedi sono qui- Damos era disorientato, quello che stava succedendo era reale o stava solo sognando a occhi aperti ma sopratutto un dio gli aveva dato uno zero?! ma i suoi pensieri furono frenati dal titano che lo invitò ad entrare -abbiamo perso fin troppo tempo è giusto che ti spieghi il perchè di questa convocazione- gli disse conducendolo per i corridoi fino ad un immenso salone tapezzato con un tappeto blu scuro, ma avvicinandosi il ragazzo capì di cosa si trattava: era l'intera volta celeste, con tanto di costellazioni ed astri, era uno spettacolo mozzafiato. Al centro di quel salone maestoso, che era riscaldato da diversi braceri nei quali sfarfallavano fiamme azzurre al centro vi era un elegante tavolo candido, Urano gli fece segno di accomodarsi su un guanciale già preparato per loro un di fronte all'altro -gradisci qualcosa? Damos non ci aveva fatto molto caso ma era da quasi un giorno che non mangiava -volentieri grazie- il titano chiamò qualcuno -Kathlina servi il nostro ospite se non ti spiace- il tono gentile fece sentire a il giovane a casa avvertì un calore che non provava da mesi, dal giorno in cui il suo villaggio venne raso al suolo. Una ragazza dalla pelle candida forse un pò troppo la ragazza era pallida quanto la luna e i suoi capelli biondo platino lo erano quasi di più aveva le orecchie appuntire, portava con se un vassoio d'argento con sopra un piatto e una brocca, Kathlina servì al ragazzo una coppa di vino e uno strano piatto: una schiacciata di pane di farro lievitato cotta su delle braci e quindi condita con formaggio di capra erba cipollina ed olio, il ragazzo assaggiò quel nuovo piatto con titubanza ma non appena ne ebbe assaggiato un pezzo si rese conto che era la cosa più buona che avesse mai assaggiato -per gli astri l'appetito non ti manca di certo- il vecchio titano rise di cuore -non certo con cibo così buono-rise il contadino -è un piatto inventato in Egitto ma perfezionato dai discendenti di Enea3 la chiamano Pitta significa schiacciata- spiegò la ninfa celeste4 -torniamo a noi ovviamente sai che i titani si stanno risvegliando ma ti avverto forze ben più antiche di noi titani stanno tornando- annunciò con sorprendente serietà, tanto che Damos dubitò che quello fosse lo stesso Urano di pochi istanti prima, -forze più antiche? Quali di cosa sta parlando?- gli chiese il ragazzo ma il titano si lasciò sfuggire un sospiro sconfortato -ci sono cose che ne io ne le Moire5 possono rivelare- Damos era confuso e disorientato aveva sempre pensato ai titani come ad una forza insormontabile -quindi ogni speranza è persa?- Urano scosse la testa -il futuro è insondabile ma oggi voglio darti una nuova speranza, hai sentito Amhed parlare di tatuaggi titanici ma sai che cosa sono?- damos non rispose non ne aveva bisogno urano sorrise cortesemente -lo immaginavo, devi sapere che è il sigillo divino più potente ma anche più pericoloso esistente, il titano e il suo protetto stringono un patto se una delle due parti trasgredisce la morte sarà ben misera cosa in confronto a ciò che lo aspetta, se il tatuaggio viene distrutto il protetto muore e il suo ricordo verrà cancellato dalla storia- Damos cominciava a capire dove voleva andare a parare, voleva stringere un patto -...ma per far ciò bisogna che il protetto abbia subito una perdita permanente cosa ne pensi Damos vuoi fare un patto con le stelle?- -non lo so perchè proprio io? Sembra che nessuno lo voglia capire ma sono solamente un contadino non ho mai chiesto tutto ciò!- Urano annui comprensivo -lo so umano tu volevi solo la tua vita ma sei tu la chiave per vincere la guerra che avrà luogo in te si cela l'armonia la terra e il cielo di nuovo uniti dopo che Gea ordinò la mia morte la mia non é una proposta è la tua unica via di scampo da Amhed ragazzo se tu fai si che questa crisi passi io ti ridarò più o meno la tua vita passata che ne pensi?- il giovane riflettè a lungo sulla proposta quindi rispose -e sia ma come mai più o meno sei un titano i tuoi poteri sono illimitati- rispose scosso -te ne renderai presto conto del perchè- la sua voce tremava e Damos giurò di aver visto lacrime solcare il suo viso -molto bene il nostro commiato è agli sgoccioli- quindi prese il braccio privo di anima del giovane e pronunciò qualche parola infine disse-per te il cielo sarà una dimora sicura sacro a Demetra in te ripongo la mia fiducia ricorda il tatuaggio si nutrirà sempre della tua concentrazione non solo quando lo userai- gli diede una forte pacca sulle spalle -avresti dovuto dirmelo prima non credi vecchio?-urlò il contadino ma il mondo in torno a lui sbiadì sostituita dalla consueta casetta egiziana con Amhed chino su di lui che lo studiava con rinnovato interesse, i suoi amici ancora paralizzati nella stasi temporale e la sua mano destra sembrava andate a fuoco come pure la sua anima sembrava venisse legata da una possente catena, sul dorso della sua mano scintillava l'emblema di Urano.

    Glossario:
    1 Uccelli dello Stinfalo: Mostruosi uccelli dalle piume di bronzo e artigli in accaio che abitavano la regione paludosa dello Stinfalo, la loro uccisione era una delle dodici fatiche di Eracle.
    2 Ombra: Secondo la credenza classica le anime dei morti nell'Ade diventavano ombre: esseri incorporei e quindi condannati per i loro crimini, sono il corrispondente dei nostri fantasmi.
    3 Enea: Figlio di Afrodite e di Anchise fu uno dei troiani che sopravvisse alla guerra di Troia, dopo una serie di avventure raccontate ne"L' eneide" giunse in Lazio e qui fondò Roma, quindi Kathlina si riferisce ai latini.
    4 Ninfa celeste: Le ninfe erano dee minori della natura, avevano l'aspetto di ragazze sempre giovani, le ninfe celesti è la famigli delle ninfe del cielo.
    5 Moire: Le moire sono le tre dee del destino, si occupavano di creare misurare e tagliare il filo della vita di ogni mortale.
     
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  15. _Ampharos_
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    B-B-Bello!! Phoenix non lasciarmi sulle spineee! Ti prego continua!! :cry:
     
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98 replies since 13/8/2013, 09:35   8328 views
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