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Capitolo I: Nuovo mondo
Fos si guardò attorno, era atterrato in un vicolo piuttosto trascurato, gli unici esseri viventi in quel vicolo erano degli strani gatti dal pelo color crema con una piccola perla rossa al centro della fronte, appena lo notarono soffiarono e rizzarono il pelo pronti all'attacco. La cosa assurda era il verso troppo diverso da quello di un normale gatto infatti gli parve di udire un Sian! Piuttosto minaccioso -credo di aver battuto la testa più forte di quanto pensassi- sorrise allungando con incuranza il braccio per accarezzare la bestiola più vicina, con l'unico risultato di ricavare sul dorso della mano quattro sottili linee rette a memoria dell'incontro -ach... maledetto! Non ti faccio niente cosa credi- lo apostrofò inacidito dal graffio appena ricevuto il -PER!- furioso che ottenne come risposta lo convinse a lasciar in pace i gatti e cercare qualcuno anche cui chiedere informazioni, quindi girò i tacchi e lasciò i gatti a miagolargli contro minacciosi. Corse verso la direzione in cui riteneva si trovasse la piazza principale e notò subito la differenza di abbigliamento tra il suo e quello del popolo, indossava casaccia o abiti di stoffa o cuoio con maniche e dei pantaloni grezzi molto simili a quelli indossati da Xavier, le giovani che incontrò portavano lunghe gonne di pizzo con corsetti e camicie con maniche molto lavorate alcune portavano una rete metallica per dare forma all'acconciatura. Non aveva mai visto abiti simili in nessuno dei posti dov'era stato. Si fermò alla fontana al centro della piazza per rinfrescarsi. Gettando una seconda occhiata agli abitanti notò che la maggior parte di loro era accompagnata da bizzarre creature; notò un bambino che teneva a mano uno strano coniglio azzurro mentre lo stomaco di questo strano animale era di un bianco candido, era assai tondo pur non essendo particolarmente tondo la coda era una specie di saetta che culminava in una sfera azzurra stavano mangiando una specie di pane, somigliava ad un cuore, sembravano entrambi molto felici, un piccolo particolare che aveva notato era la distanza, entrambi cercavano di mantenere più distanza possibile con lui. "È naturale Fos, è un bambino" si disse e cercò con lo sguardo qualcun'altro a cui chiedere aiuto, una ragazza dai lunghi capelli neri accompagnata da un essere simile ad una fatina dalla pelle verde e le braccia terminanti in due bellissime rose, camminavano verso di lui. Evidentemente non l'avevano notato intente com'erano a parlare tra loro -si, ci rimane solamente il pesce e poi avremo tutto quello che ci serve per la cena- la sentì dire -selia roseliaa- la rimproverò la fatina -si, hai ragione ci serve anche della Baccamela per la torta- "Cos'è una Baccamela?" Si chiese non aveva mai sentito parlare di un frutto con quel nome, ma non aveva molto tempo per indagare su quella bacca, la ragazza stava proseguendo con le sue commissioni -scusate mia signora, sareste così...- non riuscì aa terminare la frase, non appena la giovane alzò lo sguardo verso di lui cacciò un urlo terrificante e sbiancò -K...Kuro?! La prego non mi uccida!- la ragazza era in lacrime e vani furono i tentativi di rincuorarla -ti darò tutto quello che ho ma ti prego non farmi male- scongiurò consegnando un sacchettino pieno di monete al giovane -no, non voglio il tuo denaro, mi sapresti dire come...- l'urlo della ragazza aveva allertato la piazza seminando il caos provocando un'isterica fuga negli abitanti, alcuni invece avevano deciso di lapidarlo anche se tremavano come foglie -sentite, non voglio far del male a nessuno! Qualcuno sa dirmi come tornare in Grecia?!- una nuova pioggia di pietre accolse la domanda vista la paura della folla erano lanciate debolmente, molte pietre non lo raggiunsero nemmeno -che cos'è la Grecia?- sentì la ragazza sussurrare tra le lacrime -ehm è una grande penisola nel mar Mediterraneo, il mare Nostrum insomma Atene la Magna Grecia!- era spiazzato da quell'affermazione molti risero come se fosse folle altri mormorarono -Forse è una città di Oltre mare!- a quelle parole molti altri dei presenti imprecarono contro questi fantomatici territori di Oltre mare. Fos a corto d'idee si aggrappò alla sua ultima speranza: i consiglieri regali -vorrei conferire con il vostro sovrano!- la piazza ammutolì nessuno osava parlare come se Fos avrebbe ucciso seduta stante chiunque lo avesse fatto. -Vuoi parlare con il re?! Bene, ti ci portiamo subito- un reggimento di guardie in una scintillante armatura nera come il carbone, era un'armatura molto strana per i canoni del ragazzo abituato alle corazze greche che lasciavano scoperte gambe e braccia, quelle coprivano interamente tutto il corpo, inoltre dagli interstizi dell'armatura poteva intravedere una camicia di anelli di ferro. Una quindicina di guardie lo accerchiò con in pugno delle alabarde, quello che doveva essere il capitano visto i fregi e le decorazioni sull'armatura e il pennacchio porpora. -Kuro, ho sempre pensato che arrestarti sarebbe stato più difficile- gli confidò quindi prese il fischietto che portava al collo e vi fischiò dentro. Tre uccelli completamente rivestiti di metallo atterrarono lì vicino stridendo Fos fece un passo indietro -se non oppongo resistenza mandi via gli uccelli dello Stinfalo?- domandò il capitano lo guardò come se fosse pazzo -che cosa?! Uccelli di... bah sono Skarmory addestrati e se ti arrendi senza opporre resistenza... hai la mia parola niente creature magiche va bene?- -andata- rispose grato il figlio di Urano. Scostò la cappa bianca e sciolse i nodi delle cinghie di cuoio che tenevano legato il braccio destro -mi arrendo senza lottare- gli legarono le mani e lo condussero alla rocca. Il re appena lo vide lo schernì ed applaudì alle sue guardie per l'egregio lavoro svolto -sire, volevo sapere come raggiungere la Grecia- disse il prigioniero sfoggiando il suo miglior inchino -l'unico posto che raggiungerai saranno le segrete dove sarai torturato fino a che Giratina non reclamerà la tua anima!