La rinascita dei titani

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    Personaggi & interpreti:
    Amir: Sten~
    Alex (Alexander): SHANE.»
    Lily (Lilyth): Fear ~
    Raul: the-dragon
    Elly: _Ampharos_
    Xavier: Ichuan
    Daniel: yaii
    Basilyus: •Mister


    Indice:


    Extra
    :



    Salve a tutti e bene si è da parecchi mesi che ho abbandonato il progetto della mia prima FF che a quanto pare si è rivelata una perdita di tempo ma oggi vi propongo una nuova Fan Fiction sempre in tema fantasy spero che questa mia creazione vi piaccia di più e vi ricordo che sarebbe gradito che non copiaste il materiale che posto ma non ve lo posso impedire per cui bando alle ciance e buona lettura


    Prologo: Una minaccia oscura

    All'alba del mondo due grandi titani generarono il mondo si tratta di Gea1 ed Urano2 dai quali nacquero rispettivamente la terra e il cielo, per governare questo nuovo mondo diedero vita ad una prole di titani il più importante di essi fu Crono3 che dopo aver ucciso il padre urano si proclamò re del mondo dando inizio all'età dei titani, nella quale furono creati gli uomini che venivano trattati crudelmente dai loro sovrani divini. Ma le cose erano destinate a cambiare infatti il figlio di Crono Zeus4 dopo una lunga lotta riusci a spodestare il padre e rivendicare il trono dell'Olimpo e sigillare Crono e i suoi simili nelle profondita infernali, un periodo di pace senza eguali susseguì questa tremenda battaglia fino a quando strani fenomeni naturali scossero la terra e una pioggia di meteore infiammò il cielo, e trerribili vortici sfregiarono i mari. gli umani cominciano a perdere la fede nei propri dei. Gli dei intanto si riorganizzano è ormai inequivocabile: i titani stanno rinascendo e l'evento è sempre più vicino, le aggressioni da parte dei mostri si fanno sempre più frequenti e la terra è in lotta con se stessa così gli dei concessero ad alcuni umani i loro sigilli, magici talismani ingrado di incanalare parte dell'energia del dio che lo ha forgiato per essere usto dagli uomini che lo possideono, per tentare di ripristinare il'equilibrio perduto. qui inizia la nostra storia in una piccola citta delle pianure dell'arcadia, con un giovane contadino al lavoro sui campi in una calda giornata estiva.

    Glossario:

    1 Gea: titanessa della terra nata da Caos generò Urano e quindi tutti gli altri titani insieme a lui, dopo la titanomacchia(guerra dei titani) fu imprigionata nel tartaro insieme agli altri titani che avevano assaltato l'olimpo
    2 Urano: è la personificazione del cielo notturno (o cielo stellato), figlio di gea e suo marito fu il re dei titani prima che il figlio corno lo uccidesse facendo a pezzi il suo corpo. da lui nacquero i titani, i ciclopi maggiori i gianti centomani e alla sua morte nacquero Afrodite e le erinni
    3 Crono: è la personificazione del tempo, figlio di Gea ed Urano, dopo aver spodestato il padre divenne il re dei titani e divorò i suoi figli nati dall' unione con Rea (gli dei) perchè un oracolo avrebbe annunciato la sua morte ad opera di uno dei suoi figli, ma uno riuscì a scappare a questo destino: Zeus che riuscì a repurerare i suoi fratelli esorelle e a sconfiggere il padre facendone a pezzi il corpo e gettandolo nel Tartaro
    4 Zeus: il più giovane dei figli di Crono e Rea signore del cielo e delle tempeste e re degli dei forse il più famoso degli dei della mitologia classica a lui si deve la caduta dei titani e molte altre vicende mitologiche.

    Edited by Phoenix93 - 10/2/2017, 10:09
     
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    Direi perfetto come inizio. xD Posta al più presto il capitolo 1. :|°-°|:
     
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    Io l' ho letto in anteprima mondiale!
     
