Votes taken by Shane†

  1. .
    Ho fatto qualche modifica al Regolamento GdR:
    - L'obbligo delle 10 pagine di ruolata è sceso da 10 a 5.
    - Ho tolto le regole che riguardavano l'obbligo di fare un certo numero di righe o di caratteri, da oggi gli utenti potranno ruolare quanto vorranno. Nonostante ciò, si dovrà sempre almeno tentare di fare ruolate decenti (continui errori grammaticali o linguaggio SMS sono comunque NON accettati).
    - Da adesso al centro allenamento si potranno allenare tre Pokémon a settimana e farli salire di 4 livelli ciascuno. Inoltre, ho tolto le tasse.
    - Il poliziotto intergalattico, prima destinato a salire semplicemente di grado, adesso, appena finito il GdR, sostituirà il precedente capo della polizia.
    - Ho aggiunto nell'ambientazione dell'Arcipelago Fuoco anche la storia che dovranno seguire i Team Dark Moon e i Poliziotti Intergalattici.

    Ma perché queste modifiche?
    Mi sono accorto che il GdR è sempre più spopolato (sarà che è tempo di vacanza, ma un tempo ad agosto il forum era affollato, GdR compreso), perciò ho pensato che potesse trattarsi del Regolamento troppo rigido. Quindi, diminuendo le pagine e le righe di ruolata, spero che otterremo maggiori risultati.
    Beh, per adesso è tutto, la prossima cosa che farò sarà cambiare il Regolamento del GdR Nintendo, dato che voglio risollevare anche quello. c:

    Edited by SHANE.» - 25/8/2014, 13:18
  2. .
    Salve a tutti!
    Il 25 Aprile Disney XD ha trasmesso la dodicesima puntata della serie Pokémon XY, nonché l'ultima trasmessa in Italia. Dopo quasi due settimane arrivano finalmente le nuove puntate! La tredicesima, infatti, sarà trasmessa da K2 oggi, giorno 8 maggio, alle 18:15: si prevedono 8 puntate nuove in totale, dalla 13 alla 20, una per giorno, esclusi il sabato e la domenica.

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    Dopo queste nuove puntate ci saranno le repliche fino a tutto il mese di giugno, mentre per avere altre nuove puntate dovremo aspettare settembre. Ricordo che K2 è disponibile sul canale 41 del digitale terrestre e sul canale 626 di Sky.
    Se ti è piaciuta la news metti +1!
  3. .
    Non poteva mancare questo sondaggio! Anche se sappiamo ancora ben poco, votate secondo la vostra prima impressione!

    pokemon-omega-ruby-alpha-sapphire-169-it



    Io voto Rubino Omega perché quel Groudon (o MegaGroudon come molti pensano), mi ispira. :sisi: Anche se potrei cambiare idea e comprare Zaffiro Alpha. :°-°:
  4. .

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    Pokémon Versione Nera e Pokémon Versione Bianca sono la coppia di giochi principali della quinta generazione. Introducono ben 156 nuovi Pokémon, portando così il totale dei Pokémon esistenti a 649. Inoltre, Nero e Bianco conservano la grafica in 3D già utilizzata per Diamante, Perla e Platino, Oro HeartGold e Argento SoulSilver e la portano a nuovi livelli, con l'introduzione di ponti totalmente in grafica 3D, o addirittura un'intera città, come Austropoli.
    Come per i giochi della quarta generazione, sono per Nintendo DS. In Giappone sono state rilasciate il 18 settembre 2010; nel Nord America il 6 marzo 2011, mentre in Europa il 4 marzo 2011. Questa è una novità in quanto nessun gioco della serie principale è uscito prima in Europa e successivamente in America.

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    Trama:



    Il gioco parte da Soffiolieve dove la professoressa Aralia ha lasciato un pacco regalo per il giocatore, Komor e Belle, due amici d'infanzia. Esso contiene i tre Pokémon iniziali di Unima, ovvero Tepig, Snivy e Oshawott. Una volta scelto, Komor e Belle si spartiscono gli altri due e poi Belle sfida il giocatore, mettendo però sottosopra la camera. Anche Komor sfida il giocatore, dopodiché essi vanno giù dalla mamma per scusarsi, e poi escono.
    Dopo aver assistito al litigio tra Belle e il padre e aver ricevuto il Pokédex dalla professoressa Aralia e la Mappa Città dalla madre, i tre si separano per iniziare la loro avventura a Unima, conquistare le otto medaglie e diventare Campione.
    Purtroppo, non tutte le cose vanno per il verso giusto e infatti il Team Plasma verrà incontrato (e i suoi seguaci sconfitti) varie volte, tra cui N, che si rivelerà in seguito esserne il leader, e uno dei Sette Saggi, Ghecis, che ha un obiettivo diverso dagli altri, e infatti va fermato prima che distrugga Unima.
    A differenza degli altri giochi, dopo aver sconfitto i Superquattro la prima volta, non andrà sconfitto il campione bensì N e Ghecis. Una volta battuto, N promette che non separerà mai più il mondo degli umani da quello Pokémon.
    Il gioco, in ogni caso, non è finito, in quanto ci sono ancora i Sette Saggi, i Pokémon Leggendari da trovare, ri-battere i Superquattro e, finalmente, il Campione.

    Principali differenze tra Nero e Bianco


    - In Nero nell'ultima palestra il capopalestra è Aristide, in Bianco è Iris.
    - In Nero, N ha Zekrom in squadra. In Bianco ha Reshiram.
    - La Boreduopoli di Nero è tecnologica, al contrario di quella di Bianco che ha strutture antiche.
    - In Nero c'è la Città Nera, in Bianco la Foresta Bianca.

    Pokémon esclusivi delle due versioni:




    Versione
    Nera
    Versione
    Bianca
    png Weedlepng Caterpie
    png Kakunapng Metapod
    png Beedrillpng Butterfree
    png Murkrowpng Misdreavus
    png Houndourpng Paras
    png Houndoompng Parasect
    png Shroomishpng Poochyena
    png Breloompng Mightyena
    png Pluslepng Minun
    png Volbeatpng Illumise
    png Honchkrowpng Mismagius
    png Cottoneepng Petilil
    png Whimsicottpng Lilligant
    png Gothitapng Solosis
    png Gothoritapng Duosion
    png Gothitellepng Reuniclus
    png Vullabypng Rufflet
    png Mandibuzzpng Braviary
    png Tornaduspng Thundurus
    png Reshirampng Zekrom
     




    CITAZIONE
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    Edited by ~Link~ - 9/9/2017, 15:54
  5. .
    CITAZIONE (Takashî @ 5/4/2014, 22:49) 
    Io frequento questo forum solamente da oggi, quindi non credo di avere molte speranze, ma tali sono le ultime a morire.
    Mi propongo come super moderatore, ho una vasta conoscenza dei pokèmon, in genere sono attivo circa 5-6 ore al giorno. Quando utilizzavo un altro account, ho frequentato diversi forum dove ero admin/moderatore.
    Inoltre potrei dare una mano in Richieste Grafiche, visto che sono capace di fare avatar, banner e anche loghi.

    Sei in prova, puoi moderare tutte le sezioni aiutando gli utenti, creando nuovi topic utili o dando una mano agli altri staffer magari con qualche lavoretto per il forum. Per le richieste grafiche, se ti va puoi postare una gallery nell'apposita sezione per così darci la possibilità di constatare il tuo livello. :sisi:
  6. .
    CITAZIONE (Fra_Samurott @ 21/3/2014, 15:06) 
    Io vorrei diventare Moderatore Sezioni

    Quali sezioni vorresti moderare? (Puoi sceglierne tre.)
  7. .
    Nulla da dire, a parte... leggete e commentate. :siz:
    Capitolo 5
    La principessa di ghiaccio