- rispose divertito -Sigfrid! Voglio gioire delle sue urla- il capitano si inchinò al sovrano quindi prese Fos per un braccio -mio buon re, se vuole torturarmi faccia pure le concedo tre giorni, se alla terza notte non avrò nessuna ferita eccetto quella al braccio destro mi concederà udienza, altrimenti mi consegnerò al boia- propose con la stessa calma con cui si propone una cavalcata in un prato -davvero ci tieni così tanto a lasciare questo mondo? E sia tre giorni se la terza notte sarai incolume sarai libero di parlarmi-. Sigmund lo condusse in fondo a svariate rampe di scale -sei strano Kuro- disse ad un certo punto -vuoi la verità? Mi chiamo Fos, il vostro Kuro non so chi sia- il capitano rimase in silenzio per un’altra buona parte del tragitto -lo immaginavo, ma ormai la tua sorte è segnata e l'hai decisa tu-. Arrivarono finalmente alla porta delle segrete -devi spogliarti- lo ammonì -mh... si, la tunica fatela lavare con la cenere e qualche essenza floreale grazie- la passò al capitano come se fosse un suo servo rimase con solo un sudario -l'anello- Fos guardò l'anello di schiuma con la pietra trasparente che irradiava luce propria -mi spiace Siffrid, non ho opposto resistenza quando mi hai arrestato ma sono pronto ad uccidere per quest'anello-. Il capitano non insisti e lo condusse alla sua cella -che lusso c'è pure della paglia!- rise il ragazzo -stai per morire e sei così allegro?- -se devo morire voglio andare da Caronte con il sorriso sulle labbra-. Sigfrid lo lasciò al carnefice un uomo dall'aspetto taurino -mi dica, come mi torturerà buon uomo?- chiese con ansia il mezzo titano -pensavo di accecarti grazie ad un attizzatoio incandescente per poi spaccarti le dita e poi vedremo se avrai la voglia di scherzare-. Il fatto di perdere la vista lo infastidì e sentire le pupille che scoppiavano come bolle di sapone lo fece innervosire parecchio, dopo averlo accecato il suo aguzzino gli inflisse qualche stilettata con l'attrezzo incandescente -hey questo non era incluso nel trattamento, mi avrai anche accecato ma non sono insensibile- per tutto il pomeriggio il suo amico torturatore non gli lasciò tregua fino a tarda sera. Fos era in fin di vita ma ancora vivo e dall'arrivo del crepuscolo e per tutta la durata della notte il suo corpo si rimarginò completamente da qualunque ferita anche gli occhi tornarono, si sentiva di nuovo fresco come un fiore. Era il cuore della notte quando una donna entro nelle segrete indossava un lungo abito bianco decorato con un motivo simile ad una ruota che le nascondeva completamente le gambe ed i piedi, le maniche larghe orlate d'oro, i capelli erano nascosti da un velo di raso ad eccezione di una ciocca bionda che spuntava da sotto il velo, indossava una collana con la stessa mezza ruota raggiata riprodotta nella veste -una bella nottata per farsi arrestare non trovi?- La salutò. La ragazza sussultò per la sorpresa quindi prese dal cestino che portava sotto il braccio del pane e lo consegnò ad un detenuto nella cella accanto a lei -hey signorina del pane, hai una focaccia alle olive nel tuo bel paniere?- riprovò il ragazzo. La donna lo ignorò e continuò la sua opera pia -ti fa davvero onore sfamare i prigionieri, sei davvero una giovane molto buona- canticchiò leggermente infastidito dall'essere ignorato -hey, giovane mi daresti una doppia razione? Ho appena trovato un curioso topo viola dall'aspetto molto carino!- la ragazza cominciò a sbuffare -andiamo amica c'è gente che muore di fame qui in fondo è da giorni che non... ah no, ho mangiato al mio matrimonio vero Squit?!- -Rat- replicò il piccolo topolino viola che cercava di tapparsi le orecchie -He...CALIPSO?- ad un tratto la voglia di parlare la ragazza era arrivata alla sua cella e ora Fos poté guardarle il viso che era uguale identico a quello della moglie: la stessa bellezza morbida e gli occhi di un azzurro trasparente il naso delicatamente all'insù le labbra rosse gli zigomi pallidi e tutto il resto quella donna era Calipso, l'avrebbe riconosciuta tra mille -Sia lode ad Arceus! Finalmente stai in silenzio- sospirò -Cal puoi piantarla di scherzare, andiamo sei arrabbiata perché ti ho lasciato su quella nuvola ad aspettarmi, ma posso spiegarti tutto!- le sorrise cercando di nascondere il nervosismo -non so di cosa stai parlando, mi chiamo Lyria e sicuramente non sono tua moglie, sono una sacerdotessa di Arceus- il suo tono era straordinariamente asciutto lo fissava come se fosse un enorme blatta -andiamo Cal! Ricordavo di essere io quello infantile tra i due!- la implorò la sacerdotessa arricciò il naso visibilmente seccata frugò nel paniere e ne estrasse il più piccolo pezzo di pane a disposizione -lo sai, qui c'è gente che è stata torturata dovresti avere più tatto- gettò il pezzo di pane al topolino che lo afferrò e scomparve tra la paglia -che simpatica! Dimmi sei così altruista di tuo... o è un trattamento speciale solo per me?- sospirò sconfitto -mah, mi domando perché non ti abbiano nemmeno sfiorato, gli auguro di tagliarti la lingua il prima possibile- Lyria continuò il suo giro -hai visto Squit? Non può far a meno di me- -che la sacra ruota ti abbandoni Fos- rispose la ragazza -HEY, MI HAI CHIAMATO FOS! COME SAI IL MIO NOME?!-. La ragazza terminò il suo giro e si avviò per l'uscita -sai, Sigfrid mi ha consegnato una tunica dicendo che un idiota voleva la tunica lavata e profumata e sulla tunica sul bordo vicino alla spalla c'era scritto Fos sappi che un'altra serata come questa e la tua tunica va dritta dritta ai poveri- -Non oserai! Alle sacerdotesse è permesso ricattare i prigionieri?!- -in realtà ti ho allietato anche se non hai ricevuto pane: Non pensi più alle torture, a domani spero di vederti più sofferente... avrei piacere di medicare le tue ferite- Fos l'adorava già, così simile a sua moglie e non solo aveva la stessa sfrontatezza che gli dei odiavano in lui -vieni prima del tramonto, mi troverai in fin di vita allora!-.
