La rinascita dei titani

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  1. Phoenix93
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    Ecodi al 18° capitolo... 18°?!!! Wow come passa il tempo eh? So già che non lo leggeranno in molti in quanto postato nel periodo estivo ma va bhe dai buona lettura a quei pochi che ci sono e che lo leggono

    Capitolo XVIII: La nave di cristallo infranta

    Il gruppo si studiò per lunghi minuti -cos'è il frassino deicida?- chiese Lily a bruciapelo, scese un silenzio imbarazzante tra loro evidentemente nessuno ne aveva mai sentito parlare -l'ultima battaglia del vecchio mondo… non sembra molto positiva come cosa- aggiunse Amir rileggendo l'incisione -no di certo a meno che non pensi positivo e la vedi come la fine delle guerre- tentò di alleviare la tensione Elly che aveva cominciato a fissare il sole -ragazzi siamo allo Zenit e riesco a vedere il sole senza alcun problema, secondo voi perchè? chiese Nathan alzò lo sguardo al cielo esaminando la situazione, il sole era decisamente brillante ma sembrava aver perso gran parte della sua luce. Nathan imprecò -ho già visto questa cosa e credetemi non è un buon segno, Ra sta morendo- annunciò gravemente -Ra? quel Ra?!- chiese Lily sconvolta -Si quel Ra, quanti ne conosci scusa?- rise sarcastico il ragazzo -no, aspettate fatemi capire bene… state dicendo che il sole sta morendo- chiese Damos cercando di ricordare le nozioni sugli dei egizi imparate al tempio -esatto, è appunto per questo che ho ehm perso il senno… tu sei figlio di Urano il cielo stellato e quindi della notte pensavo fossi in combutta con Apophis- spiegò -ed è qui che ti sbagli io sono figlio di Urano non di Nyx, sarò vecchio ma non così tanto- rise il giovane contadino -bha voi greci avete troppi dei- sbottò Nathan -aspettate un secondino io sono egizia e non ne ho mai sentito parlare di quel tizio? Esclamò Elly indignata -credimi io l'ho conosciuto nel peggiore dei modi… Apophis è la personificazione del caos e della notte, il solo scopo nella vita di quel rettile è divorare il sole e far sprofondare il mondo nel caos- spiegò per sommi capi -fammi capire stai dicendo che questo serpente gigante ha in qualche modo ferito Ra?- domandò Raul al suo maestro -bhe perché la notte passi Ra deve solcare il fiume della Duat e sconfiggerlo, ma questo è strano di solito allo Zenit le sue ferite dovrebbero essersi sanate, a meno che…- borbottò -a meno che non sia stato tradito da qualcuno che lo ha ferito dopo l' aurora- completò Lily -esatto, ma Ra in questi viaggi ha una scorta chi mai potrebbe averlo fatto?- si chiese in tono meditabondo - Set, lui è il dio del caos ogni sua azione è fatta per volere di Apophis- disse deciso Daniel -Set è morto, Horus l'ha ucciso dopo essere diventato re degli dei- spiegò Elly -vero, ma ci stiamo dimenticando di Alex- ricordò Damos, il gruppo ammutolì di colpo, una tempesta di sabbia colpì Delfi facendo piovere granelli di sabbia rosso sangue, dando l'impressione che il cielo sanguinasse, in mezzo a quella tempesta di sabbia Alex con una toga purpurea avanzava imperterrito -salute a voi ragazzi- disse in tono freddo e distaccato quindi sorrise languido -Set, se sei qui per uccidermi risolviamo la questione- lo salutò caldamente il figlio di Urano, il dio soffocò una risata -Damos, stai ancora pensando a il nostro piccolo diverbio nell' Ade? - ridacchiò -no, non ho più alcun interesse ad uccidere qualcuno che è già morto, sono qui per parlare con una persona- quindi si voltò verso Lily -vi pregherei di non disturbarci potete fare i vostri piani con calma mentre parlo- quindi prese in disparte la ragazza e i due furono avvolti da un muro di sabbia -che vuoi da me Alex?- andò dritta al sodo -Alex?! sai benissimo chi sono e che cosa sono per te!