    Villaggio di Crisantia, qualche settimana prima...
    -Nartuk, fratello mio, non possiamo continuare ad arretrare! Dobbiamo attaccare, quelli lì fuori stanno ammazzando le nostre genti e assedieranno ben presto il castello!- Urlò una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro, sovrastati da una tiara. -Bianca, smettila di importunarmi! È arrivato il momento per me di arrendermi. Riconosco la mia sconfitta e la accetto con dignità.- Rispose un ragazzo dai corti capelli neri con una corona sul capo. -Ma... No, non puoi! È il tuo popolo, crede in te, sei la sua unica speranza!- Urlò lei visibilmente provata, aveva le lacrime agli occhi. -E va bene, allora sai che ti dico? Mi sacrificherò... per il popolo e per te.- Rispose Nartuk in tono cupo. Prese lentamente la corona e la posò fra le braccia della sorella. -... Addio.- Aggiunse poi. -Ma cosa...?- Sibilò la ragazza con un filo di voce, capendo cosa avesse intenzione di fare il fratello. Voleva tanto prenderlo per il braccio e fermarlo, ma non ci riuscì. -Il dovere verso la propria patria prima di tutto...- Mormorò tra sé. Non appena sentì un potente colpo di spada seguito da un urlo straziante di Nartuk, Bianca scoppiò in lacrime per poi assistere alla ritirata delle forze nemiche dal villaggio. Disperata, afferrò una mantella nera in segno di rispetto per la scia di morti sulla strada e mise da parte la sua sofferenza per aiutare quei pochi abitanti rimasti, fino a quando, mentre copriva con un telo una delle tante vittime della guerra, non vide un cristallo luccicante lì vicino.
    In volo verso destinazione ignota, oggi...
    Noivern atterrò, con tutto il gruppetto a carico, alle porte di quello che sembrava essere un piccolo villaggio fuori città. Ormai il centro di Avest era stato di gran lunga superato, e quel paesino era visibile solamente dall'alto, poiché posizionato in mezzo ad una fitta foresta. -Ragazzi, grazie per avermi salvato.- Disse Kengo, mentre veniva raggiunto da Arcanine che li aveva seguiti per tutto il tempo via terra. -Figurati! Noi comunque siamo Spixon, Ichuan, Miammo, Ilaria, Eugenio e Lionade! Piacere...?- Chiese Spixon. -Kengo.- Sorrise il ragazzo. Dopo le dovute presentazioni, il gruppo iniziò a guardarsi intorno. -Ehi Noivern, perché sei atterrato qui?- Chiese Celebi curiosando dal di fuori dei paletti in legno che segnavano l'entrata al villaggio. -Qualcosa mi ha attirato, Celebi. Questo posto ha un qualcosa di magico.- Rispose il gargoyle, Lionade si avvicinò. -Magari sono pacifici. Entriamo e fingiamo di esserci persi.- Propose il ragazzo, il gruppetto annuì, quindi entrò nel villaggio. Una volta varcata la soglia, un qualcosa sfrecciò ad altissima velocità verso la compagnia. Non appena i ragazzi ebbero il tempo di aprire gli occhi, notarono che si trattava di un ragazzo con lunghi capelli castani che li fissava con aria da superiore, subito Celebi scomparve nel nulla per non farsi vedere, stessa cosa fecero Noivern che venne attirato da un raggio blu da parte del cristallo di Eugenio ed Arcanine che fu attirato da un raggio rosso del cristallo di Kengo. -Chi siete? Cosa volete?- Chiese in tono rude. -Forestieri da Erinion, ci siamo persi mentre cercavamo delle erbe curative nella foresta.- Affermò Spixon. -Erbe curative? Nella Foresta di Òblio1?- Chiese sempre meno convinto il ragazzo, Spixon si trovò alle strette. -Bella mossa, amico.- Gli sussurrò Miammo. -Quella foresta non oserebbe intraprenderla nessuno. Parlate adesso, chi siete?- Chiese nuovamente. -Piuttosto, chi sei tu per farci tante domande?- Bofonchiò Ilaria intromettendosi. -Io sono la guardia del villaggio.- Rispose prontamente. -Basta, facci passare o la pagherai cara.- Sbuffò la ragazza, già preparando il suo cristallo. -Dannazione, qualcuno la fermi!- Urlò Spixon accovacciandosi a terra come per proteggersi dalla furia che si sarebbe scatenata di lì a poco. -Ormai è troppo tardi.- Deglutì Ichuan: Ilaria tirò fuori il suo cristallo, e tenendolo stretto in pugno si avvolse di una spessa serie di rametti molto più robusti di quelli prodotti la prima volta, ed anche in questi sbocciarono dei fiori color rosa confetto. Quindi non appena i rami esplosero in una polverina verde comparve una falce nella mano della ragazza, che la puntò verso la guardia, che tuttavia parve divertita e sogghignò. -Sapevo che era impossibile che dei semplici viandanti trovassero questo posto.- Ghignò, quindi prese dalla tasca della mantella un cristallo giallo e lo strinse forte in pugno, quindi alzò l'altro braccio verso il cielo che iniziò ad annuvolarsi rapidamente. Ben presto iniziò a piovere sotto gli occhi stupiti della compagnia, e subito dopo iniziò a tuonare. Un fulmine colpì in pieno la guardia che parve non subire nulla, semplicemente dallo scoppio d'energia fu generata un'arma inastata con una lama di scure sormontata da una cuspide. -La mia alabarda ti farà pentire dell'affronto che mi hai fatto.- Tuonò, in tono minaccioso, puntando quindi l'arma verso la ragazza ormai caduta a terra. -A-Aspetta, ragioniamo!- Balbettò Lionade tentando di difendere Ilaria. -Ormai è troppo tardi, per tutti voi!- Urlò, quindi un altro fulmine lo colpì caricando la sua alabarda che puntò verso i ragazzi minacciandoli di investirli con un raggio elettrico. -Pacifici, eh?- Bofonchiò Miammo rivolgendosi evidentemente a Lionade, che tuttavia tacque. Chiusero gli occhi temendo che quel ragazzo fosse troppo forte persino per tutti loro attendendo il fatidico momento, ma sentirono semplicemente una risata fragorosa. -Ahahah, ci siete cascati, vero?- Chiese la guardia ridendo, aveva cambiato totalmente espressione da quella rude e seria di prima. Il gruppo lo fissò stupefatto. -Ehi, perché quelle facce? Ahahah, ci credevate vero?- Rise con ancora più gusto. Non appena cessò le risate e si calmò, si presentò. -Mi chiamo Nathan, scusate se vi ho preoccupati, ma qui a Crisantia non viene mai nessuno ed è uno spasso spaventare i nuovi arrivati.- Disse, il gruppo si rialzò da terra ansimando. -Dannazione, devo ammettere che mi sono davvero spaventato.- Sorrise Kengo di rimando. Subito i tre Pokémon uscirono dai cristalli dei rispettivi padroni. -Ah, ma allora è lì che ti vai a rifugiare. Ma non stai scomodo? Sembra così piccolo.- Affermò Lionade fissando il suo cristallo. Celebi si limitò a sorridere. -Piacere, io sono Celebi! Se ho visto bene hai trovato il cristallo dell'Elettro, ma... hai già fatto conoscenza con il tuo Pokémon?- Chiese il folletto cercando intorno. -Certamente, io ed Electabuzz viviamo perfettamente insieme, e mi ha anche detto di Xerneas e mi ha spiegato tutto ciò che sa.- Rispose, non appena il Pokémon si sentì chiamato in causa uscì dal cristallo del ragazzo con spavalderia. -Ehiehiehi Celebi, quanto tempo, dannazione! Non ci si vede dai tempi del college, eh? Che piacere rivederti, sei ingrassato di qualche chilo?- Iniziò a domandare la creatura dal pelo giallo decorato con disegni simili a saette nere. -Ehm, non mi pare che abbiamo mai frequentato il college. Sinceramente, non so nemmeno cosa sia.- Bofonchiò Celebi infastidito da tanta iperattività del compagno, mentre Lionade sorrideva a quella buffa scena. -Allora, anche voi servi di Xerneas. È un piacere trovarvi qui, a cosa dobbiamo la visita?- Chiese Nathan inchinandosi. I ragazzi si presentarono, quindi raccontarono tutto ciò che sapevano a Kengo e Nathan. -Quindi, se ho ben capito, il fratello malvagio di Xerneas, Yveltal, sta tentando di sviarci nel trovare il mondo dei Pokémon per non farci compiere la missione? Okay, mi pare tutto chiaro.- Rifletté Nathan. -Comunque sia ragazzi, è ormai l'alba e devo terminare lo spostamento degli abitanti in un altro posto. Questo posto non è più sicuro.- Aggiunse. -Uh? Cosa è successo?- Chiese Ilaria. -Il villaggio è stato assediato da delle forze nemiche dotate di incredibili poteri. In particolare i leader delle truppe avevano un cristallo in mano...- Spiegò il ragazzo. -Forse anche loro sono alle dipendenze di Xerneas.- Disse Kengo. -No, più che altro credo che siano sottoposti ad Yveltal. Ricordate cosa ha detto Xerneas? Si è dovuto alleare con noi umani perché Yveltal ha fatto lo stesso. Probabilmente Yveltal li ha mandati qui a distruggere il villaggio per tenerti impegnato ancora un po' ed evitare che potessi trovare l'Albero della Genesi.- Terminò Lionade. -Sì, più che probabile.- Aggiunse Kengo. -Oppure, per tenere impegnata la principessa Bianca.- Mormorò Nathan. -Uh? Principessa?- Chiese Ilaria incuriosita dall'argomento. -Tempo fa, quando il villaggio era comandato dal principe Nartuk, è stato assediato da delle forze nemiche. La popolazione è stata spazzata via dalla guerra che durò ben poco, considerando che siamo un popolo pacifico, e con essa il principe. Al termine della guerra rimasero solo la principessa Bianca, sorella di Nartuk, e ben pochi popolani, la maggior parte giovani che riuscirono a resistere alla guerra, me compreso. Da allora siamo tutti molto più uniti, e noi umili servi abbiamo deciso di restare accanto alla principessa in questo difficile momento.- Spiegò il ragazzo. -Dicci qualcosa di più della principessa Bianca.- Disse Spix avido di curiosità, quasi come se fosse una leggenda. -È una ragazza forte e determinata, non ha mai smesso di lottare per il suo popolo, inoltre da quando circa due settimane fa sia io che lei abbiamo trovato questi cristalli ci sentiamo più sicuri nel caso di un successivo assedio, ma stanotte non abbiamo avuto di certo la meglio.- Rispose sconsolato. -Ah, quindi anche lei possiede un cristallo?- Si intromise Ichuan. -Sì, mi pare che sia il cristallo del gelo o qualcosa del genere. Da quel momento qui viene soprannominata "La principessa di ghiaccio", anche se un velo di mistero si è lievemente posato su di lei: è sempre rinchiusa nel castello probabilmente per cercare una strategia per non cedere al prossimo assedio che, ne è sicura, accadrà a breve. Ho paura che stia lavorando troppo e che sia troppo stressata.- Aggiunse Nathan sbuffando. -Comunque sia, Nathan, dobbiamo portarti da Xerneas, e con te Bianca.- Disse Lionade spiccio. -Non posso abbandonare Crisantia, e sicuramente la principessa non abbandonerà il suo popolo.- Scattò subito il ragazzo. -Sveglia, stai facendo il gioco di Yveltal!- Esclamò Ilaria, Nathan rimase pensieroso. -Ho capito... Nathan, aiuteremo Crisantia a ristabilirsi. Se servirà a convincere te e Bianca a venire con noi, allora vi affiancheremo durante il prossimo assedio.- Affermò Lionade, Nathan parve illuminarsi. -Fantastico! Con l'aggiunta di ben sei ragazzi dotati di cristallo potremmo anche farcela!- Esclamò felice. -Venite, andiamo a riferirlo alla principessa!- Quindi il gruppo raggiunse le porte del castello. -Principessa Bianca, apra le porte, per favore. Le porto ottime notizie.- Urlò per farsi sentire. Pian piano il ponte levatoio iniziò ad abbassarsi, permettendo ai sette ragazzi di entrare. -Hm... me lo ricordavo diverso questo posto.- Commentò Nathan perplesso, probabilmente riferendosi al fatto che il castello era totalmente ricoperto di ghiaccio. Il maniero dominava gran parte dell'umile villaggio dall'alto delle sue due torri merlate e finemente lavorate nel ghiaccio, che culminavano in punte sulle quali sventolavano due bandiere colorate. Una volta entrato nel castello la giovane guardia notò che tutto attorno a lui era ricoperto di ghiaccio, persino il rosone che, nonostante il nuovo materiale, lasciava ancora trapelare qualche lieve raggio di sole all'interno, che tuttavia non scalfiva minimamente la resistenza della pavimentazione congelata. -Fino a ieri questo posto stava per cadere a pezzi, ma sembra che la principessa Bianca si sia data da fare per fare in modo che resista...- Affermò il ragazzo. -Principessa...? Avete aperto voi il ponte levatoio, giusto?- Mormorò con un terribile sospetto, sospetto che si dimostrò infondato non appena una figura femminile non raggiunse l'enorme salone che in tempi più felici ospitava sicuramente feste e ricevimenti. -Dimmi, Nathan.- Disse cordialmente, con il tono fermo e distaccato che solo una principessa può avere, mentre dall'alto delle grandi scale di ghiaccio fissava il resto della compagnia con sguardo altezzoso. -Principessa, le ho portato la soluzione a tutti i nostri problemi.- Rispose quello con un sorriso, felice. Ma la ragazza non sembrò altrettanto contenta. -Nathan, ti ho già detto di chiamarmi Bianca.