Il giorno seguente fu svegliato all'alba da un nuovo aguzzino -in piedi Caterpie, entro questa sera pregherai che ti rispedisca in seno a Giratina- il ragazzo fece com'era stato ordinato per prima cosa lo misero legato in modo che potesse vedere i suoi torturatori mentre lo flagellavano, gli uncini che gli strappavano brandelli di carne furono dolorosi ma non diede il gusto a lor signori di urlare, non aveva idea di quante flagellate aveva ricevuto, era quasi armonico il sibilo dei nove uncini del flagello e il suono crudo del ferro che penetra nella carne avrebbe potuto ascoltarlo tutto il giorno per distrarsi dal dolore quando la voce del boia fermò il supplizio -uff, mi stavo rilassando!- si lagnò il figlio di Urano. -Ma pensa, non ti preoccupare ora ti faremo riposare... Preparate la graticola!- dopo poco lo adagiarono su di una griglia di ghisa e lo incatenarono ad essa, accesero un fuoco e lo lasciarono a cuocere -hey, va bene ben cotto, ma poi se mi brucio perdo i miei aromi naturale e divento secco e non molto commestibile-. I suoi aguzzini lo slegarono e rimasero di stucco nel constatare che aveva preso il sonno e non era morto -ah, che bel sonnellino grazie-. Sembravano scombussolati come se non sapessero più cosa inventarsi. Il boia non era ancora disposto a cedere -mi hai rovinato i ricci amico!- quest'ultimo commento fu la goccia che fece traboccare il vaso -SILENZIO! Dovresti soffrire, lagnarti perché risparmi la tua vita e smetta con tutto questo!- Fos si sentì leggermente in colpa -scusa- biascicò non era facile parlare con tutte quelle ustioni. Il boia fece entrare un enorme toro d'ottone, aveva tre code, un particolare bizzarro. Fos rabbrividì sfortunatamente conosceva quello strumento -il Toro di Falaride, che esagerazione! Mi hai già cucinato oggi ricordi?- l'aguzzino lo prese e lo gettò all'interno del toro -hey la!- urlò solo per sentirne l'eco. Pochi minuti dopo stava di nuovo soffrendo e questa volta il toro muggì parecchie volte e molto a lungo ma ne tirarono fuori dei brandelli di carne ancora vivi per miracolo -ahia- sussurrò appena fuori il suo boia personale fu soddisfatto lo risbatté in carcere -vediamo come sarai ridotto domattina-. Lyria si presentò davvero poco prima del tramonto -bella serata vero?- la saluto con un filo di voce -Buon Arceus! Che ti hanno fatto?!- sentì la voce della ragazza incrinarsi per la preoccupazione -dunque, prima mi hanno flagellato, poi mi hanno cucinato alla griglia e poi... ah sì, il Toro di Falaride, visto anch'io vengo torturato- fece un debole sorriso. La sacerdotessa presse la borsa che portava a tracolla e cominciò ad estrarne vari impacchi di erbe che non aveva mai visto, strani frutti e delle bende -non serve, ho solo bisogno della notte- -non è un influenza, qui rischi la morte!- Fos ridacchiò -non rischio di morire più di quanto lo stai rischiando tu! Fidati di me-. Aspettarono assieme la notte, ed appena il cielo si fece scuro e cominciarono a sorgere le prime stelle la pelle cominciò a rimarginarsi, le bruciature lasciarono il posto a nuova pelle rosea, per fino i capelli ricrebbero esattamente come prima, il ragazzo udì le ossa che si rinsaldavano e i muscoli lacerati che si rimarginavano -Molto meglio!- sospirò, studiandosi la mano -certo è leggermente più lento il processo da quando sono qui le altre notti mi bastano pochi minuti- constatò leggermente contrariato -CHE COSA SEI TU?!- Fos le rivolse un sorriso smagliante -Fos, figlio di Urano per servirla mia signora- -Urano?- ripeté -il titano del cielo stellato, certo mia madre è umana ma va bene così oh giusto e sono il dio del crepuscolo- -sei Darkrai quindi?- il ragazzo la guardò come se stessero parlando due lingue diverse -ehm... io vengo dalla Grecia e un altro giorno di torture e il tuo re mi dirà come tornarci- Lyria si illuminò -Tu non sei di qui! Senti Fos, non esiste in questo mondo uno stato chiamato Grecia- per il ragazzo fu come ricevere un pugno nello stomaco -di bene in meglio- mormorò -No invece, non capisci?- -no, non capisco!- la ragazza era al culmine dell'eccitazione una gioia quasi euforica le impediva di stare ferma -sei stato convocato qui per una ragione, fammi indovinare nel tuo mondo eri speciale, avevi un contatto con un dio o una dea in particolare?- Fos non la seguiva più si limitava ad annuire -intendi oltre mio padre, ero in stretto contatto con Demetra. Sai le ho salvato la vita quando gli dei hanno dichiarato guerra ai titani- Lyria non sembrava ascoltarlo -e dimmi questa Dematra chi è? -la dea dell'agricoltura- la sacerdotessa prese a fare avanti e indietro davanti alla sua cella -Squit, secondo te è pazza?- Squit si passò una zampina tra i baffi e fiutò l'aria -mi faresti vedere come funziona?- il giovane sospirò e chiuse gli occhi per richiamare la moneta dal nulla, per quanto si sforzasse non riusciva a sentire la presenza della dea accanto a lui. -non posso, non ne avverto la presenza- Lyria pestò i piedi, Fos fece un passo indietro s paventato, aveva imparato a conoscere Calipso, e aveva imparato sulla sua pelle che farla arrabbiare non portava nulla di buono dubitava che Lyria fosse diversa. -non è possibile vuoi impegnarti?! È importante Fos!