- grugnì la guerriera rise divertita -senti adesso non venire a dirmi che senti il peso della paternità- -hey modera i termini signorinella senza di me saresti ancora bloccata al nord a piangere su tua madre, TUMI DEVI TUTTO!- ringhiò –io non ti devo un accidente, se sono viva lo devo semmai a Rashja e poi forse a te che mi hai parlato della legione- sibilò la ragazza -te ne ho parlato perché avevi… anzi hai del talento e lo stai sprecando con loro hai visto anche tu cosa ho fatto a Ra, avete perso- esclamò ridendo malignamente -è tutto "padre"?- Lily infuse tutto il suo disgusto in quella parola -non capisco il perché di tutto questo astio, ti avevo caricato sul carro del vincitore- urlò cominciando a misurare il perimetro delimitato dalla sabbia -il carro del vincitore?! Un manipolo di egocentrici Ahmed gli tiene al guinzaglio con la paura, comunque perché vieni solo ora a fingere di fare il padre che ci tiene?- rispose indifferente -perché voglio che tu saboti Damos- Lily scoppiò in una fragorosa risata -lo farei, sai che lo farei ma qualunque cosa tu mi offrirai sarà inutile se Ra muore Apophis distruggerà questo mondo- -mi deludi, Ahmed farà giurare sullo Stige Apophis in cambio della libertà- sorrise gelido -nemmeno lui ha così tanto potere- sorrise gelida la ragazza -tu sottovaluti lui e le sue schiere- grugnì Alex -probabile visto che l'unico in grado di fare sul serio è Ahmed stesso e forse Rashja- rispose indifferente -è la tua ultima decisione?- chiese con un sottile velo d'angoscia nel tono della voce, Lily scoppiò in una risata -per ora si ma se mai vedessi la follia di quest'impresa allora chissà… la mia vita credo valga di più- Set sorrise -questa è la mia ragazza, non metterci troppo ad aprire gli occhi non avrò pietà… nemmeno per mia figlia- detto questo il ragazzo posseduto scomparve senza lasciare traccia con la stessa rapidità con cui era apparso. Il gruppo si riavvicinò alla ragazza ma nessuno chiese nulla solo Nathan lanciò uno sguardo d'intesa all'amica che non lasciava alcun dubbio "Set ti ha chiesto di tornare alla vecchia vita?" "ne parliamo dopo" mimò con le labbra -Fammi indovinare set vuole sapere quanto e cosa sappiamo- disse Raul -peccato per lui, ma Xavier ha appena ricordato un antico mito, su racconta- lo spronò il giovane -bhe è una storia che mi raccontò mio padre, Odino volle ottenere la saggezza e così bevve dalla sorgente di Ygdrasil, subito la sua mente divenne acuta e penetrante, ma la sua sete di conoscenza lo spinse a provare l'esperienza della morte quindi si impiccò su di Ygdrasil che è proprio un frassino bhe Odino si uccise e tornò in vita.- finì di raccontare il giovane fabbro -quindi dobbiamo trovare questo Ygdrasil?- domandò retorico Damos -…ma come c'arriviamo?- borbottò -semplice non ci arriviamo- rise Lily -CHE COSA?! NOI DOBBIAMO ANDARCI!- sbottò il gruppo la ragazza sorrise -lo so, ma vi dimenticate che pure io sono del nord e Noi siamo già su Ygdrasil vedete…- Lily prese a disegnare sulla sabbia si fermò quando ebbe finito l'immagine di un albero -Dunque questo è Ygdrasil l'albero del mondo, noi ci troviamo qui, su Midgard- indicò il centro del tronco segnandolo con una "M" -aspetta siamo dentro un albero? Non me ne sono mai resa conto?- chiese eccitata Elly -perchè qui- indicò poco più sopra della "M" e segnò una A -qui si trova Asgard la dimora degli dei e più importante si trova Heimdallr, sorveglia i regni per mantenere l'ordine- -gran bel lavoro ha fatto- ringhiò Xavier picchiando il pugno al suolo. -lo so, i suoi sensi sono ottimi ma non infallibili- -va bene, quindi per arrivare all'albero serve ingannare il guardiano ho capito ima come?- si intromise Damos -una partita a scacchi?- domandò Elly -è un'idea- rise Raul -non lo so non è così facile ingannare un dio - protestò Lily -ma forse…- si passò le dita attorno al collo quindi mostrò agli altri una piccola collana d'argento a forma di teschio -ho paura di usarlo dopo quello che è successo a Alex- rispose -cosa intendi?