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    per la mia sicurezza (chissà perchè ma ho come la brutta sensazione che mi accadrà qualcosa di brutto se non lo pubblico vero shane?!) eccovi il primo capitolo buona lettura a tutti

    Capitolo I: Una strana moneta

    Fu una giornata di duro lavoro nei campi ma ne era valsa la pena, ora Damos poteva vedere il grano frutto di tnto sudore ondeggiare susspinto dal vento serale. era giunta finalmente l'ora di posare gli attrezzi e di tornare a casa, aveva appena riposto i suoi attrezzi quando all'orizzonte vide levarsi dalle case li vicine ampie volte di fumo nero: un incendio, di quei tempi erano molto frequenti, ancora più frequenti da quando aveva sognato qurllo strano simbolo sembrava una chiave trapuntata di stelle, gli attacchi dei mostri erano all'ordine del girorno -che le due cose siano collegate?- si domandò il contadino mentre si dirigeva al villaggio per tentare di salvare quel poco che ancora si reggeva in piedi, mentre si avvicinava Damos potè finalemmente vedere cosa avev casusato l'incendio, infatti frecce intrise nel fuoco volavano tentando di abbattere quella che sembrava una nuvola temporalesca ma il giovane agricoltore si costrinse a guardare meglio e riusci a istinguere delle ali metalliche che scintillavano sinistre illuminate dai dardi fiammeggianti, erano dei grossi uccelli neri come la pece che volavano compatti, artigliando e abbattendo innumerevoli vittime abbattendogli con i loro artigli dalla lucentezza metallica e crudele, Damos a vedere i terribili uccelli fu preso dallo sconforto -che cosa diavolo sono?- si domandò quindi corse a cercare un riparo. Gli uccelli notarono i movimenti bruschi del giovane quindi dopo aver consumato fino all'ultima sentinella si gettarono con una rapidità impareggiabile all'inseguimento del contadino, il quale vedendosi pbraccato e senza via di fuga corse a più non posso in mezzo ai campi -siete sempre uccelli vero? con ali d'acciaio e artigli affilati quanto una spada ma sempre uccelli- gli schernì ormai euforico per l'adrenalina -o almeno lo spero... -quindi condusse lo stormo verso i campi fino a davanti ad uno spaventa passeri, i rapaci rallntarono per un istante per poi ridurre a un cumulo di stoffa e paglia il malcapitato damos si fermò esausto -io ci ho provato- quindi sorrise aspettando la fine che sarebbe giunta da lì qualche istante ma non successe nulla, gli uccelli sembravano bloccati a mezz'aria nell'atto di piombare in picchiata non riuscendo a trattenersi liberò un sospiro di solievo quindi si guardò attorno -sia benedetto zeus1- si disse qundi una voce dietro di lui lo costrinse a voltarsi -Zues dici e perchè non io?- la voce era di una donna era vestita con un chitone2 dai colori sgargianti, in prevalenza oro e verde acceso aveva una folta chioma ramata, intrecciata con diverse spighe di diversi cereali e un paio di occhi castani che esprimevano una forte autorità ma anche una grande dolcezza. -la gente si inchina di solito prima di parlarmi-disse in tono freddo la misteriosa signora, il cuore di damos si fermò -L-lei è... oh dei del cielo... riusci a dire qundi si prostrò la signora sorrise -molto meglio, esatto io sono Dmetra dea della agricoltura e delle stagioni- rispose sorridente -non abbiamo molto tempo sono qui per donarti la mia forza tu sei chiamato a difendere il mondo Damos, l'olimpo si sta squarciando dilaniato da una guerra civile...- il giovane contadino rimase sorpreso dalle rivelazioni della dea -una guerra tra gli dei cosa sta succedendo?- chise stupefatto -non posso ancora dirtelo ma il tuo destino verrà a cercarti... presto per ora lo voglio, soppavvivi- detto questo la dea scoparve il tempo riprese a scorrere alla sua velocità normale gli uccelli ripresero il loro attacco, ad un tratto Damos si accorse di stringere una moneta d'oro (moneta) senza capire come fosse possibile dei giganteschi rovi rispedirono indetro lo stormo degli uccelli, molti dei quali caddero a terra esanimi mentre il rimanenti decisero per una ritiratastrategica -che bello chissà se potrei evocare del pane con questo cos- disse il contadino prima di cadere aterra privo di energie

    Glossario:

    1 Zeus: Dio dei fulmini e delle tempeste non che signore degli dei dell'olimpo dal quale discendono molti dei ed eroi dell'antica grecia
    2Chitone: Abito femminile dell'antica grecia

