Votes given by Spixon

  1. .
    Girovagando totalmente a casaccio per il web ho trovato una discussione tanto carina su un sito (che dopo metto come fonte), ma prima che posti l'immagine vi chiedo una cosa, pensavate di esservi liberati di MissingNO? E invece no! C:
    Sebbene nei giochi di ultima generazione non sia tornato sotto forma di pokèmon resta il fatto che c'è (ed è lì che vi osserva... (?)), bene e ora senza ulteriori indugi posto le immagini!


    1940buudnldnbjpg

    E anche da un'altra angolazione:

    1940d4rtg5z1tjpg

    Vedete? Sembra proprio lui, e credo anche di avere trovato il motivo vero per cui si verifica questo bug, ora vi posto un'immagine:

    mvisWqv

    Il cartello della locanda di Luminopoli ha stranamente parte della forma del presunto MissingNO, solo che ha in più una gambetta di sotto ed è girata al contrario, quindi probabilmente è un bug grafico.

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  2. .
    Nulla da dire, a parte... leggete e commentate. :siz:
    Capitolo 5
    La principessa di ghiaccio

    Villaggio di Crisantia, qualche settimana prima...
    -Nartuk, fratello mio, non possiamo continuare ad arretrare! Dobbiamo attaccare, quelli lì fuori stanno ammazzando le nostre genti e assedieranno ben presto il castello!- Urlò una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro, sovrastati da una tiara. -Bianca, smettila di importunarmi! È arrivato il momento per me di arrendermi. Riconosco la mia sconfitta e la accetto con dignità.- Rispose un ragazzo dai corti capelli neri con una corona sul capo. -Ma... No, non puoi! È il tuo popolo, crede in te, sei la sua unica speranza!- Urlò lei visibilmente provata, aveva le lacrime agli occhi. -E va bene, allora sai che ti dico? Mi sacrificherò... per il popolo e per te.- Rispose Nartuk in tono cupo. Prese lentamente la corona e la posò fra le braccia della sorella. -... Addio.- Aggiunse poi. -Ma cosa...?- Sibilò la ragazza con un filo di voce, capendo cosa avesse intenzione di fare il fratello. Voleva tanto prenderlo per il braccio e fermarlo, ma non ci riuscì. -Il dovere verso la propria patria prima di tutto...- Mormorò tra sé. Non appena sentì un potente colpo di spada seguito da un urlo straziante di Nartuk, Bianca scoppiò in lacrime per poi assistere alla ritirata delle forze nemiche dal villaggio. Disperata, afferrò una mantella nera in segno di rispetto per la scia di morti sulla strada e mise da parte la sua sofferenza per aiutare quei pochi abitanti rimasti, fino a quando, mentre copriva con un telo una delle tante vittime della guerra, non vide un cristallo luccicante lì vicino.
    In volo verso destinazione ignota, oggi...
    Noivern atterrò, con tutto il gruppetto a carico, alle porte di quello che sembrava essere un piccolo villaggio fuori città. Ormai il centro di Avest era stato di gran lunga superato, e quel paesino era visibile solamente dall'alto, poiché posizionato in mezzo ad una fitta foresta. -Ragazzi, grazie per avermi salvato.- Disse Kengo, mentre veniva raggiunto da Arcanine che li aveva seguiti per tutto il tempo via terra. -Figurati! Noi comunque siamo Spixon, Ichuan, Miammo, Ilaria, Eugenio e Lionade! Piacere...?- Chiese Spixon. -Kengo.- Sorrise il ragazzo. Dopo le dovute presentazioni, il gruppo iniziò a guardarsi intorno. -Ehi Noivern, perché sei atterrato qui?- Chiese Celebi curiosando dal di fuori dei paletti in legno che segnavano l'entrata al villaggio. -Qualcosa mi ha attirato, Celebi. Questo posto ha un qualcosa di magico.- Rispose il gargoyle, Lionade si avvicinò. -Magari sono pacifici. Entriamo e fingiamo di esserci persi.- Propose il ragazzo, il gruppetto annuì, quindi entrò nel villaggio. Una volta varcata la soglia, un qualcosa sfrecciò ad altissima velocità verso la compagnia. Non appena i ragazzi ebbero il tempo di aprire gli occhi, notarono che si trattava di un ragazzo con lunghi capelli castani che li fissava con aria da superiore, subito Celebi scomparve nel nulla per non farsi vedere, stessa cosa fecero Noivern che venne attirato da un raggio blu da parte del cristallo di Eugenio ed Arcanine che fu attirato da un raggio rosso del cristallo di Kengo. -Chi siete? Cosa volete?- Chiese in tono rude. -Forestieri da Erinion, ci siamo persi mentre cercavamo delle erbe curative nella foresta.- Affermò Spixon. -Erbe curative? Nella Foresta di Òblio1?- Chiese sempre meno convinto il ragazzo, Spixon si trovò alle strette. -Bella mossa, amico.- Gli sussurrò Miammo. -Quella foresta non oserebbe intraprenderla nessuno. Parlate adesso, chi siete?- Chiese nuovamente. -Piuttosto, chi sei tu per farci tante domande?- Bofonchiò Ilaria intromettendosi. -Io sono la guardia del villaggio.- Rispose prontamente. -Basta, facci passare o la pagherai cara.- Sbuffò la ragazza, già preparando il suo cristallo. -Dannazione, qualcuno la fermi!- Urlò Spixon accovacciandosi a terra come per proteggersi dalla furia che si sarebbe scatenata di lì a poco. -Ormai è troppo tardi.- Deglutì Ichuan: Ilaria tirò fuori il suo cristallo, e tenendolo stretto in pugno si avvolse di una spessa serie di rametti molto più robusti di quelli prodotti la prima volta, ed anche in questi sbocciarono dei fiori color rosa confetto. Quindi non appena i rami esplosero in una polverina verde comparve una falce nella mano della ragazza, che la puntò verso la guardia, che tuttavia parve divertita e sogghignò. -Sapevo che era impossibile che dei semplici viandanti trovassero questo posto.- Ghignò, quindi prese dalla tasca della mantella un cristallo giallo e lo strinse forte in pugno, quindi alzò l'altro braccio verso il cielo che iniziò ad annuvolarsi rapidamente. Ben presto iniziò a piovere sotto gli occhi stupiti della compagnia, e subito dopo iniziò a tuonare. Un fulmine colpì in pieno la guardia che parve non subire nulla, semplicemente dallo scoppio d'energia fu generata un'arma inastata con una lama di scure sormontata da una cuspide. -La mia alabarda ti farà pentire dell'affronto che mi hai fatto.- Tuonò, in tono minaccioso, puntando quindi l'arma verso la ragazza ormai caduta a terra. -A-Aspetta, ragioniamo!- Balbettò Lionade tentando di difendere Ilaria. -Ormai è troppo tardi, per tutti voi!- Urlò, quindi un altro fulmine lo colpì caricando la sua alabarda che puntò verso i ragazzi minacciandoli di investirli con un raggio elettrico. -Pacifici, eh?- Bofonchiò Miammo rivolgendosi evidentemente a Lionade, che tuttavia tacque. Chiusero gli occhi temendo che quel ragazzo fosse troppo forte persino per tutti loro attendendo il fatidico momento, ma sentirono semplicemente una risata fragorosa. -Ahahah, ci siete cascati, vero?- Chiese la guardia ridendo, aveva cambiato totalmente espressione da quella rude e seria di prima. Il gruppo lo fissò stupefatto. -Ehi, perché quelle facce? Ahahah, ci credevate vero?- Rise con ancora più gusto. Non appena cessò le risate e si calmò, si presentò. -Mi chiamo Nathan, scusate se vi ho preoccupati, ma qui a Crisantia non viene mai nessuno ed è uno spasso spaventare i nuovi arrivati.- Disse, il gruppo si rialzò da terra ansimando. -Dannazione, devo ammettere che mi sono davvero spaventato.- Sorrise Kengo di rimando. Subito i tre Pokémon uscirono dai cristalli dei rispettivi padroni. -Ah, ma allora è lì che ti vai a rifugiare. Ma non stai scomodo? Sembra così piccolo.- Affermò Lionade fissando il suo cristallo. Celebi si limitò a sorridere. -Piacere, io sono Celebi! Se ho visto bene hai trovato il cristallo dell'Elettro, ma... hai già fatto conoscenza con il tuo Pokémon?- Chiese il folletto cercando intorno. -Certamente, io ed Electabuzz viviamo perfettamente insieme, e mi ha anche detto di Xerneas e mi ha spiegato tutto ciò che sa.- Rispose, non appena il Pokémon si sentì chiamato in causa uscì dal cristallo del ragazzo con spavalderia. -Ehiehiehi Celebi, quanto tempo, dannazione! Non ci si vede dai tempi del college, eh? Che piacere rivederti, sei ingrassato di qualche chilo?- Iniziò a domandare la creatura dal pelo giallo decorato con disegni simili a saette nere. -Ehm, non mi pare che abbiamo mai frequentato il college. Sinceramente, non so nemmeno cosa sia.- Bofonchiò Celebi infastidito da tanta iperattività del compagno, mentre Lionade sorrideva a quella buffa scena. -Allora, anche voi servi di Xerneas. È un piacere trovarvi qui, a cosa dobbiamo la visita?- Chiese Nathan inchinandosi. I ragazzi si presentarono, quindi raccontarono tutto ciò che sapevano a Kengo e Nathan. -Quindi, se ho ben capito, il fratello malvagio di Xerneas, Yveltal, sta tentando di sviarci nel trovare il mondo dei Pokémon per non farci compiere la missione? Okay, mi pare tutto chiaro.- Rifletté Nathan. -Comunque sia ragazzi, è ormai l'alba e devo terminare lo spostamento degli abitanti in un altro posto. Questo posto non è più sicuro.- Aggiunse. -Uh? Cosa è successo?- Chiese Ilaria. -Il villaggio è stato assediato da delle forze nemiche dotate di incredibili poteri. In particolare i leader delle truppe avevano un cristallo in mano...- Spiegò il ragazzo. -Forse anche loro sono alle dipendenze di Xerneas.- Disse Kengo. -No, più che altro credo che siano sottoposti ad Yveltal. Ricordate cosa ha detto Xerneas? Si è dovuto alleare con noi umani perché Yveltal ha fatto lo stesso. Probabilmente Yveltal li ha mandati qui a distruggere il villaggio per tenerti impegnato ancora un po' ed evitare che potessi trovare l'Albero della Genesi.- Terminò Lionade. -Sì, più che probabile.- Aggiunse Kengo. -Oppure, per tenere impegnata la principessa Bianca.- Mormorò Nathan. -Uh? Principessa?- Chiese Ilaria incuriosita dall'argomento. -Tempo fa, quando il villaggio era comandato dal principe Nartuk, è stato assediato da delle forze nemiche. La popolazione è stata spazzata via dalla guerra che durò ben poco, considerando che siamo un popolo pacifico, e con essa il principe. Al termine della guerra rimasero solo la principessa Bianca, sorella di Nartuk, e ben pochi popolani, la maggior parte giovani che riuscirono a resistere alla guerra, me compreso. Da allora siamo tutti molto più uniti, e noi umili servi abbiamo deciso di restare accanto alla principessa in questo difficile momento.- Spiegò il ragazzo. -Dicci qualcosa di più della principessa Bianca.- Disse Spix avido di curiosità, quasi come se fosse una leggenda. -È una ragazza forte e determinata, non ha mai smesso di lottare per il suo popolo, inoltre da quando circa due settimane fa sia io che lei abbiamo trovato questi cristalli ci sentiamo più sicuri nel caso di un successivo assedio, ma stanotte non abbiamo avuto di certo la meglio.- Rispose sconsolato. -Ah, quindi anche lei possiede un cristallo?- Si intromise Ichuan. -Sì, mi pare che sia il cristallo del gelo o qualcosa del genere. Da quel momento qui viene soprannominata "La principessa di ghiaccio", anche se un velo di mistero si è lievemente posato su di lei: è sempre rinchiusa nel castello probabilmente per cercare una strategia per non cedere al prossimo assedio che, ne è sicura, accadrà a breve. Ho paura che stia lavorando troppo e che sia troppo stressata.- Aggiunse Nathan sbuffando. -Comunque sia, Nathan, dobbiamo portarti da Xerneas, e con te Bianca.- Disse Lionade spiccio. -Non posso abbandonare Crisantia, e sicuramente la principessa non abbandonerà il suo popolo.- Scattò subito il ragazzo. -Sveglia, stai facendo il gioco di Yveltal!- Esclamò Ilaria, Nathan rimase pensieroso. -Ho capito... Nathan, aiuteremo Crisantia a ristabilirsi. Se servirà a convincere te e Bianca a venire con noi, allora vi affiancheremo durante il prossimo assedio.- Affermò Lionade, Nathan parve illuminarsi. -Fantastico! Con l'aggiunta di ben sei ragazzi dotati di cristallo potremmo anche farcela!- Esclamò felice. -Venite, andiamo a riferirlo alla principessa!- Quindi il gruppo raggiunse le porte del castello. -Principessa Bianca, apra le porte, per favore. Le porto ottime notizie.- Urlò per farsi sentire. Pian piano il ponte levatoio iniziò ad abbassarsi, permettendo ai sette ragazzi di entrare. -Hm... me lo ricordavo diverso questo posto.- Commentò Nathan perplesso, probabilmente riferendosi al fatto che il castello era totalmente ricoperto di ghiaccio. Il maniero dominava gran parte dell'umile villaggio dall'alto delle sue due torri merlate e finemente lavorate nel ghiaccio, che culminavano in punte sulle quali sventolavano due bandiere colorate. Una volta entrato nel castello la giovane guardia notò che tutto attorno a lui era ricoperto di ghiaccio, persino il rosone che, nonostante il nuovo materiale, lasciava ancora trapelare qualche lieve raggio di sole all'interno, che tuttavia non scalfiva minimamente la resistenza della pavimentazione congelata. -Fino a ieri questo posto stava per cadere a pezzi, ma sembra che la principessa Bianca si sia data da fare per fare in modo che resista...- Affermò il ragazzo. -Principessa...? Avete aperto voi il ponte levatoio, giusto?- Mormorò con un terribile sospetto, sospetto che si dimostrò infondato non appena una figura femminile non raggiunse l'enorme salone che in tempi più felici ospitava sicuramente feste e ricevimenti. -Dimmi, Nathan.