- incalzò Amir -vedi quando ci hai mandato a cercare le porte degli inferi, Alex trovò il un' anello su di un sasso mentre a me apparve Ade - che cosa?!- domandò Nathan -ci hai tenuto nascosta questa cosa perché?- rincarò, la ragazza lo guardò con odio -ti spiego dopo- -Ade ti ha dato un sigillo, perché? insomma di solito un dio che affida il suo sigillo ha un legame con la persona- gli interruppe Damos –credimi, ho avuto modo di conoscerlo- si mise sulla difensiva -mh… dici di usare quell'amuleto? Non mi convince, faremmo il loro gioco- commentò Elly -che alternative abbiamo?- chiese Daniel -parlare a Heimdallr1 -non ci crederebbe mai senza prove- commentò il contadino. Era da un bel pò ddi tempo che Xavier era in silenzio osservando le onde che si infrangevano sulla scogliera di Delfi -qualcosa non va?- chiese Daniel preoccupato, il fabbro alzò lo sguardo sul ragazzo -stavo solo pensando… Ygdrasil non fa parte di questo mondo per cui non potremo usare il passaggio dei sigilli, chi di noi andrà a nord lo farà con mezzi comuni, una nave o qualcosa del genere- spiegò Xavier. Il gruppo si guardò atterrito -e noi dove la troviamo una barca?- chiese Lily stizzita -forse potrei… crearne una con l'acqua e poi la rivestiremo di ghiaccio perenne, sempre se Xavie è d'accordo- rispose Raul -buona idea cominciamo dunque- i due si diressero alla spiaggia, il mare si infrangeva sugli scogli agitato, senza perdere tempo Raul stese il braccio verso il mare, subito questo cominciò a gorgogliare e schiumare -ce la fai?- chiese Il giovane fabbro all'amico notando la sua espressione dolorante ed il sudore che gli bagnava la fronte, l'altro non rispose tanto era concentrato, ci volle una mezz'ora perché la prua della nave sorgesse dalle acque, una polena a forma di drago con le fauci spalancate minuziosamente dettagliata, quando la vide scoppiò a ridere -servano proprio i dettagli? Raul ti lasceresti prosciugare dal sigillo pur di avere una nave perfetta!- Raul si voltò verso di lui e sorrise -hey io non viaggio in una misera barchetta- quando un ora e mezza dopo la nave fu completata, si poteva vedere quale perizia aveva usato Raul nel crearla, era una mescolanza dei metodi di costruzione nordico, greco ed egizio, la prua oltre ad avere la polena aveva uno scafo allargato per vincere meglio le correnti, la chiglia e la poppa erano di stile egizio, la chiglia era sottile adatta anche per la navigazione fluviale e la poppa era a mezza luna come le abituali navi egizie, dalla carpenteria greca Raul prese le dimensioni, e il sistema del trireme, infatti l'imbarcazione era lunga due metri e ad ogni lato della nave vi erano tre fila di remi. -Una nave grandiosa, peccato che non prenderà mai il mare- ammise Xavier - e perché no?- rispose stizzito il creatore della barca? semplice pe quello- rispose )puntando il dito al centro della nave dove l'albero maestro svettava privo di vela - Raul salì sulla barca fino al piano rialzato che dava sula barra del timone per esaminare meglio il problema -ah ma quello è intenzionale una vela di ghiaccio non può raccogliere il vento e non si potrebbe issare ed ammainare- spiegò Xavier imprecò -siamo ancora senza una soluzione dunque- Raul rise -non proprio basterebbe che so una tela in fibra vegetale che un mio amico contadino dovrebbe riuscire a tessere senza grandi problemi- rise Raul placido, imitato dall'amico. Qualche ora più tardi una vela in lino era già stata issata. -Molto bene davvero, ma ora... chi di noi andrà a nord e chi tornerà in Egitto?