    Edited by Phoenix93 - 1/8/2016, 12:06
     
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    Ho sempre adorato le divinità greche. *-* Mi raccomando, fa' comparire anche Ares che è il mio preferito. u.u
     
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    con spaventoso anticipo rispetto la tablla di marcia eccovi il capitolo 2 :lol: e con questo con questo capitolo inoltre dichiaro aperto il concorso phoenix want you for fan fiction ebbene si dovreste solo scrivere nome del personaggio tipo di sigillo che volete e magari pure il potere e io farò in modo di trovare il dio che meglio rispecchi il vostro desiderio e se volete pure la fazione per cui tifate :D che aspettate? accorrete subito!!!!! :D

    Capitolo II: I sigilli degli dei

    Damos riapri gli occhi la sua vista era ancora sfuocata, ma si accorse subito di non essere più in mezzo ai suoi campi, era in una costruzione di marmo lucido molto simile ad un tempio, il soffitto era decorato con mosaici ritraenti diverse divinità impegnate in una furiosa lotta con un gigante le cui dita erano serpenti intorno a lui si ammassavano nubi temporalesche, il soffitto era sostenuto da una doppia fila di colonne candide adornate di capitelli. formando una navata centrale e altre due piccole navate laterali, diverse statue di dei che non aveva mai visto erano disposte simmetricamenteper le due navate laterali mentre su un piano rialzato un altrare dcorato era eretto vicino a tre statue una di zeus padre il signore degli dei, con una lunga tunica e i capelli riccioluti nel pugno stringeva un manipolo di fulmini quello alla sua destra era un uomo dal fisico scolpito con una collana e dei bracciali, incrociate sul petto le sue mani stringevano un bastone ricurvo e un flagello, ma la cosa cosa che fece sorridere il contadino du il suo volto: una testa da falco ornata da becco affilato e lo sguardo penetrante, cinto da un lungo copricapo che gli ricadeva sulle spalle e gli copriva la parte alta della schiena sopra del quale era posto un disco solare -non credo che quello sia il modo esatto di restaurare una statua di un dio- pensò quindi passò a quella a sinistra del signore del cielo era un uomo molto avanti con gli anni era in sella al cavallo più bizzarro ch avesse mai visto infatti aveva quattro paia di zampe in piùcosì che avesse quattro zampe anteriori e quattro zampe posteriori che era intento a impennarsi, il suo anziano cavaliere era armato di una lancia era una lancia strana lancia era divisa in tre lame una appuntita al centro e altre due arrotondate simili a quelle di un ascia ai lati, aveva una pesante corazza addornata da pelliccia, l'uomo aveva una benda sull'occhio sinistro e un covrvo su ogni spalla. -ma in che razza di posto sono finito?- disse ad alta voce mettendosi a sedere -sei nel tempio degli dei-la risposta arrivò da una zona in ombra quindi la persona entrò nella zona illuminata -ti sei svegliao eh?- disse sarcastica era una pesona vestita in un lungo aito di lino nero, l'unica parte scoperta del suo corpo erano gli occhi e le mani di un color nocciola, infatti il viso era coperto da una bandana mentre in testa portava un turbante di un blu scuro adornato da una pietra rssa nel mezzo. -devi stare più attento quando usi i sigilli degli dei- disse la strana figura -ehm... i cosa?!