- Disse cordialmente, con il tono fermo e distaccato che solo una principessa può avere, mentre dall'alto delle grandi scale di ghiaccio fissava il resto della compagnia con sguardo altezzoso. -Principessa, le ho portato la soluzione a tutti i nostri problemi.- Rispose quello con un sorriso, felice. Ma la ragazza non sembrò altrettanto contenta. -Nathan, ti ho già detto di chiamarmi Bianca.- Disse ignorando totalmente ciò che aveva detto precedentemente il ragazzo, quindi iniziò a scendere lentamente le scale mostrandosi in tutta la sua bellezza: un vestito scollato che sembrava effettivamente fatto di ghiaccio metteva in risalto le forme della giovane donna, mentre una lunga mantella di sottilissimo ghiaccio simile ad un velo nuziale si trascinava sul terreno gelato. I capelli erano raccolti in una treccia, mentre camminava verso il gruppetto su delle scarpe di ghiaccio a tacco medio e sottile. -C-Caspita principessa, siete così cambiata.- Commentò Nathan estasiato, la ragazza parve contrariata nel capire che tutti quei ragazzi vedevano più il suo corpo che il suo viso. -Buongiorno, madama.- Disse Lionade inchinandosi, era l'unico che non era caduto ai suoi piedi dopo averla vista arrivare. -Siete molto cordiale.- Sorrise semplicemente la ragazza, mentre Ilaria nascondeva quel poco di gelosia che provava nel vedere che nessuno degli altri ragazzi del gruppo l'aveva mai mangiata con gli occhi come stavano facendo in quel momento con Bianca. -Nathan, sarebbero loro la nostra speranza?- Chiese cordialmente. -Sì, principess... ehm, Bianca. Anche loro hanno ottenuto dei cristalli e sono venuti qui perché mandati da Xerneas per venire a cercare noi.- Spiegò il ragazzo. La ragazza parve incuriosita, e lo fissò con uno sguardo avido di saperne di più. -Ma per ora non è il momento di parlare di questo, perché loro ci aiuteranno a fermare le forze nemiche durante il prossimo assedio!- Esultò la giovane guardia. Bianca assentì. -Non c'è più speranza per Crisantia, Nathan. Qualunque cosa facessimo, le anime del popolo ormai squarciato nella sua integrità rimarranno sempre e vagheranno per l'eternità nel limbo infinito della disperazione. È arrivato il momento per me di arrendermi. Riconosco la mia sconfitta e la accetto con dignità.- Quest'ultima frase la ripeté come se stesse recitando un qualcosa detto da una persona a lei molto cara, dato che nel dirla le cadde una lacrima. -Principessa, con tutto il rispetto... È meglio accendere una candela, piuttosto che maledire l'oscurità2.- Si intromise Lionade. La giovane donna parve colpita da quelle parole, e per qualche secondo calò il silenzio in sala. -Accendere? Ci penso io!- Esclamò Kengo ridendo, smorzando quell'attimo di tensione. Bianca pareva indecisa su cosa fare, e parecchio turbata per dover fare una scelta così importante. -Bianca!- Una voce cristallina provenne dall'alto delle scale, e ben presto una Pokémon raggiunse il gruppetto. Priva di piedi, levitava in aria e sembrava indossare un kimono fatto interamente con della neve non esattamente friabile, sul capo possedeva due pezzi di ghiaccio che probabilmente usava come orecchie, mentre alcuni buchi nella spessa coltre di neve facevano intravedere il suo corpo viola. -Bianca, non puoi consegnarti al nemico! Moriresti!- Esclamò contrariata la Pokémon. -Froslass?- Disse ad un tratto Celebi, avvicinandosi alla creatura. -Non ho un buon ricordo di te, l'ultima volta ti ho sorpresa mentre rapivi dei Pokémon e li intrappolavi nel ghiaccio.- Aggiunse il folletto in tono sospettoso. -L'ho fatto per una buona causa, e tu lo sai.- Bofonchiò Froslass offesa. -Sì beh, se per "buona causa" intendi congelare dei Pokémon ed animarli creando il tuo esercito di statue di ghiaccio viventi che soddisfino ogni tuo favore allora sì.- Commentò Celebi ironico. -Dovevo farlo, il mio Snorunt si era perso e quei Pokémon sapevano sicuramente la verità, ma non volevano aiutarmi. Così ho dovuto fare da me.- Controbatté la Pokémon, ammutolendo Celebi che in effetti non ebbe più altro da dire. -Beh, se non altro è stata convincente.- Sussurrò Spixon ad Ichuan. -Ah, ma quindi sapete già della storia di Xerneas e tutto il resto, principessa?- Chiese Lionade, forse fingendosi sorpreso. -Dammi del tu, per favore, e chiamami Bianca.- Sorrise la ragazza, per poi tornare allo sguardo triste di prima. -Sì, so già tutto, ma... ho deciso di farla finita.- Rispose in tono cupo, Froslass le diede un ceffone in pieno viso. -Dannazione, devi reagire! Non puoi abbandonare il popolo che crede in te e soprattutto non puoi abbandonare Xerneas nel momento del bisogno! Pensa a tuo fratello, si è sacrificato per te, non t'importa di ciò che ha fatto?!...- Non appena la Pokémon si accorse che stava facendo soffrire troppo la sua padrona con quelle parole crude, si calmò. -Lui... credeva in te, e non avrebbe mai voluto che tu facessi la sua stessa, dolorosa scelta. Il suo sacrificio sarebbe vano.- Mormorò Froslass con voce soffocata. La ragazza parve cambiare espressione dopo quelle parole. -Hai ragione.- Disse, quindi prese un semplice arco ricurvo appeso alla parete come un cimelio di famiglia, assieme alla faretra delle frecce. Non appena lo mise in mano, una luce avvolse l'arma che iniziò ad allungarsi trasformandosi in un longbow3, ed un mistico vello ghiacciato si posò sull'arma che acquistò un colorito celestino, stessa cosa le frecce la quale punta si acuminò in una di ghiaccio duro e resistente. -Il tuo potere ha raggiunto l'arma e l'ha potenziata al meglio.- Affermò Celebi, Bianca si limitò a sistemare la faretra dietro la schiena. D'un tratto il vestito cambiò di colpo, da quello elegante di prima ad uno più spartano e adatto al combattimento. Prese un grosso respiro e buttò fuori l'aria lentamente come per rasserenarsi. -Sono pronta alla lotta.- Disse con aria decisa, quindi si avviò al ponte levatoio e, dopo averlo abbassato tramite un sofisticato macchinario, si diresse fuori tra la sua gente. I ragazzi la seguirono, quindi si presentarono affermando che l'avrebbero aiutata nella lotta che probabilmente si sarebbe scatenata di lì a poco. -Io... lo sento, qualcuno sta galoppando furiosamente verso di noi!- Esclamò Celebi chiudendo gli occhi per ascoltare l'impercettibile. -Ma dovremmo sentirlo, no? I cavalli fanno parecchio rumore con i loro zoccoli.- Disse Spixon. -Non ho mai parlato di cavalli, Spix. Si tratta di grossi...- Celebi non ebbe il tempo di finire la frase che un branco di iene spaventosamente grandi di un color nero scurissimo irruppe nel villaggio. -... Mightyena.- Deglutì Celebi finendo la frase. Al dorso delle creature dagli aggressivi occhi rossi vi era un gruppo di guerrieri armati fino al collo, che distruggevano ogni cosa che incontravano lungo il loro corso. Si bloccarono non appena giunsero dinanzi al castello. -Quelli... sono Pokémon?!- Chiese stupito Nathan. -L'ultima volta, hanno usato dei normali cavalli!- Aggiunse poi, perdendo tutta quella spavalderia che aveva poco prima. -Nathan, se noti bene non c'è nessuno di quei ragazzi con i cristalli, quindi hanno rimediato mettendo delle feroci iene con poteri invece di farsi vivi loro.- Spiegò Bianca. -Forse hanno captato in qualche modo la presenza di altri cristalli e si sono spaventati.- Ipotizzò Ilaria. -In effetti, Xerneas non ha mai specificato cosa succede quando un possessore di cristallo muore. Potrebbe darsi che chi lo uccide ottenga il cristallo dell'altro e diventi più forte, quindi notando la differenza di numero hanno deciso di non venire.- Aggiunse Eugenio. -Comunque sia, non è il momento di fare ipotesi, ma di lottare!- Esclamò Ichuan, facendo comparire la sua katana forgiata dagli spiriti. -Sembra che non abbiamo altra scelta.- Rise Nathan divertito, provocando un fulmine che, colpendolo, diede vita alla sua alabarda, quindi dopo che tutti si armarono si buttarono ferocemente verso i guerrieri. Bianca iniziò gelando un Mightyena con una freccia, facendo cadere il guerriero che Spixon si affrettò ad uccidere con un taglio netto della sua lancia. Lionade prese la sua spada ed iniziò a combattere corpo a corpo con ben cinque guerrieri. -Perché fate questo? Perché stare sotto il comando di un tiranno?!- Esclamò, ma quelli non rispondevano, sembravano pienamente posseduti, e il fatto di non poter vedere nemmeno i loro occhi per via dell'elmo gli metteva un senso di angoscia, come se il destino di quei guerrieri fosse già segnato, come se dovessero morire in guerra per neanche una buona causa, costretti fino alla morte ad essere dei semplici burattini ormai svuotati dell'anima. Il ragazzo riuscì a finirli ruotando velocemente la spada, tagliando il loro corpo a metà. Una lacrima gli scese dall'occhio per ciò che aveva appena fatto, ma si riprese sapendo che in quel momento e in futuro avrebbe dovuto uccidere tanta gente, soffrire per loro ed aspirare alla morte pur sapendo che doveva restare in vita. -Non ce la faremo mai così!- Urlò Ilaria per farsi sentire dai compagni, mentre l'ennesimo Mightyena si liberava dalle radici con cui tentava di bloccarli. -Hm... Ragazzi, mi è venuta un'idea! Ma dovete distrarli in qualche modo!- Urlò Ichuan. -Ci penso io!- Rispose Spixon, quindi chiuse gli occhi stringendo a sé la lancia. Un guerriero tentò di ucciderlo, ma Miammo fece roteare il suo nunchaku che per via dell'attrito divenne incredibilmente tagliente, riuscendo a tagliargli la testa. -Magari la prossima volta evita di chiudere gli occhi.- Rise Miammo continuando a difendere il ragazzo dai nemici, affinché si concentrasse. Quando il ragazzo riaprì gli occhi, una fitta rete di lance uscirono dal sottosuolo, alcune andarono a colpire dei guerrieri, altre li sfiorarono. -DANNAZIONE SPIXON, SAREBBE QUESTO IL TUO MODO DI INTRATTENERLI?!- Urlò Ichuan inviperito perché una lancia per poco non lo colpiva. -Se magari aspetti!- Rispose Spix, e con un salto salì su una lancia iniziando a saltellare da una punta all'altra, quindi i guerrieri iniziarono a rincorrerlo tentando di ucciderlo, invano. -Perfetto! Genti di Crisantia, ascoltate la mia preghiera! Vi hanno ucciso crudelmente, senza pietà, vi hanno torturato e vi hanno privato della vita. Ma adesso è il momento di potervi vendicare e di ottenere la pace eterna! Tornate qui ad aiutarci, e noi aiuteremo voi senza privarvi di una degna sepoltura!- Esclamò Ichuan, quindi un grosso terremoto scosse la terra facendo cadere tutti, persino i Mightyena rimasero atterriti da quella scossa. -Miammo, ti pare il momento?!- Bofonchiò Eugenio. -Non sono stato io!- Rispose Miammo, non appena si alzò fissò la terra sotto i suoi piedi tremando. -P-Perché ci sono delle mani che sbucano da sottoterra?- Chiese Ilaria tremolante, mentre centinaia di corpi apparentemente vivi si dirigevano verso i guerrieri nemici, che nel frattempo si erano rialzati. Grazie, popolo di Crisantia... Avete dimostrato una grande lealtà. Pensò Bianca tra sé quasi commossa, ma dovette tornare alla realtà colpendo l'ennesimo Mightyena che tentò di azzannarla. Adesso era una guerra leale, ed anche se gli abitanti di Crisantia parevano essere in svantaggio contro quegli abili guerrieri, non potevano morire dato che erano ormai diventati spiriti. -Come difesa siamo a posto, ma siamo fin troppo alla pari. Nessuna delle due fazioni sembrerebbe in grado di sopraffare l'altra.- Pensò Lionade. Ricordati che hai un asso nella manica. Quella voce misteriosa comparve nuovamente nella testa del ragazzo. -Un asso... nella manica? Ma certo, nella manica!- Esclamò Lionade che, dopo aver ucciso l'ennesimo guerriero, mise una mano nella manica e ne fece uscire il suo cristallo che brillava sempre di luce rosea. Lo tenne stretto in pugno, per qualche secondo il tempo sembrò fermarsi e la sua spada si ricoprì di una coltre oscura. Quindi, come aveva fatto contro la Setta della Cenere, conficcò l'arma sulla sua ombra: il tempo iniziò a muoversi alla moviola, quindi delle copie di Lionade tutte ricoperte di una sostanza nera ed oscura si affiancarono ad ogni guerriero rimasto in vita, uccidendoli tutti con un colpo di spada. Non appena nessun nemico rimase in piedi, Mightyena compresi, il tempo iniziò a scorrere normalmente e Lionade cadde a terra ansimando. -Ce l'abbiamo fatta!- Esclamò felice Nathan. -Sì, ma... cos'è successo?- Chiese Spixon, che data la velocità delle copie di Lionade non le aveva nemmeno notate. -Beh, questo è un vero e proprio miracolo.- Rise Kengo. -Si può dire che, forse, un dio ci ha aiutati.- Disse Ilaria volgendo lo sguardo al cielo. -Non credo ci sia molto da guardare lassù, Ilaria. Un dio più che sufficiente l'abbiamo qui in terra.- Sorrise Bianca rivolgendosi alla ragazza, fissando sottecchi il nuovo compagno dalla spada portentosa. Lionade tenne lo sguardo fisso su di lei, come stupito dal fatto che avesse capito ciò che tutti gli altri non avevano compreso.
    Dopo aver mantenuto la promessa ed aver donato una degna sepoltura ad ogni singolo corpo del popolo di Crisantia, il gruppo, aumentato di numero con Nathan e Bianca, prese il volo in groppa al Noivern di Eugenio, uscendo dal villaggio.
    -Prossima destinazione?- Chiese Miammo. -Fin dove ci portano i cristalli.- Rispose semplicemente Lionade, mentre il sole cominciava a calare dopo una lunga giornata irta di combattimenti e difficoltà.