- chiese Nathan al gruppo che si era radunato sulla spiaggia -io e Raul dobbiamo obbligatoriamente andare a nord… per cui anche Daniel viene con noi- rispose Xavier fissando la nave completamente cristallizzata ed innevata per evitare scivolamenti -… ma maestro io sono pronto posso affrontare…- tentò il giovane allievo -no, non puoi non sei stato addestrato e se ti succedesse qualcosa non potrei aiutarti per cui vieni con me e durante il viaggio ti addestrerò- molto bene, ho una mezza idea ma spero vivamente di sbagliarmi su cosa sia questo libro della vita e dei morti- annunciò Amir prendendo la parola -…andrò in Egitto, per quanto riguarda Damos, credo sia chiaro a tutti che non è più un allievo… ma nemmeno un maestro- sorrise Amir mentre il contadino rimase a schioccato da quelle parole -concordo, Damos non è più uno allievo, e come maestro è eccezionale se ci si vuole trovare con emicranie e un irresponsabile a occuparsi di qualcuno- rise Elly - quanta stima- rispose il ragazzo falsamente indignato -oh, andiamo tu sei bravo in molte cose ma nonl nel valutare il pericolo- -…senza contare il fatto che non vuoi uccidere nessuno e hai salvato il capitano dei nostri nemici- aggiunse Lily -e va bene, va bene dovete ricordarmi tutti gli errori che ho fatto?- Rispose irritato - bhe sei morto e ti siamo venuti a prendere nell'Ade, senza contare il fatto che hai dormito mentre una tua parente andava pericolosamente vicino all'ammazzarci tutti eeee…- elencò Elly -MOLTO BENE GRAZIE ho capito- -hey, tu hai chiesto tu di elencare i tuoi errori e io l'ho fatto, se poi tu non accetti qualche critica non è colpa mia; penso che tornerò in Egitto- rise -allora io andrò a nord!- esclamò il contadino esasperato -però vorrei che portassi con te Orthos, sembra si sia affezionato a te- propose il cane bicefalo fino a quel momento non aveva prestato attenzione, una testa abbaiò entusiasta, l'altra uggiolò triste Damos si alzò per accarezzare il cane -andiamo non è un addio- lo incoraggiò, questi gli leccò affettuosamente la mano e si sdraiò vicino a Amir e Elly -soltanto una cosa, sii prudente non potrò aiutarti se decidi di morire di nuovo- lo ammoni il maestro, nei suoi occhi c'era un'espressione dura che non ammetteva repliche -starò attento prometto- rispose fermo il ragazzo -preferirei andare in Egitto, non ci tengo a viaggiare su quella "cosa"- annunciò Lily -molto bene abbiamo i gruppi -voglio massima attenzione da tutti, specialmente da te Damos- ordinò Nathan -e ti pareva- brontolò -e… Damos, proteggi Daniel, è il più giovane di noi e non agire mai da solo- aggiunse Amir. Il gruppo diretto in Egitto utilizzò i sigilli per un passaggio al deserto di Luxor tranne Orthos che latrò così forte che squarciò la terra aprendo un passaggio per il Tartaro -ehy il tuo cucciolo ha aperto un passaggio per l'Ade- esclamò Xavier meravigliato -oh, non per l'Ade ma per il Tartaro sai lui rimane pur sempre un mostro e quindi proviene da lì è il modo che usano i mostri per spostarsi velocemente- rispose con naturalezza il figlio di Urano -sembra che tu abbia già visto questa cosa- -certo, lo faceva spesso quando gli lanciavo i bastonaci, o meglio rami d'ulivo da riportare-sorrise pensando ai tempi andati -ehm, si tutte belle cose ma dovremmo partire anche noi-ricordò Raul. Nemmeno dieci minuti dopo la nave veleggiava nel mare per quello che si preannunciava un viaggio infinito il mare era piatto e cristallino, non un' alito di vento aiutava la navigazione così Damos se e stava appoggiato alla paratia di poppa osservando pigramente il mare che non sembrava finire mai, pensando a quello che Elly gli aveva ingenuamente fatto notare… non ci aveva mai pensato seriamente ma era vero, era tutto vero per colpa sua la compagnia aveva rischiato la vita più volte e forse era per questo che le aveva risposto tanto acidamente –hey Damos, qualcosa non va? il contadino si girò e si trovò difronte a Daniel -no, niente- rispose secco -lo sai, non mi sembra di appartenere davvero a questa "famiglia"… Xavier non ci fa caso ma io non mi sento un guerriero- ammise -lo hai mai detto apertamente?