- il ragazzo rabbrividì -senti, io c'ho provato! Perché non facciamo che io guardo te che provi ad evocare un sigillo degli dei come se fossi un fenomeno da baraccone?!- la sacerdotessa strillò irata e corse via urlandogli qualcosa sul suo valore che pensava che valesse di più e invece avrebbe potuto morire tra quelle mura per quanto le riguardava. -grazie, il tuo pane è ottimo, sarai una grande sacerdotessa di acero qualcosa- le urlò di rimando -si chiama Arceus!- sentì l'eco della sua voce. Mentre spariva oltre le scale -DANAZIONE!- urlò tirando un pugno alle grate della prigione che si accartocciarono. Scardinò la porta accanto e la infilò nei cardini della sua cella -Squit, tu mi credi vero?- il topolino saltò sul suo stomaco e lo fisso, aveva due grandi occhi nocciola e gli incisivi molto più affilati rispetto a quelli di un normale topo -certo, d’altronde io ti ho scelto Damos- il piccolo roditore aveva parlato con due voci sovrapposte, una era quella di Demetra e l'altra era più profonda e solenne -chi sei? Non sono più Damos, insomma è solo un aspetto di quello che sono- sbottò furioso per la lite appena conclusa con la ragazza. Squit crebbe di dimensioni fino a quando non assunse le sembianze di quella che sembrava una tigre, dalla pelliccia arancione, delle macchie rosse a forma di fiammelle ricoprivano il corpo dell'animale, attorno alle zampe come delle nuvole bianche, la coda di un marrone scuro con delle protuberanze. -Squit, stai molto meglio così- la tigre ruggì -squit? Intendi il Rattata? Ho usato il suo corpo per poterti parlare-. Fos si sedette sulla paglia -bene, dimmi tigrone cosa c'è? Mi vuoi mangiare purtroppo ti sei perso l'attimo giusto- la tigre ronfò il verso era decisamente una risata -l'ho visto, esibizionista come sempre vero Fos? Ma tu sei fatto così- la voce questa volta era solamente femminile -Demetra, mi sei mancata! Dimmi cosa sta succedendo?- il felino rimase in silenzio -non lo so, non ti so dire come sei finito in q uel mondo e ancora meno so come farti tornare indietro... dovrai vivere gli eventi e capire cosa ti è successo- la voce di Demetra fu nuovamente sovrapposta a quella maschile -aspetta, fammi indovinare: tu sei il dio dell'agricoltura di questo mondo- -vedendoti avrei detto che eri solo uno sprovveduto, invece non sei così stupido- mise la zampa sulla mano di Fos, avvertì la moneta ricomparirgli in mano -io sono Landorus, e con questa moneta i nostri destini saranno incrociati, lo accetti?- Fos sentì chiaramente la forza rigenerante della terra fluire dalla moneta fin dentro di lui. -Bene, si comincia allora ...insieme come ai vecchi tempi. Chiuse gli occhi e avvertì distintamente la presenza di Landorus, era molto simile a Demetra, solo che quella della creatura era più intensa e selvaggia una sorta di completamento di Demetra, mentre la dea era la parte più dolce e controllata di Landorus i due si completavano.
Chiuse gli occhi, qualcosa gli diceva che il terzo giorno di torture sarebbe stato il più atroce, non era solito dormire di notte ma il sesto senso gli diceva che era il caso di farlo. -
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Però ci sono le flashcard.
Ce ne sono una casino valide.
Come la GateWay 3DS, MT-Card (richiedono il firmware 4.5 su 3ds), e le Sky3DS e R5SDHC (funzionano anche con l'ultimo firmware). -
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Zaffiro Alpha ONLINE!
Edited by x7l7j8cc - 21/11/2014, 18:09 -
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Ragazzi/e lo volete un Regalo?
Si? Eccolo...
LINK AGGIUNTI AL TOPIC PRINCIPALE!
Edited by x7l7j8cc - 22/11/2014, 20:51 -
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Testato e Funzionante su Gateway 3DS 2.6 / MT-Card 2.2 + EmuNAND 9.2.0-20.
Un Ringraziamento a x7l7j8cc per le ROM.
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MD5: 2028F3EF1233D16450DE75333499D379CITAZIONEPokémon Rubino Omega (Multi7, ITA Compreso) (1.2GB)Il file è protetto da password! Per prima cosa accedi o registrati; succesivamente votaci in Top 200 (basta cliccare il bottone accanto al logo con scritto "Vota in Top 200"): in questo modo entrerai nel gruppo privilegiato Fan Pokémon e sarai abilitato alla sezione Password.
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In continuo aggiornamento. -
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ç_ç IO VOGLIO IL CAPITOLOOOOOOH! -
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Molto bene ecco il primo capitolo, dalla lunghezza esigua (?), forse potrebbe risultare un po' noioso perché è un capitolo più che altro descrittivo e non accade molto se non presentare il personaggio protagonista nel suo essere e il suo modo di fare e il mondo in cui viene catapultato, prima di cominciare apro le iscrizioni per entrare a far parte della fan fiction, chiunque sia interessato mandi un mp a me o Phoenix (preferirei che mi contattaste in webchat), che altro dire... Ah sì il massimo è di 11 concorrenti, potrete scegliere un tipo Pokémon ad esclusione dei tipi Folletto, Buio, Veleno, Acciaio, Roccia e Coleottero (e Normale che non c'è in questa fan fiction dato che è alquanto inutile), perciò candidatevi che abbiamo bisogno di voi . Detto questo buona lettura e commentate o vi ammazzovi abbraccio diversamente piano. Si inizia!