    Glossario:
    1Foresta di Òblio: Foresta arida e inospitale che prende il nome da Òblio, spirito della mitologia crisantiana (cioè del villaggio di Crisantia)
    2È meglio accendere una candela, piuttosto che maledire l'oscurità: Citazione la quale reale origine non è proprio chiara: c'è chi dice che sia un antico detto cinese di Laozi, altri che sia di Madre Teresa di Calcutta
    3Longbow: Tipo di arco lungo a curvatura unica, era usato specialmente nel Medioevo
  3. .
    buon giorno a tutti e ben ritrovati con un nuvo capitolo di Il pianto del mondo spero che questo mio lavoro vi soddisfi e buona lettura a tutti :D

    Capitolo 4
    La Setta della Cenere

    Il viaggio fu breve, ma quando Lionade guardò il cielo vide che il sole stava già tramontando tingendo d'oro il cielo e stendendo le ombre degli alberi, erano usciti sulle sponde di un lago, immersi nel verde di un boschetto silenzioso. -Perfetto, dove siamo finiti? Comincia a fare freschetto qui.- Domandò Ilaria rompendo quel silenzio immacolato. -Ma che razza di domande, siamo in un bosco vicino a un lago.- Rispose Miammo sereno chiudendo gli occhi e proteggendosi con le braccia la testa. -Ah vero, Marowak non c'è.- Rise, Lionade cominciò quindi a guardarsi attorno, forse avrebbe riconosciuto qualche albero che cresceva solo in una determinata zona del continente, ma fu tutto inutile, vi erano solo alti latifogli che svettavano verso l'alto mentre un tappeto di foglie multicolore scricchiolava ai suoi passi, segno che l'autunno era alle porte. -Non so voi ragazzi ma io ho fame, quel cervo per quanto divino possa essere non ci ha offerto nulla se non i cristalli... e non sono commestibili! Credetemi, parlo per esperienza personale.- Si lamentò Eugenio cercando un modo per uscire dalla fitta vegetazione. -Ehi ragazzi, io lo so dove siamo...- Tentò di dire Spixon, ma fu subito interrotto da Ichuan che con fare macabro ampliato dalla penombra rispose -In una foresta abitata da spiriti maligni, lo sappiamo tutti.- Spix rabbrividì. -Tutti chi, scusa?- Chiese rabbrividendo. -Beh, io e sicuramente quel fantasma del boia decapitato dietro di te.- Rise il ragazzo spettrale facendo girare di scatto l'altro spaventato, che rimase sconvolto nel constatare che non vi era nulla dietro di lui. -Non ricominciate! Spix dicci cosa sai di questo posto, e Ichu basta, siamo tutti sulla stessa barca.- Li rimproverò duramente Lionade, troncando la questione sul nascere. -Scusa non volevo spaventarlo, era un modo per aiutarlo a superare le sue paure.- Rispose il ragazzo poco convinto, mentre il resto del gruppo sorrideva. -Va bene ragazzi andiamocene da questo posto, non voglio passare qui la notte.- Rispose Ilaria annoiata dalla situazione. -Perché mai? Il bosco non soddisfa le tue esigenze, principessa?- Rispose Miammo indignato. -Oh sì, per una serie di motivi, primo: il cervo non ci ha mica detto di salvare il mondo viaggiando come dei mendicanti, secondo voglio un comodo letto su cui passare la notte, terzo sono l'unica ragazza del gruppo e quarto siamo in un bosco e beh... credo che tu non voglia litigare con me dentro un bosco.- Rispose Ilaria incurante, Miammo deglutì sonoramente. -Sapete ragazzi, ho un'idea fantastica, cerchiamo di uscire da questo bosco e cerchiamo una bella taverna dove passare la notte, mi sono ricordato di avere un sonno e una fame da lupi.- Propose ridacchiando nervosamente. -A Luxunia ci sono molte taverne.- Rispose Spixon. -Quindi è questo che volevi dire?- Chiese gentilmente Lionade a Spix, il quale annuì. -E allora cosa aspettiamo ad uscire da qui?- Rise Ilaria correndo a perdifiato in una direzione a caso per uscire dal bosco. -Qualcuno le ha detto che Luxunia è dall'altra parte?- Chiese Eugenio guardandola mentre correva via, i ragazzi si guardarono l'un l'altro, quindi iniziarono a fischiettare distratti. -Ho capito, la vado a recuperare.- Disse Lionade visto che gli altri non sembravano molto disposti a farlo, quindi dopo mezz'ora di inseguimento riuscì a tornare con la ragazza al seguito ed insieme agli altri uscirono dalla selva. Era già il crepuscolo quando trovarono la strada che portava alla città, una strada lastricata e ciottolata per il passaggio dei carri: percorsero quella strada per parecchi minuti fino a quando il profilo frastagliato delle mura della città non si fece chiaro, ma parecchio distante. -Andiamo, mancano solo un paio di chilometri, lumache! Se resto chiusa fuori per colpa dei vostri assurdi lamenti...!- Disse inviperita la ragazza. - Assurdi lamenti?! Corriamo da quelle che sembrano ore e tu non sei stanca?- Rispose Eugenio distrutto dalla lunga corsa. -Non ho tempo di essere stanca quando dobbiamo ancora entrare in città e trovare una locanda decente dove riposare.- Chiarì scattando per gli ultimi metri che la separavano dalle porte delle alte mura rosa, spesse e robuste: avrebbero potuto resistere per molti giorni ad un assedio in piena regola, erano costellate di corvi a coda di rondine, del tipo più adatto a impedire agli arpioni nemici di trovare presa sulle mura, le porte erano composte da un ponte levatoio che dava su un immenso portale in quercia con borchie e una grata di ferro costellate di grandi spine che fortunatamente era ancora aperta, evitando così inutili spiegazioni alle guardie della città. -Svelti, stanno per chiudere gli accessi!- Li spronò la ragazza che aveva già varcato le porte e ora aveva cominciato a parlare con le guardie per prendere qualche minuto. -Una buona locanda?... Beh vediamo... Ehi Phil, come si chiama la locanda di tuo figlio?- Chiese quello che aveva l'aria di essere il capitano della guarnigione al suo sottoposto. -Il Canto dell'Elfo, signore.- Rispose prontamente il soldato. -Sentito, signorina? Dite che vi manda Phil e vedrete, sarete trattati con tutti gli onori, ma vi avverto: su quella locanda circolano strane dicerie, vi auguro una buona permanenza.- Quindi si apprestò a chiudere le porte, fortunatamente il resto del gruppo riuscì a convincere il soldato che viaggiavano insieme alla ragazza e li fece passare pensando che si trattasse di qualche nobile e che quella fosse la sua scorta, o un gruppo di pellegrini. -Grazie di averci aspettato.- Sbuffò Miammo stremato, sedendosi poco distante dalla porta ormai sigillata. -Poco importa, siamo dentro e dobbiamo restarci.- Fece notare Lionade indicando le porte. -Già, l'idea non mi piace molto, ma almeno abbiamo trovato una locanda.- Disse Ilaria. -Stai scherzando? Come avresti fatto?- Chiese Spix con il fiato corto. -Ho semplicemente chiesto alle guardie della città e mi hanno indicato una taverna.- Rise alzando le spalle. -Ben fatto Ilary, e dove si trova questo posto?- Chiese Ichu guardandosi attorno. -Ecco... in verità non ho chiesto, ma so il nome, "Il Canto dell'Elfo"... basterà cercare in giro!- Rispose prontamente. -Giusto! Che vuoi che sia, neanche fossimo in una delle città più grandi di Avest... Ah no, aspetta, è esattamente così.- Bofonchiò Eugenio sarcastico. -Ragazzi muoviamoci, stare qui a incolparci non aiuta, e poi basta leggere le insegne.- Rispose Lionade riportando l'ordine, quindi si misero in marcia. Il pavimento era pavimentato con porfido e rimbombava a ogni loro passo nella città semi-deserta, anche se i lampioni fornivano una discreta illuminazione; le case della città erano basse e sembravano costruite in pendenza, mentre due grandi edifici si stagliavano sulla città come dei giganti, uno era sulla piazza principale ed era una cattedrale gotica e riccamente elaborata con alte guglie e un rosone che con la luce del sole avrebbe potuto essere un'autentica meraviglia, era costruita con due tipi di marmo, uno verde ed uno bianco, così che la chiesa era di due colori, quelli della città1. Molte strane statue risiedevano in delle nicchie. -Ehi, non vi sembrano Pokémon?- Chiese Eugenio mostrando un paio di quelle statue, erano in roccia bianca ed erano appollaiate ad ali spiegate su dei piedistalli, avevano un muso lungo e affusolato con due grandi orecchie, le braccia conserte così che le ali membranose sembrassero pronte a spiccare il volo mentre il corpo snello era inclinato in avanti, una lunga coda che culminava con una punta simile a quella di un arpione ricadeva ai piedi del gargoyle, ve ne erano quattro di quelle statue. -Dev'essere un luogo antico, costruito quando ancora i Pokémon vivevano qui, e la gente lo ha mantenuto così per paura di quelle creature.- Ipotizzò Ichu esaminando le statue. -Credo che sia dedicata a quel Pokémon lassù.- Indicò quindi il culmine della guglia dove un immenso Pokémon era rappresentato nella stessa pietra rosa delle mura, aveva immense ali spiegate e con il becco rivolto verso l'alto, le piume delle ali erano state ricavate da altri materiali che con l'oscurità della notte non si capivano molto bene, ma aveva un aspetto fiero e maestoso: una lunga chioma ricciuta simile a una fiamma era posta sul suo capo come una corona, mentre le piume frastagliate della coda ricordavano la forma del sole. "Le sue ali portano le vie del cervo, le sue ceneri il suo dono ai mortali e il suo canto dona la serenità. Suggerì la solita voce nella mente di Lionade. -Quello è Ho-Oh, le sue ceneri ridanno la vita ai morti, in più dal suo volo nascono gli arcobaleni e si dice che vederlo porti un'immensa fortuna.- Disse Lionade, tutti lo guardarono stupito. -Non so come faccio a saperlo, ma sono convinto che sia così.- Rispose un po' imbarazzato. -Sìsì, carina la chiesetta, ora andiamo che il mio letto mi aspetta.- Si intromise Ilaria trascinandoli via verso la salita che conduceva alla roccaforte del reggente della città. -Ehi Ila.- Chiamò ad un certo punto Eugenio. -Che vuoi?- Rispose seccata la ragazza. -Nulla, solo che ho trovato la tua dannata taverna.- Rispose l'altro che le camminava pochi passi più dietro, il gruppetto entrò. Era una modesta taverna con il soffitto in legno e il pavimento in pietra, seduto dietro un bancone dedito alla contabilità un uomo abbastanza alto con una folta barba nera stava scribacchiando qualche nota. -Scusi, ci manda Philip, vorremmo una stanza.- Disse Ilaria senza tanti complimenti, l'uomo posò la piuma d'oca e guardò i clienti. -E così vi manda Philip, beh, i suoi amici sono anche amici miei, vi offrirò l'alloggio, ma dovete sapere che questa locanda non è molto trafficata per colpa di uno spettro maligno.- Spiegò malinconico il locandiere. -Spettro maligno, ha detto? Ehi io sono bravo a contrattare con loro.- Rise Ichu. -Sì beh, io ho provato a placarlo, ho addirittura dato il nome al locale ispirandomi a quel canto che si sente tutte le notti.- Disse il locandiere. -COSA?! Un dannato spettro canta tutte le notti?! MI TERRÀ SVEGLIA PER TUTTA LA NOTTE! Ichu devi mandarlo via, È UN ORDINE!- Urlò Ilaria furiosa. -Ehm sì, ma come faccio a mandarlo via se non so nemmeno dov'è?- Rise il ragazzo. -Non preoccupatevi di questo, si manifesta a mezzanotte ogni notte, quindi se volete potete mangiare qualcosa e poi salire nelle vostre stanze dovreste beh sentirlo da voi stessi, anche se tutti i clienti che hanno sentito il suo canto sono scomparsi nel nulla.- Quindi li accompagnò oltre una porta che dava su un'immensa sala da pranzo con decine di tavoli apparecchiati e un caminetto sopra il quale era stato posto il trofeo di caccia, un grosso cinghiale con un fuoco scoppiettante. -Sedetevi pure dove volete, come vedete non c'è nessuno.- Li invitò ad accomodarsi. -Abbiamo della carne di cinghiale, altrimenti della selvaggina, ho anche del buon vino e del formaggio di capra.- Completò il locandiere aspettando l'ordinazione. -Molto bene portaci un po' di tutto abbiamo molta fame, buon uomo.- Rise Miammo, l'uomo seguì le sue indicazioni e tornò dopo una decina di minuti con vassoi di quaglie allo spiedo, cinghiale grigliato, pesce arrosto e molti altri piatti che non resistettero al massiccio assalto di sei bocche affamate. -Era tutto ottimo, messere.- Rise Eugenio un po' alticcio per il vino, l'oste rispose con un sorriso. -Ragazzi vedo che l'appetito non vi manca, comunque sono le nove circa se volete potete coricarvi, ho già preparato le vostre stanze.- Propose, e il gruppo non se lo fece ripetere e salì al piano superiore: i ragazzi furono felici nel vedere che avevano tutti una stanza propria; Lionade, che fino a quel momento aveva cercato di non darlo a vedere, si sdraiò sul letto così come si trovava e nel giro di pochi istanti fu accolto nelle braccia di Morfeo, era troppo stanco anche per sognare, ma fu svegliato da un piccolo battito d'ali. -Mh.. Celebi che ci fai qui?- Il piccolo Pokémon dormiva accanto a lui, quindi sbadigliò sonoramente. -Ehm... dormo?- Rise -No, non intendevo qui nel mio letto, ma qui ad Avest, dovevi restare con gli altri.- Rispose il ragazzo. -Lo so, ma mi annoiavo quindi ho deciso di venire a farti un salutino poi ho visto che dormivi e beh... ho preso il sonno.