- chiese Damos un po’ spiazzato che quel ragazzo così giovane si sentisse come lui -bhe no, ho paura di come potrebbe reagire- sospirò -capisco, è così anche per me… sono solamente un contadino a cui gli dei hanno giocato un tiro mancino e adesso sto lasciando la mia terra… forse per sempre, l' importante è sopravvivere per tornare alla vecchia vita- Daniel non rispose -capisco ma tu sei figlio di Urano devi aver già vissuto la guerra, per me il fatto è nuovo un cacciatore uccide per sfamarsi ma qui si tratta di uccidere persone per vivere non è molto diverso dalla caccia come fai a non capirlo?- -sicuramente sono già stato in guerra ma non me ne ricordo forse ero un'altra persona perché non riesco a uccidere, credo che il gruppo mi reputi un debole, io combatto per sopravvivere, dimmi tu riusciresti a uccidere qualcuno a sangue freddo?- chiese tra i due calò un profondo silenzio disturbato solo dal rumore della nave che frangeva il mare -si, credo di si sapendo che se io lo risparmio lui non sarà altrettanto magnanimo nei miei confronti, sopravvive il più forte in questo mondo mi sorprende il fatto che tu sia vissuto tanto senza saperlo- rispose il giovane cacciatore quindi se ne andò -ben fatto Damos ora pure il ragazzino pensa che tu sia un debole- si disse amaramente. Giunta la sera al posto di andare a riposare in branda rimase da solo sul ponte ad osservare il cielo stellato disteso sul mantello di neve fu costretto a rialzarsi quando sentì le voci di Xavier e del suo apprendista che salivano le scale che conducevano alle cabine -su su , il combattimento non aspetterà certo che tu sia sveglio- la risposta fu un sonoro sbadiglio, quando i due arrivarono sul ponte si misero uno di fronte all'altro -Oh Damos ancora sveglio?- lo salutò Xavier -si, la note mi rinvigorisce e poi vedere il cielo stellato mi rilassa, tu piuttosto attento alla nave sai ghiaccio e lava non sembrano andare d'accordo- il fabbro alzò le spalle -vedrò cosa posso fare per non affondarci- rise quindi accese una lanterna per vederci meglio dopo aver spiegato la teoria e su come nascono i sigilli al ragazzo, il maestro richiamò un globo infuocato e lo scagliò contro il suo allievo - voglio che tu trovi un modo per estinguerlo prima che ti tocchi anche perché ti carbonizzerebbe -ma…- riuscì a dire il ragazzo impaurito -devi pensare in fretta, un nemico non ti darà la possibilità di riflettere quindi pensa in fretta se ci tieni alla vita- lo redarguì il mentore Damos rise divertito -e poi sarei io quello non adatto ad insegnare… eppure mi sembra piuttosto estremo come addestramento- vuoi stare zitto lo distrai- lo rimproverò freddamente il fabbro, che non aveva ancora finito di parlare che un dardo d'argento si conficcò sull'albero maestro -molto bene, vediamo fino a dove ti puoi spingere con il tuo sigillo -devi superare i tuoi limiti ciò che limita la tua forza sei tu e il tuo fisico- -ma maestro Damos in battaglia non sembra tenere conto dei suoi limiti… e hai detto che se non presto attenzione rischio di morire e lui?- Xavier fissò il punto in cui fino ad un attimo prima c'era l'amico ora non c'era nessuno -Che strano tipo quello- mormorò. Il contadino rimase per il resto della serata seduto nella coffa -grazie padre mi hai reso un fenomeno da baraccone- mormorò a bassa voce mentre i due continuavano ad allenarsi fino all'alba -giorno!- esclamò Xavier dalle sarte -eh?!- rispose Damos sbadigliando sonoramente -e così ti sei rifugiato qui ieri notte, devi scusarlo è curioso non c'è male nella curiosità- incalzò -no, ma un ragazzino di dodici anni che confessa che non c'è differenza tra selvaggina ed un uomo- rispose pacato -cerca di capire ha avuto un infanzia difficile- Xavier sospirò -perchè sei sparito ieri? Non credo fosse per i miei modi di addestramento Amir ti ha abituato a molto peggio- Damos - si alzò in piedi -ho fame è stata una notte fresca piacevole tutto sommato- quindi saltò giù dal posto di vedetta atterrando sul ponte con le gambe leggermente piegate -Damos, qual è il problema?