Capitolo 1
Nello specchio
Il cristallo che aveva trovato Lionade emetteva una strana luce rosea. Era raro trovare cristalli da quelle parti, e dato che la felicità aveva lasciato posto alla miseria da ormai fin troppi secoli era bene accaparrarsi ogni singolo cimelio che potesse risultare prezioso. Ma che simpatico cristall... D'un tratto il sedicenne scivolò sul terreno bagnato, e la pietra gli sfuggì di mano, ricadendo nel lago. -Eh no, ora che ti ho trovato non puoi più sfuggirmi!- Perciò si piegò e cercò di riprendere il cristallo, ma si sporse troppo e cadde nello specchio d'acqua. Nello specchio... Pensò istintivamente, quasi come se quel pensiero gli dovesse per forza balenare in mente, programmato da molto tempo prima. Il ragazzo aprì gli occhi azzurri, per poi poggiarsi lievemente al suolo. Si trovava in un luogo surreale, che non aveva mai visto. Attorno a sé era tutto coperto da una nebbiolina che tendeva a rendere roseo il paesaggio circostante. Non appena il ragazzo fece un passo sentì il dolce fruscio dell'erba bagnata sotto i suoi piedi, quindi capendo di trovarsi su un campo probabilmente irrigato continuò a camminare a stentoni, per via della vista annebbiata. Continuò girando il volto a destra e sinistra per capire dov'era. Ora che quella nebbia si stava diradando un po' aveva potuto notare una sfilza di alberi con delle gemme incastonate, di tutti i colori. Erano spogli di foglie, e a Lionade parve di contare, a colpo d'occhio, una ventina di colori diversi fra loro. Il ragazzo continuò il suo cammino, mentre quelle gemme con luce propria rischiaravano l'ambiente, guidando il ragazzo sempre diritto, senza una meta. Non appena il percorso di alberi terminò Lionade giunse in un campo di fiori alti poco più di lui, lì la nebbia era sparita e due lune capeggiavano su quel cielo stellato che si era appena immesso nel firmamento. Aspetta un momento... due lune?! Lionade rialzò lo sguardo per verificare che non avesse avuto le traveggole, e in effetti aveva visto bene. Tuttavia non gli parve tanto strano, pensandoci. Se non altro ora sapeva che quello era un luogo irreale e che non poteva essere nel suo mondo. -Sto sognando, qualcuno mi dia un pizzicotto.- Sbuffò, poi si fermò a fissare i due corpi celesti, l'uno accanto all'altro nell'immensità del cielo, che almeno quello sembrava lo stesso di casa sua, se non fosse stato per le due lune. D'un tratto sentì un verso ripetuto più volte, anzi erano due versi. -Glum Glum Glum Vail Vail- Erano due versi buffi, e ripetuti più volte parevano intonare una canzone. Lionade capì da dove provenivano, ma non voleva crederci. Dietro di lui gli enormi fiori che aveva visto poco prima iniziarono a muoversi facendo una specie di balletto sotto la luce delle due lune. Non appena "i fiori" si fecero vedere un po' di più il ragazzo notò che erano di due tipi, tuttavia accomunati da parecchie cose. Tutti avevano un corpo blu a palla, bulboso, con un paio di zampe anteriori e posteriori. Alcuni dei "fiori" avevano gli occhi chiusi e della bava gli scendeva da due grosse labbra viola, mentre altri erano più grandi e avevano due occhietti rossi e sembrava facessero fatica a sostenere il fiore sul capo. Questi ultimi erano di vario tipo, alcuni ancora erano chiusi e dovevano sbocciare, altri che erano sbocciati già in magnifiche Rafflesie1 rosse dai punti bianchi. Man mano che le creature si muovevano a passo di danza, lasciavano delle spore giallastre che ricoprivano l'ambiente circostante. Avido di curiosità Lionade toccò quelle spore e le annusò. In un attimo si paralizzò e ci volle che una delle creature gli sputasse in faccia la bava che gli colava dalla bocca per far passare la paralisi. -Hmm... Ma è nettare!- Constatò il ragazzo assaggiando la bava della strana creatura, che aveva un sapore straordinariamente dolce. Lionade fuggì da lì con passo felpato, quindi continuò ad andare diritto a sé giungendo in una specie di mini-foresta composta da tanti alberi di media altezza. Il ragazzo notò però che la sfilza di alberi terminava dopo una ventina di arbusti l'uno accanto all'altro, quindi decise di superare la foresta. Fece un passo, e non appena toccò il tronco di uno degli alberi l'intero bosco si ricoprì di un'energia verde, e la zolla di terreno sul quale si trovava si librò in cielo, radici degli alberi comprese, salendo sempre di più. -Uahh! Ci mancava solo la foresta volante!- Urlò in preda al panico, tentando di rimanere ben saldo ad uno degli alberi, ma riusciva solo a sballottare di qua e di là tra un arbusto e l'altro. Non appena la zolla di terra si fermò a mezz'aria Lionade cadde a terra con un tonfo, quindi si rialzò e debolmente iniziò a strascicarsi all'interno della foresta. -Celeee!!- Ma un qualcosa gli sfrecciò davanti a tutta velocità emettendo un verso piuttosto singolare, e quando Lionade perse l'equilibrio e cadde a terra quel qualcosa gli si piazzò davanti porgendogli una zampa per aiutarlo a rialzarsi, fu in quel momento che il ragazzo poté vedere di cosa si trattava. Era un piccolo umanoide di colore prevalentemente verde chiaro, aveva una testa a goccia la quale punta terminava in un ciuffo di un verde più scuro. Sopra di essa delle piccole antenne dalla punta azzurrina si muovevano baldanzosamente quasi come se quella creaturina fosse felice. Due grandi occhi con le pupille celesti i quali bordi erano neri riempivano quel faccino altrimenti povero per via della bocca sottile e minuta. Le braccia che finivano in tre piccole dita erano evidentemente sproporzionate rispetto al resto del corpo, troppo lunghe e robuste, mentre si capiva che non usava i piedi molto spesso dato che erano piccoli e tondi, inadatti per il cammino. Ben presto Lionade capì che quel piccoletto riusciva a muoversi grazie a un paio di piccole alette trasparenti che aveva sul dorso, che utilizzava per volare. -Cele?- Ripeté quello, notando lo sguardo assente del ragazzo. -Come? Ah sì, ehm... Cele.- Rispose non capendo cosa significasse, ma assecondando l'umanoide che sembrava tanto una piccola fata del bosco, di quelle che aveva visto nei tanti libri di mitologia che aveva comprato. La creatura lo prese per mano e muovendo velocemente le alette e faticando un po' riuscì a sollevare Lionade. Successivamente l'aura verde che avvolgeva la foresta sparì e la zolla di terra ricadde sul suo luogo d'origine. -Certo che potevi avvertire prima, o se non altro essere meno brusco...