- Spiegò divertito lo spiritello dei boschi, un canto soave appena percettibile invase la stanza. -Che bella voce, l'ho già sentita ma non ricordo dove.- Affermò Celebi cercando di ricordare. -Non importa, andiamo a trovare lo spettro canterino... prima che lo trovi Ilaria.- Rise, quindi silenziosamente scese dal letto e con il piccolo Celebi uscì dalla stanza, sul corridoio si trovò con gli altri del gruppo. Ovviamente Ilaria non era presente, quindi il più silenziosamente possibile seguirono il canto fino ad arrivare in quelle che dovevano essere le segrete della locanda. -Ichu, è uno spettro?- Bisbigliò Eugenio, il ragazzo si concentrò, quindi scosse la testa. -No. Non ne avverto la presenza.- Rispose. -Ma sì, facciamo incursione, tappiamo la bocca alla cosa che canta e torniamo a letto.- Rise Miammo sfondando la porta. -Ehm... Miammo, la porta era aperta.- Fece notare Spixon. -Poco importa, possiamo dire che era chiusa dall'interno.- Disse Lionade entrando. Molte botti di vino formavano dei corridoi, il canto diveniva man mano più intenso, fino a quando non arrivarono alla parete di fondo della stanza, un gruppo di persone era seduta sulla pietra nuda ascoltando ammaliata la dolce canzone di una piccola creaturina in piedi sopra una piccola cassetta di legno. -Meloetta?!- Esclamò Celebi fluttuando verso la cantante che si fermò e guardò chi l'aveva chiamata. -Celebi, che cosa ci fai tu qui?- Chiese la piccola cantante. -La stessa cosa potrei chiedertela io, che ci fai qui, dovresti essere alla corte di Xerneas, sei la sua cantante preferita!- La rimproverò la fatina. -Lo so, ma cantavo sempre per un solo spettatore, qui posso avere un pubblico come pochi!- Rispose inviperita. -Scusa Meloetta, ma stai provocando un danno ad altri rapendo le persone e rinchiudendole qui.- Disse dolcemente Lionade. -Io non ho rapito nessuno, sono loro che hanno voluto restare qui, io non li ho costretti in alcun modo!- Scattò la cantante. -Lo so, ma non è bene che stiano qui e tu lo sai! Senti cerchiamo un'altra soluzione.- Si intromise Eugenio mitigando la rabbia della piccola Pokémon. -Ossia?- Domandò guardandolo fisso. -Ecco, io non lo so...- Rispose sconfortato il ragazzo. -Potresti cantare per Xerneas il giorno e quindi venire qui alla notte magari un po' prima di mezzanotte, che so verso le nove e cantare nella sala da pranzo per i clienti, la gente sarebbe così ammaliata dal tuo canto che non oserebbe scacciarti, in più procureresti al povero locandiere una bella fama e tu avresti un folto pubblico.- Propose Ichu che fino ad ora era rimasto in silenzio. -Molto bene, io però senza un palco non mi esibisco.- Rispose altezzosa. -Beh noi possiamo procurarti un palco.- Rispose Spixon. -Ehi amico, sei sicuro? Sei forse un falegname?- Chiese sottovoce Miammo. -Beh, conosciamo Ilaria.- Rispose con un'alzata di spalle. -Giusto, ma chi la sveglia quella?- Deglutì, i due si guardarono, quindi Spixon abbassò lo sguardo. -Va bene, ci vado io.- Affermò sconsolato cominciando a risalire verso le camere. -Ehi Spix, nel caso non tornassi sappi che è stato un piacere conoscerti.- Rise il ragazzo mentre Spix gli mostrava il pugno, quando si trovò di fronte alla porta della sua camera il ragazzo bussò, ma nessuno rispose, quindi dopo qualche attimo di attesa riprovò con più foga. Questa volta giunse una risposta piuttosto seccata. -Chi è? E sopratutto cosa vuoi?- Il ragazzo si fermò e rispose. -Sono Spix, e abbiamo bisogno di te Ila, apri.- Una voce assonnata rispose. -Beh, io in questo momento ho bisogno del mio letto.- Il ragazzo cominciò a perdere le staffe. -Andiamo apri, se ci aiuti ci pagheranno hanno detto.- In un lampo la sagoma di Ilaria si presentò alla porta. -Pagare? Quanto? E sopratutto cosa devo fare?- Il ragazzo sorrise per la sua astuzia. -Devi solo creare un palcoscenico nella sala da pranzo della locanda.- Rispose, quindi insieme ridiscesero e si diressero alla sala, intanto Lionade e gli altri avevano spiegato all'oste la situazione di come Meloetta ammaliasse le persone e che se evitava di ucciderla avrebbe potuto ricavarne moltissimi soldi, e nel giro di un quarto d'ora un palcoscenico campeggiava al centro della sala da pranzo. -È bellissimo, ci sto.- Disse Meloetta quando vide il suo palco. -Acc... è ancora vivo.- Si lamentò Ichu passando una moneta d'oro a Miammo. -Fatemi capire, avete scommesso se sarei sopravvissuto a Ilaria?- Domandò sbigottito, il ragazzo spettrale stava per rispondere quando un gran frastuono si sentì giungere dalla piazza. -Che succede?- Chiese Lionade all'oste. -Dev'essere una purificazione.- Rispose mestamente. -Una cosa?- Chiese Spix. -Purificazione, è un rituale di quella dannata Setta della Cenere. Un gruppo di esaltati crede che una certa creatura mistica chiamata Ho-Oh farà rinascere la gente se questa è pura, e per farlo la condannano al rogo in nome di quella creatura, predicano il bene ma sono solo un gruppo di assassini comandati da un folle che ha dato alle fiamme sé stesso, e ora devono aver trovato un altro poveretto da immolare.- Chiarì. -Andiamo ragazzi, la vacanza è finita.- Li esortò il ragazzo. -Ma Lionade la cosa non ci riguarda, dobbiamo solo trovare il mio fratellino.- Rispose Ichu strizzando l'occhio all'amico. -Lo so, ma non possiamo restare qui mentre un poveretto viene bruciato vivo.- Rispose fermamente, quindi uscì diretto verso la piazza, dove una ventina di persone dal manto purpureo stava conducendo un ragazzo verso una catasta di legno, mentre la gente usciva di casa per assistere all'esecuzione. Lionade sobbalzò quando i suoi compagni lo raggiunsero. -Ah siete voi.- Sospirò facendo sparire la lama che aveva fatto apparire, quindi si fecero largo tra la folla pronti ad intervenire al momento opportuno. -C'è qualcosa di strano in quel condannato a morte.- Bisbigliò Spix. -Uno che è condannato al rogo non sorride e non saluta i presenti.- Aggiunse indicando il ragazzo moro dai capelli scompigliati che continuava a sorridere e salutare, smise solo quando un uomo avanzò verso il fuoco. -Fratelli, siamo qui per salvare l'anima di questo ateo, i suoi peccati saranno mondati dal fuoco e le sue ceneri saranno dono gradito alla Grande Fenice.- Quindi il sommo sacerdote prese un antico rotolo di pergamena e cominciò a leggere ad alta voce. -Egli verrà su di un maestoso arcobaleno e quindi punirà gli infedeli, e quando i tempi saranno maturi dalle ceneri ridarà la vita a coloro che lo seguono, che questo sacrificio sia a te giusto dono, in te riposerà per la rinascita.- Completò, molti dei suoi seguaci e dei presenti cominciarono a vociare mentre il ragazzo sembrava totalmente a suo agio. -Ehi capo, possiamo muoverci per favore? Non vorremo far aspettare Ho-Oh, dico bene?- Rise il sommo sacerdote, quindi lo legò a un tronco e diede fuoco alla cascina di legna ai suoi piedi versandovi olio, il ragazzo non smise di sorridere, anzi, sembrava davvero divertito. -Devo intervenire?- Chiese Spix già pronto a spegnere il fuoco con i suoi poteri acquatici. Lionade lo fermò. -No, guarda.- Disse indicando le fiamme che pur lambendolo non sortivano alcun effetto sul ragazzo. -Amico, non prendertela se ti ho rovinato la grigliata, se vuoi puoi riprovare anche se questa è ormai la quinta volta che mi condanni al rogo e questa sceneggiata mi ha dato noia.- Il gran sacerdote si fece passare una spada da un suo adepto. -Devi essere un empio demone se la fenice iridescente rifiuta le tue ceneri , ma non disperare, se le fiamme non ti vogliono l'acciaio farà il suo dovere, demonio!- Quindi si preparò a trafiggere il condannato che per la prima volta sembrava davvero spaventato. -Andiamo Tomàs2, possiamo parlarne, no? Anzi sono sicurissimo che troveremo un accordo!- Il panico era evidente nella sua voce. -Taci empio demone, e muori!- Esclamò il sacerdote calando il colpo, mentre il ragazzo chiudeva gli occhi per non assistere alla scena dandosi per spacciato, quando un ruggito spaventoso colmò l'aria quasi assordando i presenti, quindi un grosso animale simile a un leone fuoriuscì dalle fiamme del rogo e si posizionò a fauci spalancate tra il condannato e il boia. -Scateni contro di me questa creatura dell'inferno?- Squittì Tomàs trovandosi a fronteggiare la misteriosa creatura. -Arcanine?! Quello è un altro possessore delle lacrime di Xerneas, mi ci gioco il ciuffo!- Esclamò Celebi sorpreso. -Beh cosa aspettiamo, gettiamoci nella mischia.- Rispose Ichu evocando la sua katana, un adepto della Setta delle Ceneri assistette alla scena ed urlò a gran voce. -I demoni sono scesi tra noi! Fratelli, uccidiamoli!- Quindi sguainò la spada e si gettò all'attacco contro di Ichu, mentre i suoi confratelli lo imitavano e accerchiarono il resto del gruppo. -Gran bella mossa Ichu, davvero.- Sbottò Spix evocando la lancia e parando l'attacco di un giovane incappucciato. -Ecco lo sapevo, grazie a voi niente più riposo!- Sbraitò Ilaria pestando il piede a terra ed immobilizzando tre cultisti che l'avevano attorniata in una selva di rovi, sul patibolo intanto il ragazzo si era liberato e affrontava spada contro spada il capo del culto di Ho-Oh, con uno stocco, dalla fine lama lunga un metro terminante in una aguzza punta triangolare, dall'impugnatura a coppo3 che proteggeva per intero la mano dell'utilizzatore, mentre Arcanine lo fronteggiava spingendolo il più possibile contro il campanile della cattedrale che si trovava a pochi metri dal patibolo, anche se doveva affrontare due avversari il vecchio sacerdote si rivelò essere uno spadaccino straordinario, riusciva infatti a tener testa sia al Pokémon che al ragazzo con una abilità sorprendente. -Miammo, dobbiamo aiutare quel ragazzo, riesci a farmi arrivare fino al campanile?- Urlò Lionade per farsi sentire, il ragazzo era alle prese con un drappello di guardie e stava scatenando piccole scosse di terremoto per tenerli a distanza mentre con il nunchaku quelli che riuscivano ad avvicinarsi. -Scusa Lion, sono piuttosto occupato.- Rispose affaticato, Lionade guardò quella spada nera che stringeva nel pugno. -Il lato oscuro della luna... spero funzioni.- Mormorò, quindi conficcò la lama sopra alla sua ombra e focalizzò chiaramente l'ombra del gran sacerdote, il suo mondo divenne oscuro per un paio di secondi per poi trovarsi alle spalle del vecchio. -Wow come ci sei rIuscito?- Chiese il ragazzo riuscendo a fare breccia nelle difese di Tomàs e gettandolo a terra, Arcanine gli si avventò sopra. -Hai osato infangare la reputazione di Ho-Oh, un Pokémon purissimo, quale giusta punizione se non la morte?- Latrò, Arcanine stava per dargli il colpo di grazia ma il ragazzo lo fermò. -No, saresti esattamente come lui.- Rispose, poi guardò verso Lionade. -Ah mi chiamo Kengo, è stato gentile cercare di aiutarmi.- Sorrise, Tomàs approfittò della sua distrazione per pugnalarlo alle spalle, ma Lionade fu più rapido e con una stoccata lo disarmò. -Piacere Kengo, e scusa se ti correggo ma ti ho salvato la vita.- Rise Lionade che quindi esaminò la situazione, la piazza era un campo di battaglia e si notavano in lontananza le guardie che accorrevano. -RITIRIAMOCI!- Urlò quindi ai suoi compagni. -È UNA PAROLA!- Risposero. -Forse ho un'idea.- Disse Eugenio uccidendo un altro adepto con una stilettata al cuore. -Teneteli lontani, mi devo concentrare!- Urlò agli altri, quindi si concentrò sulle statue della cattedrale: in quattro in particolare aveva avvertito una forte somiglianza con Dragonite, forse poteva convincerli a dargli un passaggio anche se erano soltanto statue, i compagni si disposero a sua difesa, mentre Celebi creò un muro di cubetti di porfido davanti al ragazzo per proteggerlo da eventuali attacchi, quindi gli altri continuarono a combattere mentre Eugenio tentava di concentrarsi. Una decina di minuti dopo le guardie cominciavano a farsi vicine alla piazza. -Andiamo, ci serve aiuto ora!- Grugnì Miammo madido di sudore per lo sforzo di tenere alla larga i nemici, quando le guardie irruppero nella piazza Eugenio sospirò. Attorno a lui si era formata una spessa coltre di energia bluastra. -Ci serve aiuto, Noivern!- Urlò, le quattro statue si frantumarono liberando degli esseri non più di pietra ma in carne ed ossa che ora volavano liberamente per la città. -Dobbiamo fuggire, ci serve aiuto!- La voce di Eugenio era ferma, ma il suo fisico sembrava non poter reggere lo sforzo di quella magia, fortunatamente uno di quei gargoyle si fece montare in groppa dal gruppetto e riprese il volo lontano dalla città mentre Arcanine li seguì correndo a velocità supersonica ed atterrendo le guardie con i suoi ruggiti in modo che non abbattessero il Pokémon volante. Il gruppo oltrepassò le porte della città in pochi minuti ed Eugenio poté finalmente abbandonarsi al suo sonno ristoratore, Ichu si teneva il fianco ferito e tutti erano, chi più chi meno, graffiati, ma sembravano stare tutti bene. -E adesso dove andiamo?- Chiese Ichuan. -Con un po' di fortuna avanti.- Rispose Lionade. -Ben detto!- Concordò Celebi, mentre il drago volava verso il sole che stava ormai sorgendo.