- gli urlò l'amico dall'alto -mh… problema? con le scarse piogge e il freddo pungente quest'estate ci sarà poco grano- rispose sarcastico -ora basta che hai? ti comporti in modo insolito- lo rimproverò Xavier imitando la sua discesa e parandosi davanti a lui -sono stanco la gente conta su di me, ma mi vede come un debole o un fenomeno da baraccone, il mezzo titano figlio di Urano che sbaglia in continuazione- chiarì il contadino in preda alla rabbia - ah è così…- rispose il giovane fabbro tirando un potente montante al contadino -se continui a vivere nel passato sarai sempre un debole…- quindi infierì nuovamente sull'amico che sgorgava sangue da una tempia dopo aver battuto la testa sull'albero -che fine ha fatto il Damos che non si arrese difronte all'Ade eh? Sei davvero debole perché ti sei arreso?- il contadino si rimise in piedi -ovunque mi volto trovo solo persone che sbandierano ai quattro venti le mie debolezze, pensi sia facile rimanere impassibile?… no tu non lo sai- rispose acido -e tu dimostra che si sbagliano, avevi detto che non ti saresti più arreso, dimostralo!- lo spronò tirandogli un nuovo gancio in pieno volto che il contadino schivò -cosa vuoi che faccia?- -battiti con Daniel dimostragli di non essere debole, avere un cuore non è debolezza, ma forza- Xavier scese sottocoperta lasciando Damos a ripulirsi le ferite. Quella notte Damos aspettò sulla coffa il suo avversario che arrivò due ore dopo la mezza notte -e così dovrò battermi contro di te?- rise il giovane apprendista -hai scelto di soffrire sfidandomi di notte- continuò quindi assunse la posizione di combattimento -forse, o forse no Xavier non ti ha insegnato l'umiltà però- rispose Damos tranquillamente Xavier arrivò in quel momento e si sedette sulla paratia di tribordo. Il primo attaccò fu di Daniel che scagliò una freccia che avrebbe senz'altro trafitto la testa dell'avversario se Damos non l'avesse schivata -hey Xavier Raul è dall'inizio del viaggio che non si vede- notò -dice che ha bisogno di concentrazione per mantenere la nave unita- rispose -ah ecco perché i remi remano da soli e il timone decide la rotta da se- rise Damos -Ehy non ignorarmi- si infuriò il ragazzino, il contadino sorrise sotto i baffi mentre il suo avversario lo tempestava di frecce, ma nemmeno una fece centro -con il tuo permesso, la finiamo qui- sospirò il mezzo titano ma con sua infausta sorpresa scoprì di non riuscire a muovere un muscolo -ma che…?!- esclamò il giovane -ti piacciono sono frecce immobilizzanti hanno dei fili di metallo semi invisibili molto resistenti- spiegò il il piccolo cacciatore quindi l'arco che stringeva in pugno si liquefece e assunse le sembianze di un coltello da caccia, quindi scattò contro il nemico inerme - io fossi in te non di più- lo avvertì Damos -cosa? e perché no? sei completamente immobilizzato che cosa mai potresti farmi?- rise Daniel divertito -bhe io niente…ma vedi, ho avuto tutta la notte per preparare il campo di battaglia, e nascondere una piccola sorpresa- spiegò Damos pacatamente -stai bluffando!- decise Daniel che mosse un passo verso il nemico, una foresta di rovi crebbe istantaneamente -e va bene hai scelto di non fidarti ma ora ne va della tua vita, quei rovi sono avvelenati rischi la vita, non lo fare!- lo implorò Daniel scoppiò in una risata -sai Damos, mi costringi a farlo… hai mai sentito dire che cacciatore e preda sono legate?- quindi scagliò il pugnale che oltrepassò la foresta di rovi, conficcandosi nella spalla di Damos che urlò per il dolore, Il cacciatore quindi ne creò uno nuovo dal sigillo e passò la lama sul braccio aprendo una ferita superficiale ma piuttosto estesa, la stessa ferita si aprì sul braccio dell'avversario il ragazzo urlò per il dolore -per gli dei Daniel che mi hai fatto?