| Erano ormai passati ben due giorni da quando avevano affrontato Atlas in battaglia. Feraligatr continuava a trasportare Myst sulle sue spalle, ma era evidente che non ce la faceva più. Aveva riportato delle ferite durante il combattimento contro Atlas, e anche se faceva del suo meglio per non darlo a vedere sapeva di non poter sostenere ulteriori battaglie. Drako camminava davanti al suo pokemon con passo stanco, anche lui non ce la faceva più, ma dovevano trovare un posto sicuro in tempo. Atlas avrebbe potuto attaccarli nuovamente da un momento all'altro, e Drako non sapeva se quella volta se la sarebbero cavata. Tyranitar riposava nella sua pokeball, cercando di recuperare le energie dopo quella pesante battaglia. Si era proposto per dare il cambio a Feraligatr o portare Drako, ma entrambi avevano rifiutato. Drako guardò istintivamente Myst che se ne stava sulla schiena di Feraligatr, ma lei non dava alcun segno di vita, era ancora priva di sensi. «Tsk. Ora sì che farebbe comodo avere Salamence con noi» brontolò l'allenatore, rimpiangendo il pokemon Drago che aveva mandato a portare il risultato della battaglia a Stella. Non avevano altra scelta che continuare a camminare, ma se non altro la prima città sicura distava solo un paio di chilometri. «Feraligatr, sei sicuro di farcela?» chiese Drako, affiancandosi al pokemon per controllare come stava. Feraligatr non emise nemmeno un verso per non sprecare energie, e si limitò ad annuire. Avrebbe preferito collassare lì, piuttosto che arrendersi. Non poteva lasciare il suo allenatore da solo, proprio ora che aveva bisogno di lui. Drako rimase in silenzio per un lungo momento, e infine decise di non far notare a Feraligatr che si trascinava avanti a malapena. Sarebbe come se si fosse messo a ridere di lui, sapeva quanto Feraligatr fosse orgoglioso. Così, proseguirono. Dopo pochi minuti, un forte vento carico di umidità cominciò a soffiare da dietro di loro. Aria di temporale. «Oh, no» trasalì Drako. Feraligatr ringhiò nella direzione da cui erano arrivati, al temporale che si stava avvicinando a loro fin troppo rapidamente per essere solo un temporale naturale. Il cielo si scurì improvvisamente, e delle nubi cariche di elettricità coprirono il sole oscurandolo. Drako fece una smorfia. «Atlas. Dovresti saperlo che queste stupide entrate ad effetto non funzionano con me» sbuffò, rivolgendosi verso la direzione da cui era arrivato il temporale. Si sentì una risata provenire dall'alto, fra le nubi, e un allenatore in groppa ad un Thundurus in forma Totem. Si posarono a terra con leggerezza, e Atlas scese dal pokemon leggendario, obbligandolo poi ad accucciarsi al suo fianco. Molto pittoresco, peccato che Drako pensasse solo che lui era un grosso idiota che cercava di sottomettere dei poveri pokemon per sentirsi più forte. «Drako, Drako. Pensavi di scappare, hm? Dovresti sapere che non mollo tanto facilmente ciò che mi appartiene» ghignò Atlas divertito, guardando Myst. Drako strinse il pugno. Aveva una gran voglia di prenderlo a calci. Si promise che gliel'avrebbe fatta pagare e respirò profondamente contando fino ad un milione, cercando di calmarsi. Provocarlo non serviva, si disse. Feraligatr non era al massimo delle energie, si disse. «Ciò che ti appartiene? Ma io ti apro in due» ringhiò infine, con tono così calmo da essere ovviamente falso. Feraligatr guardò Drako, e senza esitare un attimo si tolse Myst dalle spalle e la posò delicatamente a terra, portandosi poi in mezzo fra Drako e Atlas. Lo sguardo nei suoi occhi era feroce, e il messaggio chiaro. Se avesse toccato il suo allenatore, Feraligatr non avrebbe esitato ad ucciderlo. Atlas guardò il pokemon con sufficienza e rimase in silenzio grattandosi il mento, come se ponderasse quale fosse il metodo più umiliante per sconfiggerlo. Drako rimase in silenzio, guardando Feraligatr. Se Atlas avesse obbligato Thundurus ad attaccarli, avrebbe potuto finire parecchio male. Ma Atlas decise che per quel momento Thundurus poteva pure starsene al suo posto. Prese una pokeball e la lanciò in campo, facendo uscire quello che assieme a Magnezone era uno dei suoi orgogli. Electivire, uno dei più potenti pokemon Atlas avesse mai avuto a disposizione.