    Glossario:

    1[...]marmo, uno verde ed uno bianco: È un chiaro riferimento allo stile romanico fiorentino, lo stile che si basava sulla presenza di due tipi di marmo per le facciate della chiesa, appunto il verde e il bianco. La cattedrale descritta tuttavia non è totalmente romanica fiorentina, ma uno stile gotico, svettante verso l'alto con la presenza dei gargoyle, chiaro riferimento alle famose statue di Notre-Dame de Paris.
    2Tomàs: Era anche il nome di Tomàs de Torquemada, il frate domenicano che nel 1488 venne eletto come capo dell'Inquisizione spagnola e per suo volere furono uccise migliaia di persone innocenti accusate o solamente sospettate di eresia.
    3Guardia a coppo: Di origine spagnola, questo particolare tipo di guardia proteggeva per intero la mano dello spadaccino evitando così colpi alle mani. Spess
  4. .

    L'attesissima serie di Pokémon XY finalmente in Italia, l'attesa è finita, diciamo! Perchè a partire da Mercoledì 23 Aprile andranno in onda su K2 le avventure di Ash e Pikachu nella misteriosa regione di Kalos. Ash e i suoi amici cercheranno di gettare luce su un nuovo mistero Pokémon e incontreranno i nuovi Pokémon introdotti da Pokémon X e Pokémon Y.

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    I primi due episodi della seria, sono già stati trasmessi in Italia in anteprima assoluta il 19 Ottobre 2013, data da non dimenticare insieme al 16* Film Pokémon Genesect e il Risveglio della Leggenda.


    Quindi l'appuntamento è fissato per Mercoledì 23 Aprile su K2, canale 41 del Digitale Terrestre.


    Maggiori dettagli e gli orari saranno pubblicati appena disponibili.

    Ma a proposito di Film, in Giappone la Serie XY è iniziata già da un bel po'!
    Quindi come ad ogni fine stagione sappiamo già che è in arrivo anche un Film totalmente pieno di avventure e emozioni come sempre! Perchè in Giappone il 19 Luglio 2014 andrà in onda il 17* Film Pokémon rivelato recentemente!
    Cioè:



    Pokémon: Il Bozzolo della Distruzione e Diancie



    A seguire il Trailer Rivelato recentemente!



    Nel trailer possiamo notare un MegaAbsol , dopo essersi megaevoluto, lottare contro un MegaScizor. In seguito, il filmato mostra i due Pokémon leggendari principali della regione di Kalos, pronti alla lotta, e un primo piano su Diancie, un Pokémon rivelato recentemente. Come andrà a finire?
    Per il momento noi, possiamo solo aspettare l'arrivo del nuovo anno o fine anno per goderci finalmente questo film!