- Bofonchiò il ragazzo che, frastornato, si era dovuto rialzare da terra per l'ennesima volta. Il piccolo mostriciattolo verde fece un volo intorno a lui, e continuò a girare felice finché Lionade non lo acchiappò con la mano e lo fermò. -Stai fermo, sto per sentirmi male!- Sbottò infuriato, la creatura si liberò dalla sua presa ridendo, poi lo prese per mano e si buttò in un varco che si era aperto misteriosamente su un tronco di uno degli alberi, trascinando il ragazzo con sé. Vide tutto bianco per un secondo, successivamente si ritrovò in un campo enorme costellato di piccole collinette e intervallato da alberi di alto fusto, inoltre un vulcano ricopriva gran parte di quella terra che aveva un nonsochè che Lionade riteneva "spartano". Ad un tratto la terra iniziò a sobbalzare, come se un qualcosa di enorme stesse per arrivare. E in effetti dopo un po' sbucò una creatura enorme. -M-Ma quello è un tirannosauro?- Chiese tremolante, ricordando di aver letto qualcosa su quel dinosauro in un vecchio catalogo sui fossili. L'esemplare che aveva dinanzi era rosso con una specie di corona gialla sul capo ed una criniera bianca sul collo, inoltre portava al mento un insolito mucchio di barba incolta. -... Voglio morire.- Fu l'unica cosa che riuscì a dire per la paura, poi si ricordò che era stata la creaturina verde a portarlo fin lì. -Tu! Senti non so come hai fatto e non so se questo è un sogno o no e non voglio saperlo, ma ti prego portami via di qui! Insomma non hai paura di essere calpestato da questo... coso?!- Iniziò a dire Lionade sputando parole a raffica dettate dall'ansia e dalla paura. -... No mi spiace, ma non riesco a prenderlo sul serio con quelle braccia così piccole! È così tenerello!- Disse ad un tratto il mostriciattolo verde scoppiando in una risata prendendo in giro le corte e gracili zampette che aveva il t-rex. -No aspetta tu parli?! No cioè tre ore di "Cele" e "Cele" e ora scopro che sai parlare?!- Chiese stupito il ragazzo. D'un tratto il piede del dinosauro per poco non lo colpì. -Ho motivo di credere che non gli sia piaciuto essere chiamato "coso".- Sogghignò la creatura verde. -E tu allora, che hai detto che ha delle braccine corte?- Bofonchiò Lionade, il tirannosauro iniziò ad inseguirlo infuriato. Ad aiutarlo ad uscire illeso dalla folle corsa da un t-rex fu un Diplodocus2 che lo sollevò sul suo collo e poi respinse il predatore con una potente codata. Era blu e aveva dei fantastici diamanti azzurri sulla schiena. Una gigantesca cresta che ricordava i colori dell'aurora boreale sovrastava l'intero capo dell'animale preistorico, che sembrava più interessato alle foglie degli alberi lì vicino che alla carne del ragazzo. L'erbivoro continuò a camminare, fino a giungere in un campo pieno di stranissime creature, parecchio deformi. La maggior parte erano rosa e possedevano una lunga e sottile coda, delle gambe posteriori molto grandi simili a quelle di un coniglio e corte braccia con zampe da tre artigli l'una. Le orecchie a forma di triangolo ricordavano vagamente quelle di un gatto, e due occhi blu distoglievano lo sguardo dal pelo completamente rosa. Attorno ad una delle creature si formò una bolla rosa, facendo spaventare Lionade che aveva visto comparire quella sfera senza preavviso. -Visto così sembrerebbe... un feto con gli occhi, e la bolla somiglia tanto ad una sacca amniotica, come la coda ricorda un cordone ombelicale.- Rifletté il ragazzo ad alta voce, poi il Diplodocus sul quale era seduto si fermò dinanzi ad un lago, e si abbassò per bere. -Uaah!- Lionade cadde in acqua, e ne uscì bagnato fradicio. -Dannazione, ci voleva solo quest...- Non riuscì nemmeno a terminare la frase che un qualcosa lo investì in pieno. Non appena alzò lo sguardo vide un grosso uccello con possenti ali viola. Il corpo era di un grigio violastro, mentre la mascella era piena di zanne aguzze e la coda finiva in una punta a forma di freccia, perfetta per trafiggere le prede. Lionade riuscì a scansarsi, poi la creatura verde di prima ricomparve, e quando l'uccello preistorico riuscì ad azzannare Lionade e lo prese per la maglietta il vulcano iniziò ad eruttare e a far uscire la lava che scorreva sempre più verso il ragazzo, che imprecò contro l'esserino che l'aveva portato lì, poi ridendo il mostriciattolo verde creò un altro portale, quindi spostando il mostro alato con poteri psichici prese Lionade per mano e lo riportò nel presente. Tuttavia non erano più nella foresta bensì in cima al cratere di un vulcano. Prima che Lionade potesse nuovamente imprecare contro l'esserino verde quello scomparve nel nulla. -Dannazione!- Sbuffò, poi decise di cimentarsi alla ricerca di un'uscita o di un'entrata per un altro scenario meno... infuocato. Scese verso la base del vulcano e intravide un'apertura nella roccia, era a forma quadrata come un'entrata ma senza porta, ai lati c'erano due colonne bianche in stile corinzio3 come per dare solennità al posto in cui si entrava tramite l'insenatura, come se qualcuno avesse allestito di proposito un mini-tempio. Incuriosito Lionade entrò e vide una grande via di roccia magmatica intervallato di venature di lava che costellavano le pareti, non appena raggiunse la fine vide un enorme campo della stessa roccia del viale, e sotto di essa il magma che ribolliva emettendo qualche lapillo. In fondo vi era un trono decorato finemente che mostrava varie creature che sputavano fuoco. -Draghi?!- Pensò istintivamente il ragazzo, poi però notò che alcuni di quegli animali non avevano le ali ed altri erano persino carini, come quello che sembrava un piccolo maialino dalle quali narici faceva uscire del fuoco. Invece cosa che non notò affatto fu che ad un tratto dinanzi a lui comparve una di quelle strane creature. A primo impatto pareva una volpe dalla spessa pelliccia dorata, ma ben presto Lionade notò che possedeva nove code che terminavano in una ciocca arancione. Inoltre aveva una cresta in cima alla testa e un paio di occhi rossi incutevano timore, pareva fossero pieni di chissà quali poteri. -Ehm... Ciao.