Electivire Lv. 100 HP: 354 Atk: 345 Def: 233 Vel: 289 Mosse: Incrocolpo (-250) Tuonopugno (-262) Fuocopugno (-212) Gelopugno (-212) Elettrorapid: Le mosse di tipo Elettro subite fanno aumentare la Velocità. Exp: --- Electivire guardò Feraligatr come se fosse l'ultimo dei moscerini sulla terra. Il pokemon acqua tese ogni muscolo del suo corpo, pronto a ricevere l'imminente attacco di Electivire. «Sbarazzati di quello stupido animale. Non ti servirà nemmeno una mossa superefficace... Usa Fuocopugno» sbuffò Atlas con un gesto della mano. Electivire balzò in avanti, pronto ad attaccare Feraligatr, ma improvvisamente una cosa arancione piombò giù dal cielo, fendendo le nubi e gettandosi in pieno addosso ad Electivire, prendendosi il colpo al posto di Feraligatr e sbalzando indietro l'avversario. Electivire, colto di sorpresa, non fece in tempo a rimettersi in piedi per attaccare nuovamente. La cosa arancione tornò indietro e si posò di fronte a Drako e Feraligatr. «Charizard!?» disse Drako esterrefatto, riconoscendo immediatamente il potente pokemon fuoco.
Danno su Charizard di 196 HP «Tsk. Certo, magari ora conquisti il mondo, diventi intelligente, sei più forte di mio figlio e i Tepig volano» sbuffò una voce ben conosciuta a Drako. Si girò immediatamente. Nei cieli, nel punto da cui era arrivato Charizard, stavano tre pokemon in formazione a triangolo, Moltres, Zapdos e Articuno. In sella ad Articuno stava Jay, il padre di Drako, che era arrivato proprio al momento giusto. Arrivato ad una distanza ottimale per non farsi ammazzare, Jay balzò giù e atterrò in piedi accanto al figlio, mentre i tre pokemon leggendari si posavano dietro di loro sempre nella loro rigida formazione a triangolo. Per un attimo, Atlas sbiancò, ma riprese subito la sua arroganza. «Storm. Non credere che la tua inutile presenza qui cambierà le sorti della battaglia» ringhiò, irato. Jay rise, divertito dalla convinzione di Atlas di poter vincere. «Charizard. Non sprechiamo ulteriori parole per questo idiota. Prendi» disse Jay, lanciando a Charizard una piccola sfera lucente. Charizard la prese e la tenne stretta fra le zampe anteriori, con un sorrisetto canzonatorio sul muso. Improvvisamente, la gemma incastonata nel bracciale di Jay cominciò a risplendere, come se la luce della gemma stesse comunicando con quella della sfera. Charizard si ricoprì di una luce sfavillante di colore violaceo, che costrinse Atlas a coprirsi gli occhi. Tempo un paio di secondi, e Charizard si era Megaevoluto. Il suo corpo era ora nero, e fiamme di colore bluastro uscivano dai lati delle sue fauci semidischiuse. Il corpo possente, lo sguardo rabbioso e animalesco. In un attimo l'espressione di Electivire cambiò. «Oh cazzo» commentò Atlas, senza riuscire a nascondere la sua preoccupazione. Charizard sogghignò soddisfatto, attendendo solo un ordine da parte del suo allenatore.
MegaCharizard X Lv. 100 HP: 164/360 Atk: 359 Def: 321 Vel: 299 Mosse: Dragofuria (-300) Vampata (-363) Sgranocchio (-225) Focalcolpo (-275) Unghiedure: Potenzia le mosse che causano un contatto fisico. Exp: --- | Strumento tenuto: Charizardite X «Dragofuria» disse Jay laconicamente. Prima che Electivire potesse fare anche una sola mossa, Charizard si lanciò su di lui così rapidamente da essere a malapena visto, e colpì in pieno il pokemon elettro con un solo, potente attacco. Electivire fu scaraventato via dalla potenza di Dragofuria. Atlas rimase esterrefatto, senza alcuna posssibilità di replicare. Il suo pokemon era andato KO, in una sola mossa.
Danno su Electivire di 525 HP. Electivire KO. Charizard ruggì verso Atlas, e il comandante si sbrigò a far rientrare Electivire nella pokeball. Capì immediatamente l'antifona e balzò di nuovo in groppa a Thundurus. Non era il caso di insistere, Charizard era troppo potente per i suoi pokemon. «Non potrai nasconderti in eterno dietro tuo padre, Drako Storm! Te la farò pagare!» urlò Atlas, spronando poi Thundurus e dandosi alla fuga. Jay sogghignò, fermando Moltres, Zapdos e Articuno che stavano per lanciarsi al suo inseguimento. Si avvicinò a Drako con un mezzo sorriso, e Drako sorrise a sua volta. Era arrivato appena in tempo per tirarli fuori dai guai. «Ti devo un favore, pà» disse Drako, caricando Myst e Feraligatr su Articuno. Jay salì su Charizard, e Drako lo imitò prendendo posto su Moltres. «Nah. Sarà il caso che ci sbrighiamo a tornare in città, Stella ci sta aspettando» disse Jay con un mezzo sorriso. I quattro pokemon si alzarono in volo lentamente, lanciandosi poi verso le nuvole nere che stavano scomparendo rapidamente come erano arrivate.
And that's all, folks. *inchino* |
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