- sibilò - te l'ho già detto, una volta che definisco una preda questo coltello è implacabile- ridacchio -capisco, un potere niente male ma… la prossima volta ferisciti il braccio sinistro se combatti con me- sospirò mostrando il braccio rigido al suo fianco attraversato dal taglio che si sovrapponeva alla cicatrice a mezza luna che gli aveva lasciato Ahmed -vedi, non avendo più l'anima del braccio non provo dolore anche se come ora sta sanguinando, ma non importa per questa sera può bastare- Damos fece per andarsene ma non appena ebbe voltato le spalle al nemico questi tentò di attaccarlo alle spalle lanciandogli il coltello -non è stata una mossa scaltra, come ti ho detto avevo preparato in anticipo il terreno di battaglia e tu che ti definisci un cacciatore non hai mai prestato attenzione a ciò per esempio…- un immenso leone del colore del cielo e luminoso quanto una stella scaraventò a terra Daniel che ora si trovava schiacciato sotto la zampa del felino che gli esibiva le zanne cerulee. La fiera rimase ad aspettare un istruzione dal contadino che ora era tornato a guardare il ragazzo che respirava appena atterrito -fammi pensare, quanto sarebbe facile ucciderti ora?- sorrise il figlio di Urano -ti prego non farlo- bisbigliò il ragazzo tentando di risollevarsi -sai, preda e cacciatore non saranno mai uniti perché non provano alcun sentimento in comune… Xavier è tutto tuo- detto questo il ragazzo scese sottocoperta, anche la costellazione svanì. Damos si sdraiò nella sua branda, ma non riuscì a chiudere occhio, la sua mente non gli permetteva di addormentarsi continuando a tornare sulle parole di suo padre -i sentimenti ti rendono debole- e sul suo passato, benché avesse conosciuto la sua famiglia era avvolto ancora da una fitta nebbia. Rimase sveglio per tutta la notte a pensare a com'era la sua vita e se le parole del vecchio titano fossero effettivamente vere -forse ha ragione senza emozioni potrei davvero porre fine a questa storia… del resto non posso continuare a combattere così… ma non voglio diventare come Clio- i suoi pensieri furono interrotti da uno spaventoso boato quindi che lo fece sussultare quindi senza perdere tempo salì sul ponte e lo spettacolo che lo investì era terribilmente disastroso: la pioggia cadeva talmente fitta che era quasi possibile vederci attraverso fulmini azzurri saettavano nel cielo nero mentre i tuoni rimbombavano in lontananza quasi fossero urli di guerra, le onde si abbattevano ferocemente contro il ghiaccio della nave, che in alcune parti era stato distrutto, ma la cosa peggiore era il colossale vortice d'acqua che torreggiava dinanzi alla nave che veniva attirata a folle velocità verso il mulinello -per gli dei- mormorò terrorizzato il contadino che faticava non poco a reggersi in piedi con quelli scossoni -RAUL, FA QUALCOSA!!!- urlò più forte che potè per farsi sentire sopra la tempesta -SONO GIÀ QUI- rispose Raul dalla barra del timone tentando di governare la barca -riesci a placarla con l'amuleto?- Raul scosse la testa ci sto provando da quando è iniziata ma l'acqua sembra non voler sentite ragioni, non mi obbedisce- -cos…- tentò di urlare Damos ma un' onda d'acqua lo travolse allagando il ponte -fantastico non so nuotare- rise amaramente tentando di tenere la testa fuori dall'acqua e sputacchiando l'acqua salata -ma dove sono Xavier e Daniel?- domandò non vedendoli -Xavier si sta occupando del ragazzino a quanto pare non è compatibile con il suo sigillo ha una ferita sul braccio che non si cicatrizza e le mani completamente ustionate, Damos devi ammainare la vela almeno perderemo velocità- ordinò il giovane capitano -e per quel vortice?! Se entriamo lì è finita non solo per la nave- rispose l'altro -lo so, ma non mi viene in mente altro-. Il contadino quindi si fece strada con moltissima fatica fino all'albero, e cominciò ad arrampicarsi lungo il sartiame per legare la vela, dovette ricominciare più volte la scalata per via dei continui sobbalzi che gli fecero perdere la presa, il figlio di Urano aveva appena finito di legare saldamente la vela che subito un'onda due volte più alta della stessa nave si infranse su di essa minacciando per rovesciarla, cosa che non avvenne solo grazie all'abilità del navigatore, ma l'albero scricchiolò quindi cadde di lato, con Damos saldamente appeso al ghiaccio liscio sospeso sul mare in burrasca -ehm, Raul… un' Aiutino?