- rispose il giovane ma soprtutto con chi ho il piacere di parlare?- rispose non poco sconcertato -non importa chi io sia l'importante è che tu sei l'eletto di Demetra- ribuffò la persona misteriosaquindi riprese -i sigilli degli dei soo la forma fisica di parte dei poteri degli dei, il spossessore di questi sigilli potrà usurfruire del potere divino del proprio diopur che ne abbia la forza sufficiente- fece una pausa per dare il tempo a damos di assimilare le informazioni -vuoi forse farmi credere che poco fa contro quei piccioni metallici?!... Ho usato...- rispose strabiliato il ragazzo -bhe poco fa è relativo sono passati tre giorni da quando hai combattuto contro gli uccelli dello stinfalo, comunque si tu hai usato il potere divino di emetra e ne sei quasi rimasto ucciso sei stato temendamente stupido ad usare tutto quel potere senza un allenamento- rispose in tono piatto la persona misteriosa -ma sono ancora qui- rise il contadino -ehm... si non ho ancora deciso se ciò è un bene o un male, comunque sia i sigilli degli dei sono armi molto potenti ogni sigillo corrisponde a un dio differente ci sono dei casi in cui può esistere un doppio sigillo ma sono molto rari e riguardano solo dei che hanno più aree di influenza come il mio- riprese -cosa?! tu hai un sigillo? la figura misteriosa mostrò la mano sinistra, dove portava un anello con una leonessa, -è il sigillo di sekhmet1, io possieo l'area che influenza la medicina, solitamente gli anelli possiedono il potere dell' evocazione e sono forgiati dagli dei del regno del nilo, le monete come la tua sono i sigilli delle divinità greche e hanno il potere di controllare l'area di influenza del dio nel tuo caso la terra e la vegetazione, inoltre ci sono amuleti forgiati dalle fredde terre nordiche che hanno il potere di forgiare armi dai poteri divini ci sono domande?- chiese guardando gelida il suo interlocutore -solo una perchè gki dei hanno concsso questo potere a noi? -ehm ti sei visto attorno ultimamente? devastazione distruzione mostri troppo aggressivi? pensa un pò i mostri che hai sconfitto erano molto fuori zona sai il perchè? -no ma scommetto che muori dalla voglia di dirmelo- rise il giovane -bene i titani si stanno risvegliando e questo ha portato a una guerra interna tra gli dei alcuni stanno prendendo posizione con i titani altri hanno deciso di unirsi e contrastargli- fini di spiegare -mh fammi capire quindi noi dovremmo decidere se schierarci dalla parte dei titani o servire gli dei? in una sottospecie di battaglia apocalittic? -ehm togli sottospecie e hai capito ovvio il nostro compito è tentare di far si he i titani non si risveglino e proteggere la gente ma come hai detto tu alcuni hanno pensato che sia carino schierarsi dalla parte dei titani ebene dovremmo occuparci pure di loro- capito e come facciamo a far stare a ninna i titani- rispose -non ne ho la più pllida idea- rise la figura enigmatica -molto elabotato come piano mi piace-