- Mormorò il ragazzo timoroso, poi la volpe tentò di investirlo con una fiammata ma quello si scansò in tempo. -Non so in quale mondo sia ma una cosa è certa, avete uno strano modo di dare il benvenuto qui.- Bofonchiò Lionade, poi cercò di fuggire ma la volpe riuscì a spostare con la mente un masso e posizionarlo dinanzi all'uscita, Lionade la fissò, non provava il minimo sforzo fisico semplicemente gli occhi da rossi erano divenuti di un celeste chiaro e intenso ed il ragazzo era stupito da tanta agilità mentale. L'animale fece un verso ricoprendosi di un'aura azzurrina, quindi otto rocce appiattite spuntarono da sotto terra e si posizionarono a cerchio circondando Lionade, poi la volpe dalle nove code fece un salto posizionandosi su uno degli otto spuntoni e lanciò una fiammata potente contro il ragazzo la quale fine pareva essere vicina, ma poi vide tutto bianco e appena riaprì gli occhi si ritrovava nel punto iniziale in cui era stato catapultato, e vicino agli alberi costellati di gemme e tra la nebbiolina rosea intravide una sagoma animale. Lionade si avvicinò con cautela, quindi scoprì che si trattava di un cervo, tuttavia piuttosto anomalo. Aveva le corna dorate che presentavano protuberanze che al ragazzo parverso essere semplicemente delle fantastiche gemme, come quelle incastonate sui rami degli alberi. La parte superiore del suo pelo era blu, quella inferiore di un marrone scuro. Le zampe presentavano striature color panna che sostituivano gli usuali zoccoli, e una coda da una parte blu e dall'altra marrone era mossa dal flebile e dolce vento che spirava in quel luogo. -Benvenuto sull'Albero della Genesi4.- Disse il cervo, la sua voce era dolce e soave, ma allo stesso tempo aveva un tono forte e deciso. -Albero della Genesi?- Chiese Lionade facendo capire che voleva sapere di più. -Chi sei tu?- Aggiunse poi, notando che l'animale aveva le pupille a forma di X. -Il mio nome è Xerneas, e in un certo senso sono il capo in questo posto, anche se preferisco definirmi uguale a tutti gli altri Pokémon.- Rispose quello. -Pokémon? Di che parli?- Chiese Lionade sempre più curioso. -Ah sì beh quelle creature che hai visto durante la tua visita in questo mondo si chiamano Pokémon, e a differenza degli animali che popolano il tuo mondo qui tutti hanno dei poteri straordinari quanto pericolosi.- Spiegò, quindi sospirando attese la fatidica domanda che era sicuro il ragazzo avrebbe fatto a breve. -Ah ma quindi esistete davvero? Pensavo foste una leggenda, una fiaba per bambini.- Disse Lionade, Xerneas parve ferito dalle sue parole ma dopo un po' si riprese. -Gli uomini tendono a dimenticare tutto.- Rifletté Xerneas, poi si girò verso il ragazzo. -In questo mondo come avrai capito ci sono ben poche cose uguali a quello tuo. Gli alberi presentano gemme, le lune sono due e una di esse riversa sempre dell'acqua durante la notte, ci sono vari ambienti diversi raggiungibili in poco tempo...- Iniziò ad elencare il cervo blu, ma Lionade lo fermò. -Posso sapere perché mi hai portato qui?- Chiese il ragazzo. -Beh...- Xerneas si girò totalmente verso di lui e lo fissò profondamente negli occhi, quindi dopo aver constatato nuovamente che era lui il tipo giusto lo invitò a sedersi come per dire "Mettiti comodo che è una lunga storia".
Glossario:
1Rafflesia: Genere di pianta parassita, rappresentata da un fiore velenoso rosso con dei punti bianchi. Altrimenti detta "pianta cadavere" per il suo forte odore di carne putrefatta, presenta il fiore più grande al mondo. [Immagine]
2Diplodocus: Uno dei più lunghi dinosauri mai apparsi nel pianeta, è un sauropode vissuto nel Giurassico superiore. Era erbivoro e con una caratteristica coda che ricorda una frusta. Inoltre aveva un collo lungo, tuttavia a differenza delle giraffe che lo tengono in verticale i Diplodocus lo tenevano sempre in orizzontale. [Immagine]
3Corinzio: Ordine architettonico dell'architettura greca e in seguito romana, caratterizzato dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto ed incisioni varie. [Immagine]
4Genesi: Termine che deriva dalla parola greca ghènesis, ovvero "nascita", "creazione" ed "origine".
Edited by Shane~ - 8/2/2014, 21:52 -
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Salve a tutti come avrete già capito dalla descrizione siamo all'innaugurazione di una nuova fan fiction, ma non solo anche di una prosperosa alleanza, fino ad ora mi avete visto scrivere in solitaria e con il mio collega spix ma oggi sono qui per proporre una nuova alleanza con neinte meno che con il mio amico amicissimo Shane. Il titolo criptico sarà presto svelato con questo breve prologo spero ci seguirete e buona lettura
Prologo
Lacrime di rinascita
Tanto tempo fa, abitavano nel mondo che tutti noi conosciamo delle strane e portentose creature chiamate Pokémon, che obbedivano agli umani soggiogati dalle lacrime del mondo, dei cristalli nati dal pianto di uno dei Pokémon più potenti, Xerneas. Erano tempi bui, l'intera popolazione del mondo era concentrata in un'enorme regione chiamata Avest ritenuta la capitale dell'intero pianeta, e i Pokémon venivano maltrattati sempre di più; ed è qui, agli albori della storia, che il maestoso Xerneas vide la crudeltà che gli uomini riservavano ai Pokémon pur di raggiungere il potere. In quel periodo scoppiarono numerosi scontri che videro l'inutile morte di innumerevoli Pokémon, e il pianeta, messo a dura prova dalla atrocità dei combattimenti, si squarciò nella più totale disperazione. A vedere quanta morte e distruzione aveva seminato l'essere umano, Xerneas versò diciasette lacrime che si cristallizzarono e risanarono il pianeta dalle sue cicatrici, quindi decise di affidare questi gioielli a uomini dal cuore puro che portarono la pace in tutta la regione e ristabilirono l'armonia, ma, come molte volte succede, ripristinato l'equilibrio la memoria degli uomini tende a cancellare gli episodi dolenti, e tutta la storia venne in parte dimenticata e in parte romanzata, così che tutti quegli avvenimenti assunsero una nuova veste, la leggenda, e i cristalli vennero perduti, fino a quando molti anni dopo un ragazzo che pescava sulle sponde del lago non vide un misterioso cristallo sul fondale e decise di tenerlo per sé.