- Disse ignorando totalmente ciò che aveva detto precedentemente il ragazzo, quindi iniziò a scendere lentamente le scale mostrandosi in tutta la sua bellezza: un vestito scollato che sembrava effettivamente fatto di ghiaccio metteva in risalto le forme della giovane donna, mentre una lunga mantella di sottilissimo ghiaccio simile ad un velo nuziale si trascinava sul terreno gelato. I capelli erano raccolti in una treccia, mentre camminava verso il gruppetto su delle scarpe di ghiaccio a tacco medio e sottile. -C-Caspita principessa, siete così cambiata.- Commentò Nathan estasiato, la ragazza parve contrariata nel capire che tutti quei ragazzi vedevano più il suo corpo che il suo viso. -Buongiorno, madama.- Disse Lionade inchinandosi, era l'unico che non era caduto ai suoi piedi dopo averla vista arrivare. -Siete molto cordiale.- Sorrise semplicemente la ragazza, mentre Ilaria nascondeva quel poco di gelosia che provava nel vedere che nessuno degli altri ragazzi del gruppo l'aveva mai mangiata con gli occhi come stavano facendo in quel momento con Bianca. -Nathan, sarebbero loro la nostra speranza?- Chiese cordialmente. -Sì, principess... ehm, Bianca. Anche loro hanno ottenuto dei cristalli e sono venuti qui perché mandati da Xerneas per venire a cercare noi.- Spiegò il ragazzo. La ragazza parve incuriosita, e lo fissò con uno sguardo avido di saperne di più. -Ma per ora non è il momento di parlare di questo, perché loro ci aiuteranno a fermare le forze nemiche durante il prossimo assedio!- Esultò la giovane guardia. Bianca assentì. -Non c'è più speranza per Crisantia, Nathan. Qualunque cosa facessimo, le anime del popolo ormai squarciato nella sua integrità rimarranno sempre e vagheranno per l'eternità nel limbo infinito della disperazione. È arrivato il momento per me di arrendermi. Riconosco la mia sconfitta e la accetto con dignità.- Quest'ultima frase la ripeté come se stesse recitando un qualcosa detto da una persona a lei molto cara, dato che nel dirla le cadde una lacrima. -Principessa, con tutto il rispetto... È meglio accendere una candela, piuttosto che maledire l'oscurità2.- Si intromise Lionade. La giovane donna parve colpita da quelle parole, e per qualche secondo calò il silenzio in sala. -Accendere? Ci penso io!- Esclamò Kengo ridendo, smorzando quell'attimo di tensione. Bianca pareva indecisa su cosa fare, e parecchio turbata per dover fare una scelta così importante. -Bianca!- Una voce cristallina provenne dall'alto delle scale, e ben presto una Pokémon raggiunse il gruppetto. Priva di piedi, levitava in aria e sembrava indossare un kimono fatto interamente con della neve non esattamente friabile, sul capo possedeva due pezzi di ghiaccio che probabilmente usava come orecchie, mentre alcuni buchi nella spessa coltre di neve facevano intravedere il suo corpo viola. -Bianca, non puoi consegnarti al nemico! Moriresti!- Esclamò contrariata la Pokémon. -Froslass?- Disse ad un tratto Celebi, avvicinandosi alla creatura. -Non ho un buon ricordo di te, l'ultima volta ti ho sorpresa mentre rapivi dei Pokémon e li intrappolavi nel ghiaccio.- Aggiunse il folletto in tono sospettoso. -L'ho fatto per una buona causa, e tu lo sai.- Bofonchiò Froslass offesa. -Sì beh, se per "buona causa" intendi congelare dei Pokémon ed animarli creando il tuo esercito di statue di ghiaccio viventi che soddisfino ogni tuo favore allora sì.- Commentò Celebi ironico. -Dovevo farlo, il mio Snorunt si era perso e quei Pokémon sapevano sicuramente la verità, ma non volevano aiutarmi. Così ho dovuto fare da me.- Controbatté la Pokémon, ammutolendo Celebi che in effetti non ebbe più altro da dire. -Beh, se non altro è stata convincente.- Sussurrò Spixon ad Ichuan. -Ah, ma quindi sapete già della storia di Xerneas e tutto il resto, principessa?- Chiese Lionade, forse fingendosi sorpreso. -Dammi del tu, per favore, e chiamami Bianca.- Sorrise la ragazza, per poi tornare allo sguardo triste di prima. -Sì, so già tutto, ma... ho deciso di farla finita.- Rispose in tono cupo, Froslass le diede un ceffone in pieno viso. -Dannazione, devi reagire! Non puoi abbandonare il popolo che crede in te e soprattutto non puoi abbandonare Xerneas nel momento del bisogno! Pensa a tuo fratello, si è sacrificato per te, non t'importa di ciò che ha fatto?!...- Non appena la Pokémon si accorse che stava facendo soffrire troppo la sua padrona con quelle parole crude, si calmò. -Lui... credeva in te, e non avrebbe mai voluto che tu facessi la sua stessa, dolorosa scelta. Il suo sacrificio sarebbe vano.- Mormorò Froslass con voce soffocata. La ragazza parve cambiare espressione dopo quelle parole. -Hai ragione.- Disse, quindi prese un semplice arco ricurvo appeso alla parete come un cimelio di famiglia, assieme alla faretra delle frecce. Non appena lo mise in mano, una luce avvolse l'arma che iniziò ad allungarsi trasformandosi in un longbow3, ed un mistico vello ghiacciato si posò sull'arma che acquistò un colorito celestino, stessa cosa le frecce la quale punta si acuminò in una di ghiaccio duro e resistente. -Il tuo potere ha raggiunto l'arma e l'ha potenziata al meglio.- Affermò Celebi, Bianca si limitò a sistemare la faretra dietro la schiena. D'un tratto il vestito cambiò di colpo, da quello elegante di prima ad uno più spartano e adatto al combattimento. Prese un grosso respiro e buttò fuori l'aria lentamente come per rasserenarsi. -Sono pronta alla lotta.- Disse con aria decisa, quindi si avviò al ponte levatoio e, dopo averlo abbassato tramite un sofisticato macchinario, si diresse fuori tra la sua gente. I ragazzi la seguirono, quindi si presentarono affermando che l'avrebbero aiutata nella lotta che probabilmente si sarebbe scatenata di lì a poco. -Io... lo sento, qualcuno sta galoppando furiosamente verso di noi!- Esclamò Celebi chiudendo gli occhi per ascoltare l'impercettibile. -Ma dovremmo sentirlo, no? I cavalli fanno parecchio rumore con i loro zoccoli.- Disse Spixon. -Non ho mai parlato di cavalli, Spix. Si tratta di grossi...- Celebi non ebbe il tempo di finire la frase che un branco di iene spaventosamente grandi di un color nero scurissimo irruppe nel villaggio. -... Mightyena.- Deglutì Celebi finendo la frase. Al dorso delle creature dagli aggressivi occhi rossi vi era un gruppo di guerrieri armati fino al collo, che distruggevano ogni cosa che incontravano lungo il loro corso. Si bloccarono non appena giunsero dinanzi al castello. -Quelli... sono Pokémon?!- Chiese stupito Nathan. -L'ultima volta, hanno usato dei normali cavalli!- Aggiunse poi, perdendo tutta quella spavalderia che aveva poco prima. -Nathan, se noti bene non c'è nessuno di quei ragazzi con i cristalli, quindi hanno rimediato mettendo delle feroci iene con poteri invece di farsi vivi loro.- Spiegò Bianca. -Forse hanno captato in qualche modo la presenza di altri cristalli e si sono spaventati.- Ipotizzò Ilaria. -In effetti, Xerneas non ha mai specificato cosa succede quando un possessore di cristallo muore. Potrebbe darsi che chi lo uccide ottenga il cristallo dell'altro e diventi più forte, quindi notando la differenza di numero hanno deciso di non venire.- Aggiunse Eugenio. -Comunque sia, non è il momento di fare ipotesi, ma di lottare!- Esclamò Ichuan, facendo comparire la sua katana forgiata dagli spiriti. -Sembra che non abbiamo altra scelta.- Rise Nathan divertito, provocando un fulmine che, colpendolo, diede vita alla sua alabarda, quindi dopo che tutti si armarono si buttarono ferocemente verso i guerrieri. Bianca iniziò gelando un Mightyena con una freccia, facendo cadere il guerriero che Spixon si affrettò ad uccidere con un taglio netto della sua lancia. Lionade prese la sua spada ed iniziò a combattere corpo a corpo con ben cinque guerrieri. -Perché fate questo? Perché stare sotto il comando di un tiranno?!- Esclamò, ma quelli non rispondevano, sembravano pienamente posseduti, e il fatto di non poter vedere nemmeno i loro occhi per via dell'elmo gli metteva un senso di angoscia, come se il destino di quei guerrieri fosse già segnato, come se dovessero morire in guerra per neanche una buona causa, costretti fino alla morte ad essere dei semplici burattini ormai svuotati dell'anima. Il ragazzo riuscì a finirli ruotando velocemente la spada, tagliando il loro corpo a metà. Una lacrima gli scese dall'occhio per ciò che aveva appena fatto, ma si riprese sapendo che in quel momento e in futuro avrebbe dovuto uccidere tanta gente, soffrire per loro ed aspirare alla morte pur sapendo che doveva restare in vita. -Non ce la faremo mai così!- Urlò Ilaria per farsi sentire dai compagni, mentre l'ennesimo Mightyena si liberava dalle radici con cui tentava di bloccarli. -Hm... Ragazzi, mi è venuta un'idea! Ma dovete distrarli in qualche modo!- Urlò Ichuan. -Ci penso io!- Rispose Spixon, quindi chiuse gli occhi stringendo a sé la lancia. Un guerriero tentò di ucciderlo, ma Miammo fece roteare il suo nunchaku che per via dell'attrito divenne incredibilmente tagliente, riuscendo a tagliargli la testa. -Magari la prossima volta evita di chiudere gli occhi.- Rise Miammo continuando a difendere il ragazzo dai nemici, affinché si concentrasse. Quando il ragazzo riaprì gli occhi, una fitta rete di lance uscirono dal sottosuolo, alcune andarono a colpire dei guerrieri, altre li sfiorarono. -DANNAZIONE SPIXON, SAREBBE QUESTO IL TUO MODO DI INTRATTENERLI?!- Urlò Ichuan inviperito perché una lancia per poco non lo colpiva. -Se magari aspetti!- Rispose Spix, e con un salto salì su una lancia iniziando a saltellare da una punta all'altra, quindi i guerrieri iniziarono a rincorrerlo tentando di ucciderlo, invano. -Perfetto! Genti di Crisantia, ascoltate la mia preghiera! Vi hanno ucciso crudelmente, senza pietà, vi hanno torturato e vi hanno privato della vita. Ma adesso è il momento di potervi vendicare e di ottenere la pace eterna! Tornate qui ad aiutarci, e noi aiuteremo voi senza privarvi di una degna sepoltura!- Esclamò Ichuan, quindi un grosso terremoto scosse la terra facendo cadere tutti, persino i Mightyena rimasero atterriti da quella scossa. -Miammo, ti pare il momento?!- Bofonchiò Eugenio. -Non sono stato io!- Rispose Miammo, non appena si alzò fissò la terra sotto i suoi piedi tremando. -P-Perché ci sono delle mani che sbucano da sottoterra?- Chiese Ilaria tremolante, mentre centinaia di corpi apparentemente vivi si dirigevano verso i guerrieri nemici, che nel frattempo si erano rialzati. Grazie, popolo di Crisantia... Avete dimostrato una grande lealtà. Pensò Bianca tra sé quasi commossa, ma dovette tornare alla realtà colpendo l'ennesimo Mightyena che tentò di azzannarla. Adesso era una guerra leale, ed anche se gli abitanti di Crisantia parevano essere in svantaggio contro quegli abili guerrieri, non potevano morire dato che erano ormai diventati spiriti. -Come difesa siamo a posto, ma siamo fin troppo alla pari. Nessuna delle due fazioni sembrerebbe in grado di sopraffare l'altra.- Pensò Lionade. Ricordati che hai un asso nella manica. Quella voce misteriosa comparve nuovamente nella testa del ragazzo. -Un asso... nella manica? Ma certo, nella manica!- Esclamò Lionade che, dopo aver ucciso l'ennesimo guerriero, mise una mano nella manica e ne fece uscire il suo cristallo che brillava sempre di luce rosea. Lo tenne stretto in pugno, per qualche secondo il tempo sembrò fermarsi e la sua spada si ricoprì di una coltre oscura. Quindi, come aveva fatto contro la Setta della Cenere, conficcò l'arma sulla sua ombra: il tempo iniziò a muoversi alla moviola, quindi delle copie di Lionade tutte ricoperte di una sostanza nera ed oscura si affiancarono ad ogni guerriero rimasto in vita, uccidendoli tutti con un colpo di spada. Non appena nessun nemico rimase in piedi, Mightyena compresi, il tempo iniziò a scorrere normalmente e Lionade cadde a terra ansimando. -Ce l'abbiamo fatta!- Esclamò felice Nathan. -Sì, ma... cos'è successo?- Chiese Spixon, che data la velocità delle copie di Lionade non le aveva nemmeno notate. -Beh, questo è un vero e proprio miracolo.- Rise Kengo. -Si può dire che, forse, un dio ci ha aiutati.- Disse Ilaria volgendo lo sguardo al cielo. -Non credo ci sia molto da guardare lassù, Ilaria. Un dio più che sufficiente l'abbiamo qui in terra.- Sorrise Bianca rivolgendosi alla ragazza, fissando sottecchi il nuovo compagno dalla spada portentosa. Lionade tenne lo sguardo fisso su di lei, come stupito dal fatto che avesse capito ciò che tutti gli altri non avevano compreso.
    Dopo aver mantenuto la promessa ed aver donato una degna sepoltura ad ogni singolo corpo del popolo di Crisantia, il gruppo, aumentato di numero con Nathan e Bianca, prese il volo in groppa al Noivern di Eugenio, uscendo dal villaggio.
    -Prossima destinazione?- Chiese Miammo. -Fin dove ci portano i cristalli.- Rispose semplicemente Lionade, mentre il sole cominciava a calare dopo una lunga giornata irta di combattimenti e difficoltà.