    Glossario

    1Sekhmet:dea egizia dalla testa di leonessa della guerra e della medicina

    Edited by Phoenix93 - 15/8/2016, 14:26
     
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  7. Sten~
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    Partecipo al "Phoenix want you for Fan Fiction" e il mio Dio preferito è Anubi :Q_ ...
    Visto che gli dei egizi evocano, grazie ad un anello con una gemma viola, magari, evoca bestie dell' oltretomba.
     
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    Uh, pure gli dei egizi ora. u.u
    Ovviamente mi iscrivo al "concorso", e dato che Anubi già l'ha scelto Sten, scelgo Ares, dio della guerra. Poi appena puoi contattami in webchat che ti do tutte le altre informazioni. xD
     
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    ed eccovi finalmente il capitolo 3 in abbondante ritardo sulla tabella di marcia ma eccovi finlmente il lavoro finito buona lettura

    Capitolo III: La spiga e il cane

    Damos sospirò, quindi tornò a concentrarsi sulla figura che sedeva accanto a lui avvolta nelle sue vesti nere. -Dunque tu saresti?- chiese con garbo; la figura non rispose, quindi Damos provò in un altro modo. -Andiamo, so che sei una ragazza, le tue mani sono troppo curate e il tuo tono di voce è troppo dolce per essere un maschio- la spronò il giovane. A quanto pare la figura doveva essere proprio esasperata, perché guardò Damos con uno sguardo assassino, quindi sbuffò e si decise a parlare. -Il mio nome è Rajha, faccio parte del Gran Consiglio del tempio degli dei, soddisfatto ora?- Il suo tono era tagliente come una lama, quindi il giovane pensò di aver parlato più del necessario e si decise a stare zitto, e si limitò a studiare la ragazza che gli stava di fronte. -Cosa può esserle successo da turbarla così per una simile domanda?- Si chiese, quindi pensò di cambiare argomento; prese un profondo respiro e cambiò approccio. -Tu mi hai parlato del tempio degli dei, ma cos'è, e dove ci troviamo ora?- Domandò. Questa domanda sembrò calmare la giovane, che rispose -Il tempio degli dei è una sorta di capitale segreta dei tre regni più floridi della Terra, quello greco, quello egiziano e quello germanico. Qui sono raccolti coloro che possono usare i poteri divini, è qui che si addestrano per il loro destino ed è qui che possono parlare con i loro dei per sapere cosa desiderano da loro. Certo, non sempre il dio risponde, ma quando succede, beh... succedono due cose, o annuncia una grande festa o porta annunci di catastrofi imminenti, inutile dirti quali porta più spesso...- Quindi si interruppe dando in modo a Damos di assimilare l'informazione -Beh, spero tanto sia le feste, ma non credo proprio.- Pensò tra sé, quindi la ragazza riprese. -Per il luogo in cui ci troviamo, beh... non è facile da spiegare: siamo nella Duat, è il regno che esiste sotto il nostro ed è collegato al nostro mondo, diciamo che il tempio quindi esiste in tutto il mondo pur non essendo parte di esso. Ma basta parlare, sei qui per allenarti e questo farai.- Quindi batté le mani, le porte del vestibolo laterale che fino ad allora Damos non aveva nemmeno visto si aprirono ed un ragazzo sui diciassette anni entrò nella stanza. Era avvolto da una tunica di lino bordata di nero, la sua pelle era color caramello, aveva una una folta chioma di capelli neri spettinati, all'indice della mano destra un anello con raffigurato uno sciacallo forgiato con una pietra nera. Il ragazzo si avvicinò, e Rajha fece le dovute presentazioni. -Damos, lui è Amir, è uno dei nostri adepti più vecchi, è qui da quasi dieci anni. Sarà lui a mostrarti il resto del tempio e a farti da maestro.- Sentenziò, quindi si dileguò lasciando i due soli nel grande tempio. Amir squadrò quello che era diventato il suo allievo con aria critica, quindi ruppe il silenzio con una domanda. -Moneta?- disse solamente riferendosi al sigillo, cosa che Damos capì subito. -Sì.- si limitò a rispondere e il maestro non sembrò soddisfatto. -Che dio o dea?- Il giovane rispose con un po' d'imbarazzo a quella domanda, ma alla fine decise di dire che la dea era Demetra. La risposta provocò grosse risate da parte del maestro. -Demetra, la dea del agricoltura? Ah beh, vorrà dire che stenderemo i nostri nemici a spigate o con una terribile febbre da fieno.- Riuscì a commentare parecchi minuti dopo, quando riuscì a controllare le risate. L'agricoltore sbuffò e quindi con aria di sfida ribatté all'insulto. -E sentiamo, quale sarebe il tuo sigillo?- Il maestro gonfiò il petto e espose in bella vista il suo anello -L'anello di Anubi, il dio dei funerali e della morte, dalla testa di sciacallo.