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    Edited by Mirko-Star - 8/3/2014, 21:00
  5. .
    Okay, so che assentarmi per un bel po' di giorni per poi tornare postando un capitolo che non è dei migliori – lo riconosco io stesso – non è il massimo, ma spero comunque che si sia capito qualcosa perché ho l'impressione di aver scritto maluccio x'D mi scuso in anticipo e vi auguro buona lettura :sisi: ricordatevi di commentare o ve ne pentirete

    Capitolo 3
    Luna bianca, luce splendente

    Il gruppo rimase interdetto. -Yveltal?- Disse Ilaria incuriosita. Le fecero eco tutti gli altri ragazzi del gruppo, mentre i loro Pokémon tremavano al solo udire quel nome. -Yveltal è il Signore Oscuro della Distruzione.- Affermò Feraligatr tremante. -Non lasciarti sopraffare dalla paura, Feraligatr. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio conduce alla sofferenza1.- Disse Xerneas. L'alligatore sembrò calmarsi. -Comunque sia non sappiamo cosa gli frulli per la testa, ma sicuramente nebbia oscura e malvagia invade la sua mente perversa.- Annunciò Xerneas con il suo solito tono solenne. I ragazzi si fissarono l'un l'altro. -E... noi che dovremmo fare?- Chiese Spixon immaginando già i più sgradevoli e pericolosi compiti che avrebbero dovuto svolgere. Xerneas li fissò mestamente. -Semplicemente... salvare il mondo.- Rispose come se fosse una cosa da nulla, mentre Miammo sembrava stesse per svenire prevedendo già l'enorme sforzo. -Come mai avete scelto proprio noi?- Chiese Ilaria, il suo menefreghismo sembrava essersi dissolto nel nulla dopo aver capito che quella faccenda non era uno scherzo. -Perché ormai sono ben pochi gli umani dal cuore puro disposti a rischiare la vita per la salvaguardia del mondo. Yveltal si è alleato con alcuni umani, anch'io ho dovuto fare lo stesso. Ho fatto un'accurata ricerca per trovare coloro che sarebbero divenuti gli eroi di entrambi i mondi paralleli2 e per trovare dei Pokémon a loro affini.- Spiegò Xerneas. Lionade, che era stato muto fino a quel momento, fece un passo in avanti. -Ma quindi... quale Pokémon è affine a me?- Chiese il ragazzo incuriosito. -Il tuo è un caso piuttosto insolito, perché piuttosto che essere legato al tipo Folletto, il quale cristallo ti appartiene, sei legato alla luna e alla sua potenza.- Affermò Xerneas, Lionade alzò il viso fissando il cielo e le due lune che capeggiavano su tutte le stelle. Luna bianca, luce splendente pensò istintivamente. Era successo un'altra volta, già quando cadde nell'acqua aveva subito pensato praticamente senza motivo ad una certa frase, e adesso era accaduta la stessa cosa. -La luna ti dà energia, le stelle ti sono amiche e gli astri ti proteggeranno nella tua lunga avventura.- Disse Xerneas interrompendo quel pensiero che si era immesso nella mente del ragazzo. -L'unico Pokémon che ho trovato a te affine è... Celebi.- Aggiunse poi. Celebi sorrise felice e urlando di gioia iniziò a ruotare intorno a Lionade, che sembrava anche lui felice nonostante quel piccoletto gliene avesse fatte passare di tutti i colori. -Tuttavia non sono ancora sicuro di questa mia scelta. Celebi è un Pokémon di tipo Erba/Psico, sarà difficile per te saperlo comandare con il cristallo di tipo Folletto, ma... non posso fare a meno di non notare la forte empatia che c'è fra di voi che vi lega in tutto e per tutto, quindi sono sicuro che riuscirete a farcela.- Sorrise poi il maestoso cervo. -Beh, e adesso che si fa? Qui c'è qualcuno che per la noia si è messo a parlare a vuoto.- Rise Eugenio indicando Ichuan che stava di nuovo parlando con qualche probabile fantasma che si aggirava per quella landa desolata, quindi Xerneas mosse una zampa sul terreno e un fragoroso rumore dello zoccolo destò Ichu dalla sua macabra conversazione. -Dovete allenarvi su come sfruttare al meglio i vostri poteri con dimestichezza ed in confidenza con il proprio Pokémon. Buon allenamento.- Disse poi iniziando ad andarsene. -Come sarebbe a dire "Buon allenamento"?! Almeno abbi la decenza di assisterci!- Bofonchiò Miammo, che fu subito zittito da un colpo del robusto osso di Marowak. -Ahi! Perché diamine l'hai fatto?- Sbuffò il ragazzo ancora più infastidito, la creatura non rispose girando semplicemente il volto dalla parte opposta come per dire che non approvava quel suo comportamento. -Tranquilli ragazzi, vi assisterò io!- Affermò Celebi muovendo baldanzosamente le antenne. -Inizieremo proprio da te, Ilary!- Aggiunse la piccola fata del bosco, quindi la ragazza si fece avanti non capendo cosa dovesse fare. -Anzitutto sappiate che grazie al vostro cristallo siete in grado, proprio come i vostri Pokémon, di utilizzare dei poteri che possono rivelarsi devastanti a seconda dell'uso che ne farete, per aiutarvi ognuno di voi avrà un'arma.- Spiegò, quindi si avvicinò volando fino ad Ilaria. -Adesso prendi il cristallo e tienilo stretto in pugno, concentrati sull'arma che vorresti avere e dai sfogo alla tua energia.- Disse, la ragazza chiuse gli occhi tentando di fare come aveva detto Celebi, ma non ci riusciva. -Dannazione, è difficile!- Sbuffò, Snivy si avvolse dolcemente al suo collo come per farle capire che lei era lì e sapeva che poteva riuscirci, quindi ci riprovò ma riuscì solamente ad avvolgersi di un'aura verdognola che sparì dopo poco tempo. -Ma quella luce...?- Stava per domandare Ichu, Celebi lo invitò ad ammutolirsi per non distrarre Ilaria. -Puoi farcela, Ila.- Le sussurrò Snivy, la ragazza si concentrò e dopo un po' si ricoprì nuovamente di quell'aura che adesso emetteva un verde splendente, quindi dei gracili rametti iniziarono a circondarla aggrovigliandosi su di lei intrappolandola, qualche secondo dopo crebbero dei fiori magnifici i quali petali erano di un color rosa confetto e non appena la ramificazione raggiunse anche la mano destra si prolungò anche oltre il corpo della ragazza, mentre i rami prendevano la forma di un'arma da taglio dalle dimensioni ragguardevoli che ben presto si rilevò essere una falce dalla lama piuttosto appuntita. -Caspita, da un insieme di fiori è nata... una falce!- Commentò Eugenio quasi incantato da ciò che era successo, mentre Dragonite lo seguiva a ruota ammirando la bravura che aveva dimostrato la ragazza nonostante fosse la sua prima volta. -Molto bene, ci hai messo un po' ma ci sei riuscita... d'ora in poi potrai far comparire la tua falce quando vorrai, però ricordati sempre che quando sarai in faccia al nemico non avrai tutto questo tempo, quindi più avanti dovrai allenarti anche sulla velocità.- Le disse Celebi, mentre Ilaria avvolse l'arma in un mazzo di fiori che la fecero sparire nel nulla proprio come era comparsa. -Molto bene, Spixon che ne dici di provare tu?- Chiese la creatura verde, il ragazzo sembrava essersi sbloccato un pochino dalla timidezza che aveva poco prima. -Ecco... Non sono sicuro di poterci riuscire, e...- -Storie, andrai benissimo!- Lo interruppe Feraligatr, spingendolo in avanti. -Concentra tutta la tua forza in un solo pugno.- Gli disse Celebi, Spixon si sforzò ed una fiammella d'acqua si generò sulla sua mano ben stretta a pugno. -Prova a colpire qualcuno.- Aggiunse il mostriciattolo verde. -La fai facile tu.- Deglutì il ragazzo, mentre Feraligatr gli mostrava che credeva in lui facendogli l'occhiolino. Spixon scagliò il cumulo d'acqua in faccia a Miammo. -Dannazione, con tutti i bersagli che ci sono giusto me dovevi colpire?!- Bofonchiò, asciugandosi malamente con il braccio. -Ehm mi è scappata.- Rispose Spix timoroso, Miammo non proferì altra parola dato che sembrava si fosse già asciugato del tutto, come se la sua pelle avesse assorbito l'acqua. -Ma cosa...?- Chiese il ragazzo non capendo come si era potuto asciugare tanto in fretta. -La tua pelle è diventata della stessa sostanza della terra, assorbe acqua come un campo coltivato assorbe le piogge.- Affermò Celebi. -Adesso non mi dirai che nascono pure delle carote sulla mia faccia, vero?- Bofonchiò il ragazzo temendo altri cambiamenti radicali del suo corpo. -Torniamo gentilmente alla creazione dell'arma? Vorrei finire entro qualche ora, che ho un certo sonno e sta per farsi notte.- Sbuffò Ilaria. Spixon si concentrò al massimo mugolando e stringendo gli occhi sempre più forte. D'un tratto saltò in aria urlando a squarciagola, cadendo a terra. -Che è successo, chi si è fatto male?- Chiese Eugenio non capendo cosa fosse successo in quella frazione di secondo in cui aveva chiuso gli occhi. -Ichuan! Ti pare il momento di comparire dietro di me poggiandomi una mano sulla spalla come uno spettro?!- Urlò Spix in preda al panico, capendo chi fosse il responsabile e quindi calmandosi. -Dovrò pur usare il mio potere in qualche modo.- Si giustificò Ichu ridendo; Spixon, evidentemente in collera, tese una mano verso il vuoto accanto a lui e da una serie di bolle comparve nella sua mano un lungo bastone con sull'estremità una punta di metallo a forma di losanga3, che si affrettò a puntare verso il ragazzo che gli aveva teso quello scherzo. -Calmati, tigre.- Rise Ichu, sparendo nel nulla evitando il colpo della lancia, quindi ricomparve nuovamente dietro il ragazzo. -Basta Ichuan, non approfittare del privilegio dei tuoi poteri.- Disse Celebi. -Perché mai? È divertente.- Sogghignò il ragazzo. Hm, e dire che per tutto questo tempo mi era parso un ragazzo cupo e depresso. Pensò tra sé Lionade, che come al solito fissava ciò che gli accadeva intorno senza intervenire: preferiva osservare il corso degli eventi senza intervenire più di tanto. -Se non altro, lui almeno sa usare in qualche modo il suo potere, no? Spixon, lascia passare la cosa, su.- Disse Eugenio, per troncare il litigio sul nascere. -Mi sa che faresti meglio a limitare i tuoi scherzetti.- Gli sussurrò poi a Ichu in tono amichevole, quello annuì semplicemente, ma quella risposta non lo convinse poi più di tanto. -E sia, ma se ci riprova lo ridurrò ad un fantasmino inoffensivo.- Bofonchiò Spix. -Voglio proprio vedere.- Ghignò Ichu, Eugenio emise un flebile "Oh no" capendo che lo scontro non sarebbe finito lì, infatti Spixon puntò la lancia verso il ragazzo che l'aveva beffeggiato fino ad allora. -Non prenderti gioco di me, chiaro?!- Celebi provò a calmarli, ma Ilaria divertita dallo scontro fece sbucare dei rametti da terra che crearono una barriera invalicabile persino per il folletto. -Ilaria! Ma che ti salta in mente?!- Urlò Eugenio non capendo cosa fosse successo ai suoi neo-compagni. -Sembra uno scontro così interessante.- Rispose semplicemente. Ma che succede? Tutti sembrano impazziti... o forse posseduti? Pensò Lionade, osservando ciò che stava accadendo. -Vuoi assaggiare il gusto della mia lancia in bocca?- Chiese in tono minaccioso Spixon, mentre Feraligatr tentava inutilmente di calmarlo. -Ma che gli succede? Non sembra più lui!- Affermò preoccupato il Pokémon, mentre gli altri Pokémon si accodavano a lui non capendo cosa stesse succedendo a quegli umani a cui erano stati affidati. -Fatti avanti, se ne hai il coraggio!- Esclamò determinato Ichu, quindi alzò le braccia al cielo. -Affinché la mia gloria sia rivendicata, che la mia arma venga plasmata!- Urlò al cielo, quindi da sottoterra uscirono tante ombre che fermandosi a mezz'aria ululando e provocando tuoni raccapriccianti diedero vita ad una spada a lama curva in acciaio finemente lavorato che si posò lievemente sulla mano destra di Ichuan, che puntò la katana verso Spixon. -Allora, sei ancora convinto di poterti battere contro di me?- Chiese in tono sarcastico il ragazzo, Spix indietreggiò quando un qualcosa lo colpì in pieno volto facendolo cadere per terra: era Eugenio che si era avvolto di un'aura bluastra, i suoi occhi dello stesso colore erano colmi di malvagità e adesso puntavano il ragazzo sdraiato sul letto d'erba. Prima che potesse colpirlo con il suo stiletto appena plasmato, Miammo intervenne bloccandolo con una spessa coltre di sabbia. -Ehm... Grazie, Miammo.- Mormorò Spix che sembrava essere rinsavito. -Non l'ho fatto di certo per te, ma per divertimento nel bloccarlo.- Sogghignò il ragazzo, che sembrava anch'egli posseduto da qualcosa o qualcuno, desideroso di essere malvagio senza alcun motivo apparente, quindi da un mucchio di terra creò un nunchaku avvicinandosi minacciosamente verso gli altri. Quando il gruppo sembrò ingaggiare un combattimento, Lionade venne spinto da una strana forza più potente di lui, trascinandolo verso gli altri. -Adorato lato oscuro della luna, forniscimi l'arma più potente che serbi, perché possa liberarti da quel fastidioso lato buono della tua integrità.- Disse con voce roca e forte, molto diversa da quella sua solita. Alzò un braccio al cielo e un raggio scuro proveniente da una delle due lune lo avvolse, quindi nella sua mano comparve una spada con su incisa la scritta "Oblivion": il ragazzo iniziò a muoversi minaccioso verso il gruppo, pronto ad ucciderli senza motivo, guidato da quella malvagità che aveva ormai invaso ogni singolo punto del suo corpo. -Che... cosa... sto facendo?- Mormorò a bassa voce, arrestandosi di colpo e guardandosi intorno: sembrava essere rinsavito, ma non i suoi compagni. -Celebi, che sta succedendo agli altri?!- Chiese il ragazzo urlando per via dei rumori provocati dalle armi del gruppo. -Non saprei, so solo che questi rami creati da Ilaria sono opera di magia nera!- Disse semplicemente, ad un tratto un altro raggio colpì la compagnia che venne sbalzata indietro, quello stesso colpo riuscì a rompere la barriera che teneva bloccato il folletto verde che adesso poteva liberamente raggiungere Lionade. Tutti parevano essere tornati sé stessi, e non appena alzarono gli occhi al cielo videro Xerneas che li fissava malamente, con aria delusa ed autoritaria. -Signore, vi prego di scusarli! Sono sicuro che non sia stata colpa loro, non sapevano quel che facevano!- Esclamò Dragonite tentando di salvare la situazione, Feraligatr annuì come per affermare ciò che aveva detto l'altro Pokémon. -Lo so bene Dragonite, questi umani si sono fatti comandare da Yveltal.- Affermò Xerneas con il suo solito tono calmo e deciso. -Quella che stavate usando è magia nera, qualcuno strettamente legato ad Yveltal o Yveltal stesso ha tentato di rendervi malvagi. La sua forza è potente, ma se ricorderete che siete una squadra nulla potrà sopraffarvi.- Lionade fissò la spada che aveva forgiato in quel momento di follia. Non appena Celebi la vide, corse subito da lui per esaminarla. -Lord Xerneas, questa spada è stata forgiata dall'oscurità.- Affermò preoccupato. Il cervo si avvicinò. -Hai proprio ragione, Celebi. Purtroppo è impossibile per lui forgiare una nuova spada. Ormai questa è diventata l'arma che incontrerà il sangue di Yveltal e dei suoi prodi.- Confermò. -C'è un'incisione sulla lama... dice "Oblivion"...- Disse Lionade, osservando la spada da vicino. -Oblivion è il Regno di Yveltal, sembrerebbe che voglia condurti da lui, ma nessuno sa dove si trovi. Tuttavia conoscendo ogni singolo angolo dell'Albero della Genesi, dubito che si trovi qui. Ho sempre pensato e temuto che si trovasse nel mondo degli umani, in un posto assai remoto, ma nulla è certo.- Rispose Xerneas, il ragazzo parve sorpreso nel sapere che quel cervo onnipotente non sapesse qualcosa. -Comunque sia, per adesso non è il momento di pensare a trovare Yveltal, più che altro dovrete stare attenti a non farvi trovare da lui. Non siete ancora pronti.- Aggiunse, poi voltò lo sguardo verso Celebi. -Celebi, saresti così gentile da guidarli verso Avest?- Gli chiese. -Che cosa?! Torniamo ad Avest? Ahaha, sapevo che era tutto uno scherzo e che non fosse vera la cosa dei due mondi in pericolo! E sicuramente quel buffo cervo non è di certo un dio onnipotente, ahahah!- Rise Miammo felice, prima che Marowak gli desse un colpo con il suo robusto osso in testa. -Poverino, potevi illuderlo che potesse tornare a casa sano e salvo, almeno.- Commentò Ilaria, il Pokémon non rispose portando lo sguardo altrove. -Perché dovremmo tornare nel nostro mondo?- Chiese Eugenio. -Per recuperare gli altri prescelti oltre voi, temo che Yveltal gli abbia impedito di raggiungerci qui.- Spiegò il cervo. -D'accordo, li guiderò verso gli altri!- Esclamò Celebi iniziando già a volare altrove, ma Xerneas lo fermò. -No Celebi, non puoi raggiungere Avest, se qualcuno ti vedesse porteresti scompiglio tra gli umani, mentre dobbiamo risultare invisibili agli occhi di Yveltal. Ci andranno solo loro, li guideranno i cristalli.- Disse Xerneas, Celebi annuì tristemente dato che doveva abbandonare – anche se temporaneamente – Lionade. Il folletto guidò quindi il gruppo verso uno specchio d'acqua. -Buttatevi qui e trattenete il fiato.- Disse semplicemente, dunque tutti si tuffarono. Rimase solo Lionade, che prima di seguire gli altri si girò un'ultima volta. -Torneremo presto.- Disse per rassicurare Celebi e gli altri Pokémon rimasti lì, quindi con un sorriso stampato in bocca si buttò nello specchio d'acqua.