    Glossario:
    1Foresta di Òblio: Foresta arida e inospitale che prende il nome da Òblio, spirito della mitologia crisantiana (cioè del villaggio di Crisantia)
    2È meglio accendere una candela, piuttosto che maledire l'oscurità: Citazione la quale reale origine non è proprio chiara: c'è chi dice che sia un antico detto cinese di Laozi, altri che sia di Madre Teresa di Calcutta
    3Longbow: Tipo di arco lungo a curvatura unica, era usato specialmente nel Medioevo
  8. .
    Okay, so che assentarmi per un bel po' di giorni per poi tornare postando un capitolo che non è dei migliori – lo riconosco io stesso – non è il massimo, ma spero comunque che si sia capito qualcosa perché ho l'impressione di aver scritto maluccio x'D mi scuso in anticipo e vi auguro buona lettura :sisi: ricordatevi di commentare o ve ne pentirete

    Capitolo 3
    Luna bianca, luce splendente

    Il gruppo rimase interdetto. -Yveltal?- Disse Ilaria incuriosita. Le fecero eco tutti gli altri ragazzi del gruppo, mentre i loro Pokémon tremavano al solo udire quel nome. -Yveltal è il Signore Oscuro della Distruzione.- Affermò Feraligatr tremante. -Non lasciarti sopraffare dalla paura, Feraligatr. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio conduce alla sofferenza1.- Disse Xerneas. L'alligatore sembrò calmarsi. -Comunque sia non sappiamo cosa gli frulli per la testa, ma sicuramente nebbia oscura e malvagia invade la sua mente perversa.- Annunciò Xerneas con il suo solito tono solenne. I ragazzi si fissarono l'un l'altro. -E... noi che dovremmo fare?- Chiese Spixon immaginando già i più sgradevoli e pericolosi compiti che avrebbero dovuto svolgere. Xerneas li fissò mestamente. -Semplicemente... salvare il mondo.- Rispose come se fosse una cosa da nulla, mentre Miammo sembrava stesse per svenire prevedendo già l'enorme sforzo. -Come mai avete scelto proprio noi?- Chiese Ilaria, il suo menefreghismo sembrava essersi dissolto nel nulla dopo aver capito che quella faccenda non era uno scherzo. -Perché ormai sono ben pochi gli umani dal cuore puro disposti a rischiare la vita per la salvaguardia del mondo. Yveltal si è alleato con alcuni umani, anch'io ho dovuto fare lo stesso. Ho fatto un'accurata ricerca per trovare coloro che sarebbero divenuti gli eroi di entrambi i mondi paralleli2 e per trovare dei Pokémon a loro affini.- Spiegò Xerneas. Lionade, che era stato muto fino a quel momento, fece un passo in avanti. -Ma quindi... quale Pokémon è affine a me?- Chiese il ragazzo incuriosito. -Il tuo è un caso piuttosto insolito, perché piuttosto che essere legato al tipo Folletto, il quale cristallo ti appartiene, sei legato alla luna e alla sua potenza.- Affermò Xerneas, Lionade alzò il viso fissando il cielo e le due lune che capeggiavano su tutte le stelle. Luna bianca, luce splendente pensò istintivamente. Era successo un'altra volta, già quando cadde nell'acqua aveva subito pensato praticamente senza motivo ad una certa frase, e adesso era accaduta la stessa cosa. -La luna ti dà energia, le stelle ti sono amiche e gli astri ti proteggeranno nella tua lunga avventura.- Disse Xerneas interrompendo quel pensiero che si era immesso nella mente del ragazzo. -L'unico Pokémon che ho trovato a te affine è... Celebi.- Aggiunse poi. Celebi sorrise felice e urlando di gioia iniziò a ruotare intorno a Lionade, che sembrava anche lui felice nonostante quel piccoletto gliene avesse fatte passare di tutti i colori. -Tuttavia non sono ancora sicuro di questa mia scelta. Celebi è un Pokémon di tipo Erba/Psico, sarà difficile per te saperlo comandare con il cristallo di tipo Folletto, ma... non posso fare a meno di non notare la forte empatia che c'è fra di voi che vi lega in tutto e per tutto, quindi sono sicuro che riuscirete a farcela.- Sorrise poi il maestoso cervo. -Beh, e adesso che si fa? Qui c'è qualcuno che per la noia si è messo a parlare a vuoto.- Rise Eugenio indicando Ichuan che stava di nuovo parlando con qualche probabile fantasma che si aggirava per quella landa desolata, quindi Xerneas mosse una zampa sul terreno e un fragoroso rumore dello zoccolo destò Ichu dalla sua macabra conversazione. -Dovete allenarvi su come sfruttare al meglio i vostri poteri con dimestichezza ed in confidenza con il proprio Pokémon. Buon allenamento.- Disse poi iniziando ad andarsene. -Come sarebbe a dire "Buon allenamento"?! Almeno abbi la decenza di assisterci!- Bofonchiò Miammo, che fu subito zittito da un colpo del robusto osso di Marowak. -Ahi! Perché diamine l'hai fatto?- Sbuffò il ragazzo ancora più infastidito, la creatura non rispose girando semplicemente il volto dalla parte opposta come per dire che non approvava quel suo comportamento. -Tranquilli ragazzi, vi assisterò io!- Affermò Celebi muovendo baldanzosamente le antenne. -Inizieremo proprio da te, Ilary!- Aggiunse la piccola fata del bosco, quindi la ragazza si fece avanti non capendo cosa dovesse fare. -Anzitutto sappiate che grazie al vostro cristallo siete in grado, proprio come i vostri Pokémon, di utilizzare dei poteri che possono rivelarsi devastanti a seconda dell'uso che ne farete, per aiutarvi ognuno di voi avrà un'arma.- Spiegò, quindi si avvicinò volando fino ad Ilaria. -Adesso prendi il cristallo e tienilo stretto in pugno, concentrati sull'arma che vorresti avere e dai sfogo alla tua energia.- Disse, la ragazza chiuse gli occhi tentando di fare come aveva detto Celebi, ma non ci riusciva. -Dannazione, è difficile!- Sbuffò, Snivy si avvolse dolcemente al suo collo come per farle capire che lei era lì e sapeva che poteva riuscirci, quindi ci riprovò ma riuscì solamente ad avvolgersi di un'aura verdognola che sparì dopo poco tempo. -Ma quella luce...?- Stava per domandare Ichu, Celebi lo invitò ad ammutolirsi per non distrarre Ilaria. -Puoi farcela, Ila.- Le sussurrò Snivy, la ragazza si concentrò e dopo un po' si ricoprì nuovamente di quell'aura che adesso emetteva un verde splendente, quindi dei gracili rametti iniziarono a circondarla aggrovigliandosi su di lei intrappolandola, qualche secondo dopo crebbero dei fiori magnifici i quali petali erano di un color rosa confetto e non appena la ramificazione raggiunse anche la mano destra si prolungò anche oltre il corpo della ragazza, mentre i rami prendevano la forma di un'arma da taglio dalle dimensioni ragguardevoli che ben presto si rilevò essere una falce dalla lama piuttosto appuntita. -Caspita, da un insieme di fiori è nata... una falce!- Commentò Eugenio quasi incantato da ciò che era successo, mentre Dragonite lo seguiva a ruota ammirando la bravura che aveva dimostrato la ragazza nonostante fosse la sua prima volta. -Molto bene, ci hai messo un po' ma ci sei riuscita... d'ora in poi potrai far comparire la tua falce quando vorrai, però ricordati sempre che quando sarai in faccia al nemico non avrai tutto questo tempo, quindi più avanti dovrai allenarti anche sulla velocità.- Le disse Celebi, mentre Ilaria avvolse l'arma in un mazzo di fiori che la fecero sparire nel nulla proprio come era comparsa. -Molto bene, Spixon che ne dici di provare tu?- Chiese la creatura verde, il ragazzo sembrava essersi sbloccato un pochino dalla timidezza che aveva poco prima. -Ecco... Non sono sicuro di poterci riuscire, e...- -Storie, andrai benissimo!- Lo interruppe Feraligatr, spingendolo in avanti. -Concentra tutta la tua forza in un solo pugno.- Gli disse Celebi, Spixon si sforzò ed una fiammella d'acqua si generò sulla sua mano ben stretta a pugno. -Prova a colpire qualcuno.- Aggiunse il mostriciattolo verde. -La fai facile tu.- Deglutì il ragazzo, mentre Feraligatr gli mostrava che credeva in lui facendogli l'occhiolino. Spixon scagliò il cumulo d'acqua in faccia a Miammo. -Dannazione, con tutti i bersagli che ci sono giusto me dovevi colpire?!- Bofonchiò, asciugandosi malamente con il braccio. -Ehm mi è scappata.- Rispose Spix timoroso, Miammo non proferì altra parola dato che sembrava si fosse già asciugato del tutto, come se la sua pelle avesse assorbito l'acqua. -Ma cosa...?- Chiese il ragazzo non capendo come si era potuto asciugare tanto in fretta. -La tua pelle è diventata della stessa sostanza della terra, assorbe acqua come un campo coltivato assorbe le piogge.- Affermò Celebi. -Adesso non mi dirai che nascono pure delle carote sulla mia faccia, vero?- Bofonchiò il ragazzo temendo altri cambiamenti radicali del suo corpo. -Torniamo gentilmente alla creazione dell'arma? Vorrei finire entro qualche ora, che ho un certo sonno e sta per farsi notte.- Sbuffò Ilaria. Spixon si concentrò al massimo mugolando e stringendo gli occhi sempre più forte. D'un tratto saltò in aria urlando a squarciagola, cadendo a terra. -Che è successo, chi si è fatto male?