- Damos che non conosceva affatto quel nome rimase interdetto, quindi il suo mentore lo condusse davanti alla statua del dio, un'imponente statua di pietra nera lucida di un uomo alto e imponente e dal fisico possente che stringeva nella mano destra un ankh1, mentre nella mano sinistra stringeva un lungo bastone. Il tutto lo faceva sembrare minaccioso, se non fosse stato per il suo capo che al posto di essere quello canonico umano era sostituito con una testa di sciacallo. -Ehm... lui? Ehi, assomiglia al cane dei miei vicini di casa giù al villaggio, si chiamava Orohs. Beh, lo chiamerò "Orty il famelico cagnolino della morte".- Rise mandando su tutte le furie Amir, che senza commentare lo condusse verso un'enorme biblioteca sull'ala destra del tempio. Qui il giovane istruttore impose al suo allievo di leggere numerosi papiri sulle monete e sui sigilli degli dei. -Non capisco cosa c'entri questo con la vostra confraternita, ma d'accordo.- Quindi passò due settimane studiando la mattina e a rilassarsi ll pomeriggio, fino a quando un giorno Amir non lo condusse nella parte sinistra del tempio. Qui un'ampia arena circolare era adibita per gli esercizi pratici, quando lo fece entrare gli altri adepti si fecero da parte -Ehm, e il mio avversario sarebbe?- Chiese tremante il giovane. Amir prese posizione dall'altra parte dell'arena, quindi sorrise e rispose -Io naturalmente.- Damos arretrò di qualche passo -Oh miei dei.- Mormorò, quindi strinse la sua moneta mentre il suo avversario mormorava delle frasi in una lingua che decisamente non era greco. Un branco di sciacalli si materializzò dalla polvere ringhiando famelici. -Affrontami con coraggio, non pensare, agisci e basta, lascia libera la mente e riuscirai a evocare tutta la tua potenza.- Disse Amir. -La fa facile, concentrarsi con dei segugi pronti a massacrarti non è il massimo. Se solo avessi qualcosa con cui difendermi.- Pensò, e sul suo braccio sinistro si materializzò uno scudo di terra e diverse spighe. -Ehi, questa monetina è prodigiosa, andiamo!- Pensò più rinfrancato, mentre il branco nemico balzava su di lui. Non passò nemmeno un secondo che lo scudo si disintegrò ancora prima di ricevere un attacco, l'unica cosa che riuscì a sentire fu la voce di Amir che gli intimava di concentrarsi e di non provare a usare la moneta come un amuleto perché non funziona -E lo dici solo ora?!- Rispose stizzito. -Concentrati, e quando ti ho detto di non pensare beh... pensa solo un pochino, va bene?- Disse incoraggiante il maestro senza placare l'attacco. L'unica cosa che in quel momento venne in mente al ragazzo fu la battuta che il suo maestro gli aveva detto settimane addietro. -Combattere i nemici a colpi di spighe di grano, eh?- Pensò, quindi si concentrò e subito delle spighe robuste come fil di ferro si avvolsero attorno agli sciacalli immobilizzandoli. Il maestro sembrò sorpreso del risultato, ma replicò ugalmente. -Mi sembrava di averti detto di non replicare il potere degli altri sigilli, sarà facile da spezzare.- Damos rise, quindi lanciò un pugno di quello che sembrava riso contro il suo avversario che ne raccolse qualche chicco al volo. -Semi...- constatò sorpreso. -Esatto, Demetra è la dea dell'agricoltura, mi basta imprimere la mia volontà di rendere il grano duro come il ferro e flessibile come una corda e il gioco è fatto, grano istantaneo da combattimento. Sì, penso che ucciderò i miei nemici a colpi di spighe.- Rise. Senza preavviso Amir rispose concentrandosi per una manciata di secondi, quindi rivolse l'anello verso lo stadio e ne uscì subito una sostanza nerastra che si compattò in uno sciacallo. Il mastino ululò, e si gettò all'attacco con miriadi di spighe che cercavano inutilmente di bloccarlo a terra, ma il canide era troppo svelto e senza nemmeno accorgersene Damos era bloccato a terra da una massa pelosa che gli ringhiava contro. Stava per provare a giocarsi il suo ultimo seme quando, Rashjia entrò affannata nell'arena e si diresse verso Amir e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Il giovane egiziano richiamò l'animale che subito scomparve e quindi si rivolse al suo allievo. -Abbiamo una missione, il nostro gruppo delta era incaricato di seguire ed uccidere una chimera, ma non è più tornato... morale della storia, non inseguire una chimera.- Disse ironicamente, cosa che lasciò turbato Damos che rispose. -Ehm, una chimera... sei sicuro che fosse proprio quello il mostro?- Chiese. -Sicuro, sono dei mostri adorabili, vedrai, sarà uno scherzo.- Rise l'istruttore.