    Glossario:
    1La paura conduce all'ira, l'ira all'odio, l'odio conduce alla sofferenza: Se questa frase è presa da Star Wars è puramente casuale (?) A parte gli scherzi possiamo dire che è un tributo/un riferimento a quella saga che mi è davvero piaciuta xD e poi, ci stava in questo contesto u.u
    2[...]mondi paralleli: Xerneas si riferisce all'Albero della Genesi, il mondo dei Pokémon, e Avest, il mondo degli umani, entrambi in pericolo per via di Yveltal
    3Losanga: A forma di rombo

    Edited by SHANE.» - 21/12/2014, 21:15
  6. .
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    A Tutto Reality - All Stars!

    Trama:

    A tutto reality - All Stars (Total Drama All Stars) è la quinta serie del franchise canadese A tutto reality, preceduto da A tutto reality - L'isola, A tutto reality - Azione!, A tutto reality - Il tour e A tutto reality - La vendetta dell'isola. La quinta stagione è messa in onda negli Stati Uniti dal 10 settembre 2013 su Cartoon Network, mentre in Canada è andata in onda dal 9 gennaio 2014 su Teletoon e in Italia è andata in onda dal 3 marzo 2014 su K2.



    Info Release:
    DTTrip: K2 (by SuperN10000)
    Qualità: 480p
    Contenitore: MP4
    Episodi: 6/14


    Episodi:
    Episodio 01 - Eroi contro Malvagi: Streaming
    Episodio 02 - Pezzi di Puzzle: Streaming
    Episodio 03 - Guerra Nella Foresta: Streaming
    Episodio 04 - Gara di Sbafo: Streaming
    Episodio 05 - Chiari di Luna: Streaming
    Episodio 06 - Uova a Sorpresa: Streaming


    Questa è una release amatoriale fatta da appassionati per appassionati a scopo divulgativo e senza alcuna finalità di lucro. Non c’è nessuna intenzione a ledere gli interessi dei detentori dei diritti del materiale audio/video utilizzato. Qualora i detentori dei diritti ne facciano richiesta, questi link verranno rimossi.

    Parole chiave:
    CITAZIONE
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    Edited by ~Link~ - 28/7/2015, 00:00
  7. .
    Salve a tutti :zizi: osservate bene questo screen di Rosso e Blu della Torre Pokémon:

    grYKcpV

    A voi cosa ricorda? È il primo piano della torre e, come ha già notato tempo fa ShinyMeowth, il disegno formato dalle tombe sembra proprio un palco per l'impiccagione... siccome non so che altro dire a parte che in Pokémon Rosso e Blu i misteri sembrerebbero infiniti :fg: a voi la parola. :sisi: Lasciate un +1. u.u
  8. .
    rieccoci con un nuovo appuntamento con Il pianto del mondo, mi spiace di averci messo molto ma spero che lo apprezzerete ugualmente. Buona lettura a tutti!