- Chiese Eugenio non capendo cosa fosse successo in quella frazione di secondo in cui aveva chiuso gli occhi. -Ichuan! Ti pare il momento di comparire dietro di me poggiandomi una mano sulla spalla come uno spettro?!- Urlò Spix in preda al panico, capendo chi fosse il responsabile e quindi calmandosi. -Dovrò pur usare il mio potere in qualche modo.- Si giustificò Ichu ridendo; Spixon, evidentemente in collera, tese una mano verso il vuoto accanto a lui e da una serie di bolle comparve nella sua mano un lungo bastone con sull'estremità una punta di metallo a forma di losanga3, che si affrettò a puntare verso il ragazzo che gli aveva teso quello scherzo. -Calmati, tigre.- Rise Ichu, sparendo nel nulla evitando il colpo della lancia, quindi ricomparve nuovamente dietro il ragazzo. -Basta Ichuan, non approfittare del privilegio dei tuoi poteri.- Disse Celebi. -Perché mai? È divertente.- Sogghignò il ragazzo. Hm, e dire che per tutto questo tempo mi era parso un ragazzo cupo e depresso. Pensò tra sé Lionade, che come al solito fissava ciò che gli accadeva intorno senza intervenire: preferiva osservare il corso degli eventi senza intervenire più di tanto. -Se non altro, lui almeno sa usare in qualche modo il suo potere, no? Spixon, lascia passare la cosa, su.- Disse Eugenio, per troncare il litigio sul nascere. -Mi sa che faresti meglio a limitare i tuoi scherzetti.- Gli sussurrò poi a Ichu in tono amichevole, quello annuì semplicemente, ma quella risposta non lo convinse poi più di tanto. -E sia, ma se ci riprova lo ridurrò ad un fantasmino inoffensivo.- Bofonchiò Spix. -Voglio proprio vedere.- Ghignò Ichu, Eugenio emise un flebile "Oh no" capendo che lo scontro non sarebbe finito lì, infatti Spixon puntò la lancia verso il ragazzo che l'aveva beffeggiato fino ad allora. -Non prenderti gioco di me, chiaro?!- Celebi provò a calmarli, ma Ilaria divertita dallo scontro fece sbucare dei rametti da terra che crearono una barriera invalicabile persino per il folletto. -Ilaria! Ma che ti salta in mente?!- Urlò Eugenio non capendo cosa fosse successo ai suoi neo-compagni. -Sembra uno scontro così interessante.- Rispose semplicemente. Ma che succede? Tutti sembrano impazziti... o forse posseduti? Pensò Lionade, osservando ciò che stava accadendo. -Vuoi assaggiare il gusto della mia lancia in bocca?- Chiese in tono minaccioso Spixon, mentre Feraligatr tentava inutilmente di calmarlo. -Ma che gli succede? Non sembra più lui!- Affermò preoccupato il Pokémon, mentre gli altri Pokémon si accodavano a lui non capendo cosa stesse succedendo a quegli umani a cui erano stati affidati. -Fatti avanti, se ne hai il coraggio!- Esclamò determinato Ichu, quindi alzò le braccia al cielo. -Affinché la mia gloria sia rivendicata, che la mia arma venga plasmata!- Urlò al cielo, quindi da sottoterra uscirono tante ombre che fermandosi a mezz'aria ululando e provocando tuoni raccapriccianti diedero vita ad una spada a lama curva in acciaio finemente lavorato che si posò lievemente sulla mano destra di Ichuan, che puntò la katana verso Spixon. -Allora, sei ancora convinto di poterti battere contro di me?- Chiese in tono sarcastico il ragazzo, Spix indietreggiò quando un qualcosa lo colpì in pieno volto facendolo cadere per terra: era Eugenio che si era avvolto di un'aura bluastra, i suoi occhi dello stesso colore erano colmi di malvagità e adesso puntavano il ragazzo sdraiato sul letto d'erba. Prima che potesse colpirlo con il suo stiletto appena plasmato, Miammo intervenne bloccandolo con una spessa coltre di sabbia. -Ehm... Grazie, Miammo.- Mormorò Spix che sembrava essere rinsavito. -Non l'ho fatto di certo per te, ma per divertimento nel bloccarlo.- Sogghignò il ragazzo, che sembrava anch'egli posseduto da qualcosa o qualcuno, desideroso di essere malvagio senza alcun motivo apparente, quindi da un mucchio di terra creò un nunchaku avvicinandosi minacciosamente verso gli altri. Quando il gruppo sembrò ingaggiare un combattimento, Lionade venne spinto da una strana forza più potente di lui, trascinandolo verso gli altri. -Adorato lato oscuro della luna, forniscimi l'arma più potente che serbi, perché possa liberarti da quel fastidioso lato buono della tua integrità.- Disse con voce roca e forte, molto diversa da quella sua solita. Alzò un braccio al cielo e un raggio scuro proveniente da una delle due lune lo avvolse, quindi nella sua mano comparve una spada con su incisa la scritta "Oblivion": il ragazzo iniziò a muoversi minaccioso verso il gruppo, pronto ad ucciderli senza motivo, guidato da quella malvagità che aveva ormai invaso ogni singolo punto del suo corpo. -Che... cosa... sto facendo?- Mormorò a bassa voce, arrestandosi di colpo e guardandosi intorno: sembrava essere rinsavito, ma non i suoi compagni. -Celebi, che sta succedendo agli altri?!- Chiese il ragazzo urlando per via dei rumori provocati dalle armi del gruppo. -Non saprei, so solo che questi rami creati da Ilaria sono opera di magia nera!- Disse semplicemente, ad un tratto un altro raggio colpì la compagnia che venne sbalzata indietro, quello stesso colpo riuscì a rompere la barriera che teneva bloccato il folletto verde che adesso poteva liberamente raggiungere Lionade. Tutti parevano essere tornati sé stessi, e non appena alzarono gli occhi al cielo videro Xerneas che li fissava malamente, con aria delusa ed autoritaria. -Signore, vi prego di scusarli! Sono sicuro che non sia stata colpa loro, non sapevano quel che facevano!- Esclamò Dragonite tentando di salvare la situazione, Feraligatr annuì come per affermare ciò che aveva detto l'altro Pokémon. -Lo so bene Dragonite, questi umani si sono fatti comandare da Yveltal.- Affermò Xerneas con il suo solito tono calmo e deciso. -Quella che stavate usando è magia nera, qualcuno strettamente legato ad Yveltal o Yveltal stesso ha tentato di rendervi malvagi. La sua forza è potente, ma se ricorderete che siete una squadra nulla potrà sopraffarvi.- Lionade fissò la spada che aveva forgiato in quel momento di follia. Non appena Celebi la vide, corse subito da lui per esaminarla. -Lord Xerneas, questa spada è stata forgiata dall'oscurità.- Affermò preoccupato. Il cervo si avvicinò. -Hai proprio ragione, Celebi. Purtroppo è impossibile per lui forgiare una nuova spada. Ormai questa è diventata l'arma che incontrerà il sangue di Yveltal e dei suoi prodi.- Confermò. -C'è un'incisione sulla lama... dice "Oblivion"...- Disse Lionade, osservando la spada da vicino. -Oblivion è il Regno di Yveltal, sembrerebbe che voglia condurti da lui, ma nessuno sa dove si trovi. Tuttavia conoscendo ogni singolo angolo dell'Albero della Genesi, dubito che si trovi qui. Ho sempre pensato e temuto che si trovasse nel mondo degli umani, in un posto assai remoto, ma nulla è certo.- Rispose Xerneas, il ragazzo parve sorpreso nel sapere che quel cervo onnipotente non sapesse qualcosa. -Comunque sia, per adesso non è il momento di pensare a trovare Yveltal, più che altro dovrete stare attenti a non farvi trovare da lui. Non siete ancora pronti.- Aggiunse, poi voltò lo sguardo verso Celebi. -Celebi, saresti così gentile da guidarli verso Avest?- Gli chiese. -Che cosa?! Torniamo ad Avest? Ahaha, sapevo che era tutto uno scherzo e che non fosse vera la cosa dei due mondi in pericolo! E sicuramente quel buffo cervo non è di certo un dio onnipotente, ahahah!- Rise Miammo felice, prima che Marowak gli desse un colpo con il suo robusto osso in testa. -Poverino, potevi illuderlo che potesse tornare a casa sano e salvo, almeno.- Commentò Ilaria, il Pokémon non rispose portando lo sguardo altrove. -Perché dovremmo tornare nel nostro mondo?- Chiese Eugenio. -Per recuperare gli altri prescelti oltre voi, temo che Yveltal gli abbia impedito di raggiungerci qui.- Spiegò il cervo. -D'accordo, li guiderò verso gli altri!- Esclamò Celebi iniziando già a volare altrove, ma Xerneas lo fermò. -No Celebi, non puoi raggiungere Avest, se qualcuno ti vedesse porteresti scompiglio tra gli umani, mentre dobbiamo risultare invisibili agli occhi di Yveltal. Ci andranno solo loro, li guideranno i cristalli.- Disse Xerneas, Celebi annuì tristemente dato che doveva abbandonare – anche se temporaneamente – Lionade. Il folletto guidò quindi il gruppo verso uno specchio d'acqua. -Buttatevi qui e trattenete il fiato.- Disse semplicemente, dunque tutti si tuffarono. Rimase solo Lionade, che prima di seguire gli altri si girò un'ultima volta. -Torneremo presto.- Disse per rassicurare Celebi e gli altri Pokémon rimasti lì, quindi con un sorriso stampato in bocca si buttò nello specchio d'acqua.