- esclamo allarmato mentre le dita cominciavano a cedere -ci sto provando!- esclamò esausto -una tempesta a cui nemmeno Poseidone può comandare…- pensò in quel momento Damos ancora pericolosamente in bilico -Oceano lasciaci passare- tentò -Fuochino- rispose una voce simile al rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia, mentre una figura colossale si alzava dal mare era completamente trasparente come acqua pura e aveva i capelli lunghi, una coda da pesce al posto delle gambe e una corona in testa, la sua sua pelle se pur trasparente sembrava fatta a squame, era giovane anche se il suo viso mostrava qualche ruga e una barba cresceva curata come un cespuglio di alghe marine. -Che c'è non vieni a salutare lo zio Ponto2?- rise -ehm ciao zio Ponto preferirei evitare di vederti più da vicino sai sono un contadino non ho mai imparato a nuotare- rispose affaticato Damos che tentava in tutti i modi di non perdere la presa -Damos non mi importa se è un tuo parente ma quel vortice…- urlò Raul che tentava inutilmente di virare -lo so dammi un minuto sto pensando a una costellazione che possa aiutarci- Ponto esplose in una risata simile ad una cascata -Andiamo secondo te vi lascerò scappare senza avervi nemmeno offerto una morte lenta?- -mh si? zietto?- tentò Damos -potrei ma il Tartaro non fa per me circola brutta gente per cui mi sono alleato a Crono per dominare questo mondo- spiegò in quell'istante una creatura simile ad un drago nella metà superiore del corpo e con una coda da pesce nella parte inferiore alto quanto la nave e grosso il doppio emerse dal mare -è tappezzato di stelle quindi lo hai chiamato tu Damos?- si avvertì il suono di qualcosa che affondava in mare -ehm amico cos'è stato?- chiese Raul preoccupato -niente solo che Ceto è l'ultima costellazione che potrò evocare per un po’- ridacchiò Damos che ora si reggeva molto precariamente -d'accordo ma lo riesci a controllare quel mostro?- urlò -Raul amico mio non fare domande la cui risposta potrebbe deluderti-. Raul imprecò, per fortuna la costellazione non badò molto alla trireme ma si concentrò su di Ponto che dovette lasciar perdere il suo bersaglio per concentrarsi sul mostro marino. La nave si stava allontanando e i combattenti non si distinguevano più dietro di loro, quando un fulmine diede il colpo di grazia all'albero facendo precipitare il giovane mezzo titano negli abissi -Aiuto mezo-titano in mare!!!!- riuscì a urlare prima di affondare come un piombino, quando riuscì a tornare con la testa fuori dall'acqua annaspando ferocemente fino a quando non riuscì a raggiungere un pezzo dell'albero. La trireme era scomparsa -fantastico, Amir mi ucciderà- rise ironico mentre i cavalloni lo trascinavano di qua e di la senza meta precisa.

    Glossario:

    1Heimdallr: è il dio che sorveglia il Bifrost, il ponte dell'arcobaleno che collega i mondi riesce a vedere ogni mondo allo stesso tempo, se un pericolo minaccia asgard suona il suo corno che può essere udito in qualunque parte del mondo. oltre ad essere destinato ad uccidere loki nel ragnarok ha anche il compito di suonare il corno per radunare tutti i soldati per la battaglia finale.
    2 Ponto: Figlio di Gea e fratello maggiore di Urano essendo stato concepito senza il suo intervento era il titano che dominava le acque prima che Oceano ne ottenesse il dominio e quindi alla caduta dei titani passasse a Poseidone.
     
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