    1Ankh: Simbolo (o chiave) della vita

    Edited by Phoenix93 - 15/8/2016, 14:28
     
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    *prende un po' di riso* Ora sono invincibile! [Cit. Damos]
     
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    I'm Lost In The Life

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    per quanti di voi erano in crisi da astinenza eccovi il nuovo capitolo vi ricordo inoltre che nessun alex o lily è stato spupazzato durante la redazione di questo capitolo :lol:

    Capitolo IV: Il gruppo Delta

    Maestro e allievo si concessero un'ora di riposo per ritemprarsi dallo scontro appena concluso, quindi si diressero verso le porte del tempio. -Ma come faremo a uscire dalla Duat?- chiese lungo il tragitto il giovane agricoltore. Amir non rispose fino a quando non furono arrivati davanti alle immense porte del tempio, quindi ci posò la mano sopra e pronunciò chiaramente la sua destinazione. -Peloponneso.- Quindi scomparve lentamente in una luce biancastra fino a quando Damos non si ritrovò solo. -Bene, grazie per l'aiuto.- Esclamò a vuoto il giovane, quindi si decise ad avvicinarsi al mastodontico portale; titubante ci appoggiò sopra la mano e fu pervaso subito da un senso gelido straordinario e pronunciò la parola con tutta la calma che riuscì ad infonderci. -Peloponneso.- E per sicurezza un'attimo dopo aggiunse -ehm.. dove hai portato Amir, per intenderci.- Non accadde nulla, nessuna luce, niente di niente, era ancora lì solo e di fronte all'immenso portale. -Ehm... signora luce biancastra, avrei una certa fretta, per cui se non ti dispiace potresti... velocizzare il tutto?- disse in tono spazientito. Dopo cinque minuti che era ancora con la mano appoggiata al portale, stava per tornarsene indietro, quando un'idea gli balenò per la mente. Prese la sua moneta e la appoggiò sulle porte, quindi riprovò a pronunciare la destinazione. -Ehm... più veloce che puoi, per favore.- La luce bianca lo investi, Damos sentì il suo corpo come attraversato da milioni di scintille che danzavano allegramente sulla sua pelle, la luce si fece più intensa e dovette chiudere gli occhi. Quando li riaprì un attimo dopo era in una valle disseminata di colline e accanto a lui c'era Amir. -Ce l'hai fatta finalmente, uff, pensavo di morire di vecchiaia prima del tuo arrivo.- Commentò divertito. -Beh, se qualcuno mi avesse detto come si faceva non ci avrei messo tutto questo tempo, giusto?- rispose l'agricoltore in tono seccato. -Quindi ora che siamo qui cosa facciamo?- domandò guardandosi attorno in cerca dei segni del passaggio della chimera, ma ovunque volgesse lo sguardo Damos poteva vedere solo una prateria sconfinata. -Ci dirigiamo a Tirinto1, lì troveremo la nostra piccola amica.- Quindi il giovane fece notare che Tirinto era lontanissima dalla loro posizione che era pressapoco persa nel nulla più assoluto. -Volere è potere, e si dà il caso che noi abbiamo potere, o per lo meno io.- Rise, quindi dal terreno spuntò un enorme sciacallo grande quanto un cavallo. -Tutti in groppa!- rise l'egiziano issandosi sulla groppa del canide, quindi l'allievo lo imitò prendendo posto dietro al suo mentore. -Vai a Tirinto, bello.- ordinò. Senza esitare lo sciacallo prese a correre con velocità irreale verso est. -Ci vorranno due ore.- annunciò quindi Amir. -Due ore?! La chimera2 avrà tutto il tempo di mangiarseli e poi schiacciare un pisolino.- Sbuffò Damos. -Sì, è vero, potrebbe, ma non conosce Alex e Lilyth.- Rispose ridendo Amir. -E chi sarebbero?- domandò giustamente Damos che cominciava a preoccuparsi per la noncuranza del suo maestro. -Oh, nessuno, solo i due migliori cacciatori di mostri esistenti nel tempio. Credimi, se non hanno fatto ritorno da tre giorni ci dev'essere una motivazione assai più grave, ma adesso goditi il viaggio.-

    Tre giorni prima...