    Glossario:
    1La paura conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio conduce alla sofferenza: Se questa frase è presa da Star Wars è puramente casuale (?) A parte gli scherzi possiamo dire che è un tributo/un riferimento a quella saga che mi è davvero piaciuta xD e poi, ci stava in questo contesto u.u
    2[...]mondi paralleli: Xerneas si riferisce all'Albero della Genesi, il mondo dei Pokémon, e Avest, il mondo degli umani, entrambi in pericolo per via di Yveltal
    3Losanga: A forma di rombo

    Edited by SHANE.» - 21/12/2014, 21:15
  9. .
    Salve a tutti :zizi: osservate bene questo screen di Rosso e Blu della Torre Pokémon:

    grYKcpV

    A voi cosa ricorda? È il primo piano della torre e, come ha già notato tempo fa ShinyMeowth, il disegno formato dalle tombe sembra proprio un palco per l'impiccagione... siccome non so che altro dire a parte che in Pokémon Rosso e Blu i misteri sembrerebbero infiniti :fg: a voi la parola. :sisi: Lasciate un +1. u.u
  10. .
    Ed eccoci qui con un nuovo mistero (sì, stasera ho voglia di postare misteri :zizi:), riguarda lo strano Pokémon Ditto :sisi: Una nota leggenda metropolitana vorrebbe che Ditto sia stato uno dei tanti errori fatti dagli scienziati che provarono a clonare Mew e che, dopo essere stati liberati, si fossero riprodotti creando una nuova specie di Pokémon, tuttavia sappiamo che i Ditto non si possono riprodurre tra loro anche se esistendone varie specie un modo ci sarà, infatti si pensa sia basato su un ameba, ovvero un organismo unicellulare non definito, questo spiegherebbe perché non può nascere dalle uova dato che gli organismi unicellulari si riproducono in modo diverso dai pluricellulari. Ad avvalorare la teoria c'è il fatto che Mew e Ditto hanno un colore simile nella versione normale e uguale in quella cromatica, sono gli unici Pokémon a poter imparare Trasformazione, hanno lo stesso peso, hanno il numero delle statistiche uguali, ed inoltre i Ditto a Kanto si possono trovare nella Villa Pokémon, dove è stato clonato Mew, e nella Grotta Celeste dove si può trovare Mewtwo, mentre a Kalos si trovano nella Valle dei Pokémon vicino la Grotta Ignota, dove è possibile catturare Mewtwo. Infine ho pensato ad un altro indizio che potesse indurre a farci pensare che c'è un legame tra questi due Pokémon, infatti Mew si dice abbia il DNA di tutti i Pokémon, mentre Ditto può concepire tutti i Pokémon e quindi in un certo senso, come Mew, ha il DNA di tutte le specie.

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    Commentate, mettete un +1 e dite la vostra. :bastonata:
    Al prossimo mistero! :zizi:
  11. .
    In molti sanno del caso di Psyduck e Golduck che hanno i nomi probabilmente invertiti, ma pochi invece sanno che anche Flygon e Salamence presentano lo stesso problema!

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    Certo, è pur sempre un'ipotesi, però in entrambi i casi il nome combacerebbe maggiormente. Vediamo l'origine dei due nomi:
    - Salamence: da salamander (salamandra) e menace (minaccia)
    - Flygon: da fly (volo) e dragon (drago)
    Flygon somiglia di più a una salamandra, mentre Salamence come detto nella maggior parte dei PokéDex sogna da quando è un Bagon di volare, quindi fly sottolineerebbe questo suo desiderio che ha potuto finalmente esaudire, e dragon si addice sicuramente di più a Salamence che sicuramente è più possente di Flygon che effettivamente non sembra un drago. Inoltre ad avvalorare la teoria c'è il fatto che il suffisso -gon è presente in tutte le pre-evoluzioni di Salamence (Bagon, Shelgon), quindi il nome Flygon ci starebbe a pennello. A voi la parola. :zizi:
  12. .
    Molto bene ecco il primo capitolo, dalla lunghezza esigua (?), forse potrebbe risultare un po' noioso perché è un capitolo più che altro descrittivo e non accade molto se non presentare il personaggio protagonista nel suo essere e il suo modo di fare e il mondo in cui viene catapultato, prima di cominciare apro le iscrizioni per entrare a far parte della fan fiction, chiunque sia interessato mandi un mp a me o Phoenix (preferirei che mi contattaste in webchat), che altro dire... Ah sì il massimo è di 11 concorrenti, potrete scegliere un tipo Pokémon ad esclusione dei tipi Folletto, Buio, Veleno, Acciaio, Roccia e Coleottero (e Normale che non c'è in questa fan fiction dato che è alquanto inutile), perciò candidatevi che abbiamo bisogno di voi :°-°:. Detto questo buona lettura e commentate o vi ammazzo vi abbraccio diversamente piano. :zizi: Si inizia! :Siz_K:


    Capitolo 1
    Nello specchio

    Il cristallo che aveva trovato Lionade emetteva una strana luce rosea. Era raro trovare cristalli da quelle parti, e dato che la felicità aveva lasciato posto alla miseria da ormai fin troppi secoli era bene accaparrarsi ogni singolo cimelio che potesse risultare prezioso. Ma che simpatico cristall... D'un tratto il sedicenne scivolò sul terreno bagnato, e la pietra gli sfuggì di mano, ricadendo nel lago. -Eh no, ora che ti ho trovato non puoi più sfuggirmi!- Perciò si piegò e cercò di riprendere il cristallo, ma si sporse troppo e cadde nello specchio d'acqua. Nello specchio... Pensò istintivamente, quasi come se quel pensiero gli dovesse per forza balenare in mente, programmato da molto tempo prima. Il ragazzo aprì gli occhi azzurri, per poi poggiarsi lievemente al suolo. Si trovava in un luogo surreale, che non aveva mai visto. Attorno a sé era tutto coperto da una nebbiolina che tendeva a rendere roseo il paesaggio circostante. Non appena il ragazzo fece un passo sentì il dolce fruscio dell'erba bagnata sotto i suoi piedi, quindi capendo di trovarsi su un campo probabilmente irrigato continuò a camminare a stentoni, per via della vista annebbiata. Continuò girando il volto a destra e sinistra per capire dov'era. Ora che quella nebbia si stava diradando un po' aveva potuto notare una sfilza di alberi con delle gemme incastonate, di tutti i colori. Erano spogli di foglie, e a Lionade parve di contare, a colpo d'occhio, una ventina di colori diversi fra loro. Il ragazzo continuò il suo cammino, mentre quelle gemme con luce propria rischiaravano l'ambiente, guidando il ragazzo sempre diritto, senza una meta. Non appena il percorso di alberi terminò Lionade giunse in un campo di fiori alti poco più di lui, lì la nebbia era sparita e due lune capeggiavano su quel cielo stellato che si era appena immesso nel firmamento. Aspetta un momento... due lune?! Lionade rialzò lo sguardo per verificare che non avesse avuto le traveggole, e in effetti aveva visto bene. Tuttavia non gli parve tanto strano, pensandoci. Se non altro ora sapeva che quello era un luogo irreale e che non poteva essere nel suo mondo. -Sto sognando, qualcuno mi dia un pizzicotto.- Sbuffò, poi si fermò a fissare i due corpi celesti, l'uno accanto all'altro nell'immensità del cielo, che almeno quello sembrava lo stesso di casa sua, se non fosse stato per le due lune. D'un tratto sentì un verso ripetuto più volte, anzi erano due versi. -Glum Glum Glum Vail Vail- Erano due versi buffi, e ripetuti più volte parevano intonare una canzone. Lionade capì da dove provenivano, ma non voleva crederci. Dietro di lui gli enormi fiori che aveva visto poco prima iniziarono a muoversi facendo una specie di balletto sotto la luce delle due lune. Non appena "i fiori" si fecero vedere un po' di più il ragazzo notò che erano di due tipi, tuttavia accomunati da parecchie cose. Tutti avevano un corpo blu a palla, bulboso, con un paio di zampe anteriori e posteriori. Alcuni dei "fiori" avevano gli occhi chiusi e della bava gli scendeva da due grosse labbra viola, mentre altri erano più grandi e avevano due occhietti rossi e sembrava facessero fatica a sostenere il fiore sul capo. Questi ultimi erano di vario tipo, alcuni ancora erano chiusi e dovevano sbocciare, altri che erano sbocciati già in magnifiche Rafflesie1 rosse dai punti bianchi. Man mano che le creature si muovevano a passo di danza, lasciavano delle spore giallastre che ricoprivano l'ambiente circostante. Avido di curiosità Lionade toccò quelle spore e le annusò. In un attimo si paralizzò e ci volle che una delle creature gli sputasse in faccia la bava che gli colava dalla bocca per far passare la paralisi. -Hmm... Ma è nettare!- Constatò il ragazzo assaggiando la bava della strana creatura, che aveva un sapore straordinariamente dolce. Lionade fuggì da lì con passo felpato, quindi continuò ad andare diritto a sé giungendo in una specie di mini-foresta composta da tanti alberi di media altezza. Il ragazzo notò però che la sfilza di alberi terminava dopo una ventina di arbusti l'uno accanto all'altro, quindi decise di superare la foresta. Fece un passo, e non appena toccò il tronco di uno degli alberi l'intero bosco si ricoprì di un'energia verde, e la zolla di terreno sul quale si trovava si librò in cielo, radici degli alberi comprese, salendo sempre di più. -Uahh! Ci mancava solo la foresta volante!- Urlò in preda al panico, tentando di rimanere ben saldo ad uno degli alberi, ma riusciva solo a sballottare di qua e di là tra un arbusto e l'altro. Non appena la zolla di terra si fermò a mezz'aria Lionade cadde a terra con un tonfo, quindi si rialzò e debolmente iniziò a strascicarsi all'interno della foresta. -Celeee!!- Ma un qualcosa gli sfrecciò davanti a tutta velocità emettendo un verso piuttosto singolare, e quando Lionade perse l'equilibrio e cadde a terra quel qualcosa gli si piazzò davanti porgendogli una zampa per aiutarlo a rialzarsi, fu in quel momento che il ragazzo poté vedere di cosa si trattava. Era un piccolo umanoide di colore prevalentemente verde chiaro, aveva una testa a goccia la quale punta terminava in un ciuffo di un verde più scuro. Sopra di essa delle piccole antenne dalla punta azzurrina si muovevano baldanzosamente quasi come se quella creaturina fosse felice. Due grandi occhi con le pupille celesti i quali bordi erano neri riempivano quel faccino altrimenti povero per via della bocca sottile e minuta. Le braccia che finivano in tre piccole dita erano evidentemente sproporzionate rispetto al resto del corpo, troppo lunghe e robuste, mentre si capiva che non usava i piedi molto spesso dato che erano piccoli e tondi, inadatti per il cammino. Ben presto Lionade capì che quel piccoletto riusciva a muoversi grazie a un paio di piccole alette trasparenti che aveva sul dorso, che utilizzava per volare. -Cele?- Ripeté quello, notando lo sguardo assente del ragazzo. -Come? Ah sì, ehm... Cele.- Rispose non capendo cosa significasse, ma assecondando l'umanoide che sembrava tanto una piccola fata del bosco, di quelle che aveva visto nei tanti libri di mitologia che aveva comprato. La creatura lo prese per mano e muovendo velocemente le alette e faticando un po' riuscì a sollevare Lionade. Successivamente l'aura verde che avvolgeva la foresta sparì e la zolla di terra ricadde sul suo luogo d'origine. -Certo che potevi avvertire prima, o se non altro essere meno brusco...- Bofonchiò il ragazzo che, frastornato, si era dovuto rialzare da terra per l'ennesima volta. Il piccolo mostriciattolo verde fece un volo intorno a lui, e continuò a girare felice finché Lionade non lo acchiappò con la mano e lo fermò. -Stai fermo, sto per sentirmi male!- Sbottò infuriato, la creatura si liberò dalla sua presa ridendo, poi lo prese per mano e si buttò in un varco che si era aperto misteriosamente su un tronco di uno degli alberi, trascinando il ragazzo con sé. Vide tutto bianco per un secondo, successivamente si ritrovò in un campo enorme costellato di piccole collinette e intervallato da alberi di alto fusto, inoltre un vulcano ricopriva gran parte di quella terra che aveva un nonsochè che Lionade riteneva "spartano". Ad un tratto la terra iniziò a sobbalzare, come se un qualcosa di enorme stesse per arrivare. E in effetti dopo un po' sbucò una creatura enorme. -M-Ma quello è un tirannosauro?- Chiese tremolante, ricordando di aver letto qualcosa su quel dinosauro in un vecchio catalogo sui fossili. L'esemplare che aveva dinanzi era rosso con una specie di corona gialla sul capo ed una criniera bianca sul collo, inoltre portava al mento un insolito mucchio di barba incolta. -... Voglio morire.- Fu l'unica cosa che riuscì a dire per la paura, poi si ricordò che era stata la creaturina verde a portarlo fin lì. -Tu! Senti non so come hai fatto e non so se questo è un sogno o no e non voglio saperlo, ma ti prego portami via di qui! Insomma non hai paura di essere calpestato da questo... coso?!- Iniziò a dire Lionade sputando parole a raffica dettate dall'ansia e dalla paura. -... No mi spiace, ma non riesco a prenderlo sul serio con quelle braccia così piccole! È così tenerello!- Disse ad un tratto il mostriciattolo verde scoppiando in una risata prendendo in giro le corte e gracili zampette che aveva il t-rex. -No aspetta tu parli?! No cioè tre ore di "Cele" e "Cele" e ora scopro che sai parlare?!- Chiese stupito il ragazzo. D'un tratto il piede del dinosauro per poco non lo colpì. -Ho motivo di credere che non gli sia piaciuto essere chiamato "coso".- Sogghignò la creatura verde. -E tu allora, che hai detto che ha delle braccine corte?- Bofonchiò Lionade, il tirannosauro iniziò ad inseguirlo infuriato. Ad aiutarlo ad uscire illeso dalla folle corsa da un t-rex fu un Diplodocus2 che lo sollevò sul suo collo e poi respinse il predatore con una potente codata. Era blu e aveva dei fantastici diamanti azzurri sulla schiena. Una gigantesca cresta che ricordava i colori dell'aurora boreale sovrastava l'intero capo dell'animale preistorico, che sembrava più interessato alle foglie degli alberi lì vicino che alla carne del ragazzo. L'erbivoro continuò a camminare, fino a giungere in un campo pieno di stranissime creature, parecchio deformi. La maggior parte erano rosa e possedevano una lunga e sottile coda, delle gambe posteriori molto grandi simili a quelle di un coniglio e corte braccia con zampe da tre artigli l'una. Le orecchie a forma di triangolo ricordavano vagamente quelle di un gatto, e due occhi blu distoglievano lo sguardo dal pelo completamente rosa. Attorno ad una delle creature si formò una bolla rosa, facendo spaventare Lionade che aveva visto comparire quella sfera senza preavviso. -Visto così sembrerebbe... un feto con gli occhi, e la bolla somiglia tanto ad una sacca amniotica, come la coda ricorda un cordone ombelicale.- Rifletté il ragazzo ad alta voce, poi il Diplodocus sul quale era seduto si fermò dinanzi ad un lago, e si abbassò per bere. -Uaah!- Lionade cadde in acqua, e ne uscì bagnato fradicio. -Dannazione, ci voleva solo quest...- Non riuscì nemmeno a terminare la frase che un qualcosa lo investì in pieno. Non appena alzò lo sguardo vide un grosso uccello con possenti ali viola. Il corpo era di un grigio violastro, mentre la mascella era piena di zanne aguzze e la coda finiva in una punta a forma di freccia, perfetta per trafiggere le prede. Lionade riuscì a scansarsi, poi la creatura verde di prima ricomparve, e quando l'uccello preistorico riuscì ad azzannare Lionade e lo prese per la maglietta il vulcano iniziò ad eruttare e a far uscire la lava che scorreva sempre più verso il ragazzo, che imprecò contro l'esserino che l'aveva portato lì, poi ridendo il mostriciattolo verde creò un altro portale, quindi spostando il mostro alato con poteri psichici prese Lionade per mano e lo riportò nel presente. Tuttavia non erano più nella foresta bensì in cima al cratere di un vulcano. Prima che Lionade potesse nuovamente imprecare contro l'esserino verde quello scomparve nel nulla. -Dannazione!- Sbuffò, poi decise di cimentarsi alla ricerca di un'uscita o di un'entrata per un altro scenario meno... infuocato. Scese verso la base del vulcano e intravide un'apertura nella roccia, era a forma quadrata come un'entrata ma senza porta, ai lati c'erano due colonne bianche in stile corinzio3 come per dare solennità al posto in cui si entrava tramite l'insenatura, come se qualcuno avesse allestito di proposito un mini-tempio. Incuriosito Lionade entrò e vide una grande via di roccia magmatica intervallato di venature di lava che costellavano le pareti, non appena raggiunse la fine vide un enorme campo della stessa roccia del viale, e sotto di essa il magma che ribolliva emettendo qualche lapillo. In fondo vi era un trono decorato finemente che mostrava varie creature che sputavano fuoco. -Draghi?!- Pensò istintivamente il ragazzo, poi però notò che alcuni di quegli animali non avevano le ali ed altri erano persino carini, come quello che sembrava un piccolo maialino dalle quali narici faceva uscire del fuoco. Invece cosa che non notò affatto fu che ad un tratto dinanzi a lui comparve una di quelle strane creature. A primo impatto pareva una volpe dalla spessa pelliccia dorata, ma ben presto Lionade notò che possedeva nove code che terminavano in una ciocca arancione. Inoltre aveva una cresta in cima alla testa e un paio di occhi rossi incutevano timore, pareva fossero pieni di chissà quali poteri. -Ehm... Ciao.- Mormorò il ragazzo timoroso, poi la volpe tentò di investirlo con una fiammata ma quello si scansò in tempo. -Non so in quale mondo sia ma una cosa è certa, avete uno strano modo di dare il benvenuto qui.- Bofonchiò Lionade, poi cercò di fuggire ma la volpe riuscì a spostare con la mente un masso e posizionarlo dinanzi all'uscita, Lionade la fissò, non provava il minimo sforzo fisico semplicemente gli occhi da rossi erano divenuti di un celeste chiaro e intenso ed il ragazzo era stupito da tanta agilità mentale. L'animale fece un verso ricoprendosi di un'aura azzurrina, quindi otto rocce appiattite spuntarono da sotto terra e si posizionarono a cerchio circondando Lionade, poi la volpe dalle nove code fece un salto posizionandosi su uno degli otto spuntoni e lanciò una fiammata potente contro il ragazzo la quale fine pareva essere vicina, ma poi vide tutto bianco e appena riaprì gli occhi si ritrovava nel punto iniziale in cui era stato catapultato, e vicino agli alberi costellati di gemme e tra la nebbiolina rosea intravide una sagoma animale. Lionade si avvicinò con cautela, quindi scoprì che si trattava di un cervo, tuttavia piuttosto anomalo. Aveva le corna dorate che presentavano protuberanze che al ragazzo parverso essere semplicemente delle fantastiche gemme, come quelle incastonate sui rami degli alberi. La parte superiore del suo pelo era blu, quella inferiore di un marrone scuro. Le zampe presentavano striature color panna che sostituivano gli usuali zoccoli, e una coda da una parte blu e dall'altra marrone era mossa dal flebile e dolce vento che spirava in quel luogo. -Benvenuto sull'Albero della Genesi4.- Disse il cervo, la sua voce era dolce e soave, ma allo stesso tempo aveva un tono forte e deciso. -Albero della Genesi?- Chiese Lionade facendo capire che voleva sapere di più. -Chi sei tu?- Aggiunse poi, notando che l'animale aveva le pupille a forma di X. -Il mio nome è Xerneas, e in un certo senso sono il capo in questo posto, anche se preferisco definirmi uguale a tutti gli altri Pokémon.- Rispose quello. -Pokémon? Di che parli?- Chiese Lionade sempre più curioso. -Ah sì beh quelle creature che hai visto durante la tua visita in questo mondo si chiamano Pokémon, e a differenza degli animali che popolano il tuo mondo qui tutti hanno dei poteri straordinari quanto pericolosi.- Spiegò, quindi sospirando attese la fatidica domanda che era sicuro il ragazzo avrebbe fatto a breve. -Ah ma quindi esistete davvero? Pensavo foste una leggenda, una fiaba per bambini.- Disse Lionade, Xerneas parve ferito dalle sue parole ma dopo un po' si riprese. -Gli uomini tendono a dimenticare tutto.- Rifletté Xerneas, poi si girò verso il ragazzo. -In questo mondo come avrai capito ci sono ben poche cose uguali a quello tuo. Gli alberi presentano gemme, le lune sono due e una di esse riversa sempre dell'acqua durante la notte, ci sono vari ambienti diversi raggiungibili in poco tempo...- Iniziò ad elencare il cervo blu, ma Lionade lo fermò. -Posso sapere perché mi hai portato qui?- Chiese il ragazzo. -Beh...- Xerneas si girò totalmente verso di lui e lo fissò profondamente negli occhi, quindi dopo aver constatato nuovamente che era lui il tipo giusto lo invitò a sedersi come per dire "Mettiti comodo che è una lunga storia".