Edited by Phoenix93 - 8/2/2014, 18:38 -
.SPOILER (clicca per visualizzare)<v2< collab. ft. SixteenSPOILER (clicca per visualizzare)<v2SPOILER (clicca per visualizzare)SPOILER (clicca per visualizzare)
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Queste Fusion le ho fatte io senza copiare ne prendere spunto da nessun'altra fusion.
Comunque queste sono le mie prime fusione
Keleo+Zorua
Zorua+Keldeo
Lucario+Gallade
Gallade+Lucario
Electabuzz+Magmar
Suicune+Raikou
Scizor+Darkrai
Darkrai+Scizor
Blastoise+Venusaur+Charizard
Blastoise+Charizard
Charizard+Charizard
Mewtwo+Feraligatr
Beartic+Ursaring
Ursaring+Beartic
Growlithe+Cyndaquil
Riolu+Chimchar
Vietato Copiare!!!
Vietato Riutilizzarle o Usarli Come Sprite Per Hack Rom!!!
Lasciate un bel +1.
Edited by Mirko-Star - 17/5/2014, 14:16 -
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It's impossible. Non può esistere un pokemon del genere!L'unità 731 era ancora peggio dei campi di concentramento:gli puntavano le bombe per testarle e se non ricordo male avevano ficcato alcuni prigionieri in una grande centrifuga! Non solo,facevano la vivisezione SENZA ANESTESIA per "paura" di modificare i risultati! -
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Salve a tutti!
Come avrete capito dal titolo, noi di Pokémon Forever distribuiremo per tutti voi gli starter di Seconda Generazione in X e Y!
In Pokémon in questione sono:Uovo di Chikorita
Scheda:
Tipo: //
Natura: //
Abilità: //
Livello: //
Strumento: //
Attacchi:
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Uovo di Cyndaquil
Scheda:
Tipo: //
Natura: //
Abilità: //
Livello: //
Strumento: //
Attacchi:
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Uovo di Totodile
Scheda:
Tipo: //
Natura: //
Abilità: //
Livello: //
Strumento: //
Attacchi:
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Ovviamente i Pokémon sono Legit al 100%! Dimostrato dal fatto che il pentagono nelle Info è colorato
Per ricevere un uovo vi basterà essere Fan Forum! Se non sapete come diventarlo cliccate qui!
Invece se volete ricevere ben due uova, dovrete prima mettere +1 al topic, poi dovrete averci votato in Top 200 ed infine cliccare il banner pubblicitario nella Home. Vi ricordo che il numero massimo di uova distribuite per ogni utente è di 2!
La distribuzione si concluderà a metà Gennaio!
Infine, vi lascio il mio codice amico e il modulo da compilare:Codice amico di Spixon: 2681-0365-5995
Modulo da compilare:CODICE<b>Gioco in cui riceverò i Pokémon</b>: X/Y
<b>Nick che ho nel gioco (opzionale)</b>:
<b>Codice Amico</b>:
<b>Giorno e orario in cui sono disponibile</b>:
<b>Uova che voglio</b>:
COME TI AGGIUNGO ALLA LISTA AMICI?
A differenza dei vecchi giochi della serie, in Pokémon X e Y la lista amici è integrata al 3DS. Quindi basta aggiungermi nella lista amici del 3DS, avviare Pokémon X/Y, attivare il PSS ed effettuare lo scambio. Per conoscere il proprio codice bisogna accendere il 3DS, andare nella lista amici e cliccare nella propria scheda Mii: apparirà in basso il codice.CITAZIONELa distribuzione ti piace? Faccelo sapere cliccando sul pollice in su, in questo modo sapremo che le distribuzioni interessano e continueremo a migliorare i servizi! -
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Girovagando per il web cercando "7 gen pokèmon" ho trovato per puro caso questa intervista che Sugimori ha rilasciato a proposito della 7 generazione nel Magazine "We love pokèmon".
Ecco a voi l'intervista in inglese:CITAZIONEWhen asked what the next generation of Pokémon games will be like if such a plan exists, Sugimori commented that they will not add more layers of complexity, but rather revert back to simplicity, in part by using elements found in Pokémon Red and Green. Therefore, there is now speculation that Game Freak may opt for this route in developing Generation VII.
As a side note, not only the number of games, but also the number of Pokémon, moves, abilities, items, etc. increase as each new generation is introduced, to such a degree that is difficult to remember all of them. It is impossible to decrease the amount of Pokémon, and such a move is assumed to be uncalled for, but some fans have claimed that it might be better to significantly organize/trim the moves, abilities, items, etc.
Also, Sugimori thought that other than the content of the game, Pokémon designs could probably be simplified, as well. As an extra, he stated in the same magazine that his favorite Pokémon of all times, even now as of the Pokémon XY series, is still Gengar as in the past.
Ed eccola tradotta con Google Traduttore (è sera e sono mezzo morto davanti al PC, quindi beccatevela tarocca... ehm tradotta)CITAZIONEAlla domanda su cosa la prossima generazione di giochi Pokémon sarà come se tale piano esiste , Sugimori ha commentato che essi non aggiungere ulteriori livelli di complessità , ma piuttosto tornare indietro alla semplicità , in parte utilizzando elementi che si trovano in Pokémon Rosso e Verde . Pertanto , vi è ora la speculazione che Game Freak possono optare per questa rotta nello sviluppo di VII generazione .
Come nota a margine , è introdotta non solo il numero di giochi , ma anche il numero di Pokémon , mosse , abilità , oggetti , ecc aumento, come ogni nuova generazione , a tal punto che è difficile ricordare tutti loro . E ' possibile diminuire la quantità di Pokémon , e una tale mossa si presume essere fuori luogo , ma alcuni fan hanno sostenuto che sarebbe meglio organizzare / tagliare le mosse, abilità , oggetti , ecc significativamente
Inoltre , Sugimori pensò che oltre il contenuto del gioco , disegni Pokémon potrebbe probabilmente essere semplificate , pure. Come extra , ha affermato nella stessa rivista che il suo Pokémon preferito di tutti i tempi , anche ora come della serie Pokémon XY , è ancora Gengar come in passato .
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