    Una notte stellata, ma priva di luna; due sagome si muovono rapidamente lungo una grande prateria. -Dev'essere qui... da qualche parte.- Disse una delle due sagome poco prima di giungere nei pressi di una città fortificata. -Tirinto... non sembra se la passino bene, ultimamente.- disse l'altra poco prima che una gigantesca vampata incendiasse buona parte delle case all'esterno della fortificazione. Le fiamme illuminarono la notte quasi come se fosse giorno, e alla luce delle fiamme le due figure si rivelarono essere un ragazzo e una ragazza. La gente cominciò a uscire dalle case urlando, alcuni di loro erano avvolti nelle fiamme e fuggivano senza logica braccati da una presenza famelica alle loro spalle. -È uno scherzo?- chiese la ragazza ironicamente vedendo la creatura che emergeva dalla penombra: un gigantesco leone dalla criniera dorata e dalle fauci spalancate ancora fumanti per la fiammata di una bellezza letale. Sulla schiena cresceva un busto caprino velloso dal manto candido come la neve: se una pecora può sembrare minacciosa quella era terrificante. La coda della ibrida creatura, invece, era un serpente vivo che si contorceva spruzzando acido sui malcapitati che passavano alla sua portata. -È una chimera, Lily, è solo l'ennesimo mostro che ammazzeremo.- Disse in tono noncurante il ragazzo studiando il mostro che lo fronteggiava. -Lo so che è una chimera, ma è un mosaico vivente, tutto qui Alexander.- Rispose la ragazza infilandosi un guanto di pelle. -Ti ho già detto mille volte di chiamarmi Alex.- brontolò sguainando una spada di bronzo. -Andiamo!- dissero all'unisono i due cacciatori, nello stesso istante in cui la chimera balzò ruggendo, belando e sibilando su di loro. In quell'attimo successero parecchie cose, per prima cosa un tuono squarciò il cielo notturno forgiando un martello da guerra, intanto Alex si concentrò e dopo pochi istanti la massa muscolare del braccio che stringeva la lama si sviluppò in pochi secondi conferendo al suo fendente una foza prodigiosa, che però non sembrò sortire alcun effetto sulle zampe leonine del mostro, se non farlo infuriare di più. Alex dovette scansarsi per evitare le possenti fauci del leone spostandosi di lato, non riuscendo però ad evitare una testata dalla testa caprina che lo gettò a terra. Subito la coda saettò verso di lui e morse il giovane cacciatore sul braccio; un'intensa fitta di dolore lo travolse, mentre il veleno del mostro gli entrava in circolo. -Bel tentativo, Al. Dico davvero, ma ti faccio vedere come si fa.- rise la ragazza facendo roteare il martello per poi abbatterlo con forza nel fianco scoperto del mostro. Il martello al momento dell'impatto liberò una saetta che bruciacchiò il vello della chimera che usò la coda serpentina per un attacco repentino. La giovane cacciatrice riuscì a deviare l'attacco del serpente con il piatto del martello ustionandolo con l'elettricità latente del suo maglio. La chimera ruggì e la coda sembrò afflosciarsi, quindi fu facile per Alex mozzarla di netto con un fendente; la coda cadde a terra in preda agli spasmi in una pozza di sangue nero. Il mostro ruggì d'ira per la perdita dell'arto, mentre i due giovani ripresero un po' di fiato. -Lily, hai notato anche tu?- chiese Alexander alla compagna. -Ti riferisci al fatto che la chimera sembrava ci stesse aspettando come se sapesse del nostro arrivo?- chiese esponendo ciò che entrambi stavano pensando da un pezzo. -Sì, ci dev'essere una spia giù al tempio, ma abbiamo da fare, quindi ce ne occuperemo dopo.- Rispose in tono seccato. -Attenta!- esclamò Alex spingendo di lato la ragazza, infatti il mostro aveva vomitato una nuova ondata di fiamme dalla bocca leonina; i riflessi di Alex rallentati dal veleno non riuscirono ad evitare che Lily venisse ustionata al viso, e ora la chimera aveva un'ottima possibilità di aggiudicarsi la vittoria, ma si fermò mentre l'aria cominciò a turbinare e una ventina di sagome incappucciate circondarono i due cacciatori. -Tutto qui quello che riesce a fare il tempio degli dei?- Ghignò una sagoma facendosi avanti.

    Glossario:

    1Tirinto: Città fortificata dell'antica Grecia situata nel Peloponneso sud-orentale.
    2Chimera: Mostro mitologico dal corpo di leone, sulla cui schiena cresce una testa di capra e per coda ha un serpente, le zampe anteriori sono quelle del felino, mentre quelle posteriori sono dell'ovino. Figlia di Echidna e Tifone, nella mitologia classica fu sconfitta da Bellerofonte e Pegaso.

    Edited by Phoenix93 - 15/8/2016, 14:29
     
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    Ok, non potevo non commentare questo capitolo, la mia entrata in scena con tanto di martello spara-fulmini spaccaculi di Thor è qualcosa di epico u.ù Adoro questa fan fic x3
     
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    Figo il mio attacco di poter potenziare i colpi *-* Bel capitolo. :Yeah:
     
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  15. Sten~
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    Pff Nessuno è più forte di un evoca-sciacavalli.
     
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