    Glossario:
    1Rafflesia: Genere di pianta parassita, rappresentata da un fiore velenoso rosso con dei punti bianchi. Altrimenti detta "pianta cadavere" per il suo forte odore di carne putrefatta, presenta il fiore più grande al mondo. [Immagine]
    2Diplodocus: Uno dei più lunghi dinosauri mai apparsi nel pianeta, è un sauropode vissuto nel Giurassico superiore. Era erbivoro e con una caratteristica coda che ricorda una frusta. Inoltre aveva un collo lungo, tuttavia a differenza delle giraffe che lo tengono in verticale i Diplodocus lo tenevano sempre in orizzontale. [Immagine]
    3Corinzio: Ordine architettonico dell'architettura greca e in seguito romana, caratterizzato dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto ed incisioni varie. [Immagine]
    4Genesi: Termine che deriva dalla parola greca ghènesis, ovvero "nascita", "creazione" ed "origine".

    Edited by Shane~ - 8/2/2014, 21:52
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    Oh no, perché questo nocivo individuo è di nuovo qua? :fg: Ah, bentornato. :fg:
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    Salve a tutti!
    Un'oretta fa stavo dando un'occhiata allo zaino, e ho visto che avevo un'Aerodactylite inutilizzata. Allora ho iniziato a cercare sul web dove poter trovare un'Ambra Antica, per poi poter rigenerare Aerodactyl, ma non ho trovato niente. Ed è per questo che scrivo questa guida, per tutti coloro che come me cercano il suo fossile. xD
    Ricordando le parole dello scienziato che mi ha donato l'Aerodactylite (che si trova nel laboratorio a Petroglifari), ovvero che i fossili si trovano spaccando le rocce con Spaccaroccia, sono andato nella grotta vicina, Grotta dei Bagliori, e ho iniziato a spaccare le rocce. Le ho spaccate tutte ma niente, quindi sono uscito e rientrato, e le rocce si erano ricreate. Finalmente dopo un po' trovai l'Ambra Antica e ho potuto avere anche MegaAerodactyl.

    YCaXYGP



    Quindi, in definitiva:
    - Andate alla Grotta dei Bagliori con un Pokémon che conosca Spaccaroccia
    - Percorrete tutto il percorso fino a giungere nella stanza grande dove avete incontrato per la prima volta il Team Flare
    - Iniziate a spaccare le rocce
    - Abbiate pazienza perché spaccandole appariranno molti Pokémon selvatici e non subito si trova il fossile
    - In caso non lo troviate nella prima partita di rocce, uscite e rientrate nella stanza iniziando a cercare nella seconda partita

    Bene, adesso andate al laboratorio fossili dove potrete rigenerare Aerodactyl, che sarà al livello 20.
    Se la guida vi è stata utile, mettete +1.
  15. .
    Epica. :asd: Comunque ne ho fatte due con diversa velocità, scegli tu quale usare:



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