    Capitolo 2
    L'inizio del viaggio

    Il giovane anche se piuttosto diffidente nei confronti del cervo lo assecondò e vi si sedette di fronte sull'erba morbida, il cervo lo studiò con aria dolce. -Non c'è nulla da temere, non permettere alle tue emozioni di offuscarti la mente.- Gli suggerì pacato, Lionade si lasciò sfuggire una risatina nervosa. -Io non sono affatto spaventato da te.- Anche se il suo nervosismo era palpabile, Xerneas sorrise. -Cosa dovrebbe farmelo credere?- Chiese il Pokémon facendo un singolo passo avanti facendo scattare in piedi il ragazzo. -E va bene, sono spaventato sei contento? L'ho ammesso!- Rispose il giovane con un filo di voce, Xerneas quindi si concentrò e nuovi alberi gemmati misero radici, quindi crebbero a velocità sorprendente. Una grande pace avvolse come un manto Lionade che si sedette nuovamente al cospetto del grande Pokémon che sorrise. -Va meglio, dico bene? Sai devi sapere che i cristalli sugli alberi hanno la straordinaria capacità di riflettere le mie emozioni, come di solito fungono da prismi per i raggi del sole.- Il ragazzo annuì assorto in quella pace, quindi rispose -Posso sapere dove siamo? Non riconosco nulla che può far pensare al mio mondo.- Ad un tratto la creaturina verde di prima ricomparve dal nulla e si sedette sulle sue ginocchia, quindi rispose alla sua domanda. -Questo perché non siamo più nel tuo mondo, Avest non è altro che un pezzo di fronda, qui sei nel crocevia dei mondi.- Tentò di spiegare, ma un'espressione vacua si dipinse sul volto di Lionade che rispose con un -Ma di che diavolo stai parlando?-, quindi Xerneas mosse uno zoccolo sul terreno per attirare l'attenzione su di lui. -Celebi non è stato molto chiaro, ma quello che voleva dire è che i nostri mondi sono collegati come se il tuo mondo fosse la fronda di un albero e ora ti trovassi nel fusto, ti trovi qui perché io vi ho convocato e tu sei riuscito a rispondere alla chiamata.- Chiarì. -Aspetta, "VI"?! Cosa intendi dire con "vi", vuoi dire che non sono l'unico ad essere stato catapultato qui? Ah, e sopratutto come ho fatto da un laghetto a ritrovarmi qua?- Xerneas rise. -Quante domande Lionade, ma la tua curiosità dovrà aspettare, dobbiamo andare a ricevere gli altri ospiti.- Quindi insieme si incamminarono verso la parte opposta dalla quale il ragazzo si ricordava di essere arrivato, il paesaggio boschivo divenne sempre più rado fino a quando gli alberi scomparvero totalmente e il paesaggio divenne pianeggiante: enormi campi di fiori di varietà di gemme diverse crescevano a macchie rendendo la prateria simile a un enorme arazzo, il ragazzo sopraffatto dalla meraviglia colse un bellissimo tulipano composto di svariate gemme rosse simili a rubini, ma non potevano esserlo, sarebbe stato assurdo anche se ormai nulla più lo stupiva in quello strano mondo che aveva un qualcosa di magico. Quel fiore profumava sul serio, un aroma dolcissimo lo investi dandogli leggermente alla testa. -Ehi, senti qui che profumo.- Disse elettrizzato porgendo il fiore alla piccola fata del bosco che aveva cominciato a ridere vedendo il comportamento del ragazzo. -Lo so, sai, a volte i fiori profumano.- Commentò il piccolo Pokémon ridendo, mentre continuava a seguire il maestoso cervo che continuava placido il viaggio. -Lo so, ma non ho mai visto fiori di gemme nel mio mondo.- Rispose indispettito, quindi notò che Xerneas si era fermato sulle sponde di un laghetto piuttosto increspato per poi sdraiarsi con le zampe anteriori incrociate. -Molto bene, questo è il posto.- Disse invitando Lionade a sedersi. -Ma non dovremmo cercare i tuoi ospiti o qualcosa del genere?- Chiese quindi il giovane sedendosi accanto al cervo. -Non ce ne sarà bisogno piccolo umano, saranno loro a trovare noi.- Aggiunse nel suo solito tono pacato, non passò molto che un urlo deturpò il profondo silenzio di quel posto, mentre un ragazzo correva nella loro direzione inseguito da un gigantesco alligatore di un azzurro marino sul cui dorso spiccavano irte punte di un rosso acceso, che lo inseguiva allegro urlandogli di rallentare. -Ma figurati se rallento!- Rispose il ragazzo con il fiato corto risalendo il dolce declivio fiorito dove erano seduti Xerneas e Lionade, quando il ragazzo vide l'imponente cervo si fermò intimorito visto che si era alzato e ora si ergeva in tutta la sua maestosa figura, bastò questo per far arrestare l'immenso rettile che si prostrò alle sue zampe. -L-Lord Xerneas, credetemi, non volevo divorarlo, volevo solo stringere amicizia con lui sento che c'è un legame tra me e questo umano.- Rispose tremante. -Quello che dici è vero Feraligatr, voi due siete legati...- Il ragazzo urlò interrompendo il Pokémon. -CHE COSA?! IO LEGATO A QUELLO?!!! E POI... IL CERVO HA PARLATO!!!!- Sembrava molto scosso quindi Lionade si intromise. -Calmati lo so che sei scosso, anche per me è tutto nuovo e anche se ho visto cose che superano l'assurdo credo che non ci sia nulla da temere.- Disse con tono rassicurante. -E tu chi saresti?- Chiese il ragazzo spaventato. -Lionade, per servirla.- Rispose chinandosi elegantemente. -Spixon, senti Lionade, tu sai dove siamo? Mi ricordo di aver preso questo cristallo blu dallo stomaco di un pesce, sai, ero a pesca e non so come mi sono trovato qui.- Questa volta fu Celebi a rispondere. -Sei sull'Albero della Genesi, sei stato scelto dal sommo Xerneas per la tua affinità all'elemento d'acqua, e il Pokémon con cui hai stretto il tuo legame è quel Feraligatr, siete per come dire legati nei vostri sentimenti e spero per te che il vostro legame non si estenda anche al dolore.- Spiegò come se fosse una cosa da nulla. -Celebi non spaventare i nostri ospiti, comunque sì, tu e quel Pokémon siete come dire... amici per la pelle. Ma ora basta con le chiacchiere, abbiamo altre persone da trovare.- Si intromise Xerneas, quindi i quattro si rimisero in viaggio fino a quando non si trovarono ai piedi di alte montagne dalla vetta innevata, qui un enorme drago di un delicato color arancio sfrecciava a tutta velocità con sopra un ragazzo, sembravano divertirsi un mondo mentre insieme volavano per il limpido cielo di un colore violetto, ma furono presto interrotti dal bramire sordo e divertito di Xerneas, bastò questo per far piombare il drago a terra, il ragazzo scese dal suo amico e si diresse verso il cervo. -Wow che bellissimo cervo, piacere Eugenio e tu sei?- Chiese il ragazzo elettrizzato. -Ehm... lui è Xerneas, è quello che più si avvicina a un dio qui, sai?- Rispose nervoso il drago arancione. -Va tutto bene Dragonite, quest'umano è colui che condivide con te il legame giusto?- Disse gentilmente, il drago sembrava imbarazzato. -Ehm.. sì signore.- Disse un po' impacciato per l'atteggiamento dell'umano che intanto si era concentrato sull'alligatore di Spixon. -Ma che bell'alligatore, e dimmi quanti denti hai lì dentro?- Chiese sempre più entusiasta. -Bah non lo so, vuoi contarli?- Rise l'alligatore, ma il ragazzo si era già spostato studiando il suo proprietario. -Piacere, sono Eugenio e tu sei?- Disse tutto d'un fiato afferrando la mano al ragazzo. -Ehm.. Spixon piacere.- Rispose l'altro un po' a disagio. -Ehi ragazzo con l'elfetto, come ti chiami?- Il ragazzo e Celebi risero. -Lionade e Celebi.- Risposero in coro. -Bene, ma... chi è Lionade e chi Celebi?- Rise l'altro, quindi si presentarono a dovere. -Molto bene, presumo che Dragonite ti abbia parlato del perché sei qui, giusto?- Chiese Xerneas tentando di rimanere serio. Eugenio si calmò. -Il drago mi ha detto che il cristallo che ho raccolto mentre mi recavo a Erinion mi ha fatto precipitare qui e mi ha legato in qualche modo a lui.- Terminò con tono sufficiente. -Cavolo Erinion, la capitale di Avest, e che ci andavi a fare lì?- Esclamò sorpreso Spixon. -Hm Spix, non credi siano problemi suoi?- Lo calmò il suo Pokémon posandogli una zampa sulla spalla che minacciò di spezzare il ragazzo. -Oh scusa!- Urlò dispiacuto quando Spix crollò a terra schiacciato dall'immensa forza dell'alligatore mentre gli occhi di un rosso acceso cominciavano a brillargli per le lacrime. -Non è nulla, solo dosa la tua forza la prossima volta, d'accordo?- Cercò di sorridere il ragazzo, proprio in quel momento passarono accanto a loro una ragazza con una specie di serpente attorno al collo, la ragazza e la creaturina erano talmente prese dalla loro conversazione che non si accorsero nemmeno del gruppo -... E così tu ti chiami Snivy e questo è un enorme albero controllato da un cervo gigante, incredibile!- Disse la ragazza al serpentello di un colore verde acceso la cui coda terminava con un ciuffo di foglie. -Oh si, ma non è facile trovarlo in giro, di solito sta sempre alle pendici del suo albero per assicurare la prosperità a questo posto.- Rispose Snivy con una voce femminile dolce ed adulante, la ragazza sembrava che non fosse particolarmente interessata all'argomento. -D'accordo, ma prima hai detto che qui sugli alberi crescono gemme, pensi di potermici portare?- Chiese elettrizzata al pensiero delle gemme che avrebbe potuto raccogliere. -Sì beh, non è difficile arrivarci solo che... Per il sacro cervo!- Esclamò cambiando argomento. -Ahi non stringere, così mi soffochi.- Rise la ragazza leggermente dolorante. -Ehm sì, scusa, sai Ilary ti ricordi quando abbiamo parlato di Xerneas?!- La ragazza rise. -Sì, il cerbiatto giusto?- Snivy sibilò preoccupata. -Ehm io non chiamerei il signore di queste terre "cerbiatto", sopratutto se è dietro di noi.- La ragazza si girò di scatto. -Hm... vedo un gruppetto di ragazzi in compagnia di un drago dall'aspetto dolce e un enorme alligatore azzurro e, oh mio dio...- La ragazza corse incontro a Xerneas. -Salve mi darebbe le sue gemme signor cervo?- Disse in tono supplichevole, il "signor cervo" fece un passo indietro. -Mi spiace ragazza, ma le mie gemme non si possono rimuovere e presto avrai qualcosa di molto più urgente di cui occuparti.- Rispose in tono solenne. -Ah va beh fa nulla, tanto prima di venire qui ho trovato uno smeraldo bellissimo, guarda!- La ragazza estrasse da una tasca dell'abito un cristallo di un verde splendente abbastanza piccolo per starle sul palmo della mano, il cervo vi alitò sopra e questo brillò con più intensità. -Lo so piccola tu l'hai trovato per mia volontà come hai trovato quella piccola Snivy, come anche loro hanno un cristallo e un legame con un Pokémon.- Rispose in tono gentile. -Aspetta, che carino!- Lo interruppe Ilaria che ora aveva preso in braccio Celebi. -Ciao io sono Ilaria e lei è Snivy, tu chi sei?- Chiese dolcemente. -Celebi, e lui è Lionade, il mio amico.- Presentò entrambi il piccolo Pokémon, quindi dopo che anche gli altri si furono presentati ripresero il loro cammino guidati dal maestoso Pokémon che si rifiutava di dare informazioni sulla loro meta, ben presto il lussureggiante paesaggio cedette il posto ad un paesaggio più brullo e secco, la terra si fece più dura e si coprì di una sabbia rossa mentre alti canyon torreggiavano su di loro. -Ma lo sai che il tuo drago ha un muso dolcissimo?- Disse Ilaria spezzando il silenzio innaturale. -Non lo so, io lo ritengo un drago maestoso, tu che ne dici Dragonite?- Rispose un po' imbarazzato dalla strana domanda, il drago si portò la zampa alla bocca quindi rifletté un momento. -Non lo so, a me piace il mio aspetto.- Rispose ridendo assorto nei suoi pensieri. -Basta non ce la faccio più, fa troppo caldo! Feraligatr, tu se ho ben capito sei un Pokémon d'acqua, puoi come dire... crearne un po'?- Domandò Spixon esasperato al suo nuovo amico. -Questa è un'ottima pensata.- Concordarono tutti che tentavano di tenere nascosto il loro disagio agli altri. -Posso e lo farò.- Rispose orgoglioso l'alligatore che annunciò a gran voce -State indietro!-, quindi l'immenso Pokémon spalancò le grandi mascelle e sparò un potente getto d'acqua che scavò una fossa nel terreno abbastanza grande perché tutti potessero berci ed essere scambiato per un laghetto naturale, da una parte indistinta di quel deserto provenne una voce. -ACQUA!!!- Quindi la voce sembrò parlare con qualcuno, infatti l'eco portò alle orecchie del gruppo un -No amico, questa volta non è un miraggio, c'è perfino quel cervo che stavamo cercando... Xerneas!- Quindi all'orizzonte si stagliarono due figure, una era un ragazzo che camminava stancamente e al suo fianco una figura più bassa e tozza. Quando furono al lago la misteriosa figura fu maggiormente visibile, sembrava in tutto e per tutto un dinosauro bipede di un colore nocciola chiaro, la creatura indossava un teschio che le copriva totalmente la testa lasciando scoperti solamente gli occhi, in pugno stringeva una tibia di un qualche animale. -Hai visto, Marowak? E tu che dicevi che non mi so orientare.- Rise il ragazzo. -Già, sorvoliamo sui sei nidi di Drapion in cui ci hai fatto andare allora.- Rispose borbottando il dinosauro, il ragazzo bevve avidi sorsi d'acqua alla pozza, quindi rispose. -Andiamo, non sarai ancora arrabbiato per quei giganteschi scorpioni viola?- Rise. -Oh no, certo che no, solo ci stavano per portare a casa per la cena!- Rispose il Pokémon irritato. -Fantastico, cena! Gente io sono Miammo, non è che avete qualcosa da mangiare? Andiamo Xerneas, Marowak mi ha parlato di te, sei una sorta di re di questo mondo nel quale mi hai convocato tramite il cristallo che ho trovato e bla bla bla...- Xerneas non sembrò ascoltare il ragazzo, anzi sembrava preoccupato. -Non c'è tempo, qualcos'altro si agita per queste terre, qualcosa di molto più oscuro.- Annunciò. -È per questo che è così diverso rispetto al resto del tuo mondo?- Chiese Lionade che fino ad ora era rimasto in silenzio scioccato dalla diversità di ambienti. -No, ogni Pokémon ha bisogno del suo habitat come del resto un umano ha bisogno di determinate condizioni per vivere. Andiamo ora, non c'è tempo, abbiamo un'altra persona da incontrare.- Rispose in tono placido e imperscrutabile, quindi insieme attraversarono quel deserto fino a giungere in una pianura costellata di alberi spogli il cui fusto brillava però di una tenue luce argentea, l'erba in quel posto era alta e il gruppo procedette a tentoni vista l'oscurità illuminata solo dalle due lune e dalla fioca luce degli alberi, una densa foschia aleggiava su quel luogo mentre lapidi di marmo bianco facevano capolino tra l'erba. Inginocchiato di fronte ad una di esse stava un ragazzo, sembrava intento in una conversazione con un interlocutore invisibile. -Shuppet qui giace un Pokémon chiamato Sandslash, giusto?- Un piccolo spettro di colore nero si fece avanti levitando dolcemente sopra la spalla del ragazzo. -Sì Ichuan, ma tu come fai a saperlo?- Il ragazzo parlò con tranquillità. -Beh vedo il suo spettro, ecco, lui mi sussurra cose, mi racconta di sé.- In un attimo Xerneas era al fianco del ragazzo e vi appoggiò una zampa sulla spalla con affetto. -Ichuan, è del tutto normale, non stai impazzendo se è questo ciò che ti inquieta.- Quindi si rivolse a tutti. -Il cristallo che avete ricevuto vi ha donato la capacità di plasmare gli elementi, Ichu, tu hai il cristallo dello spettro, è del tutto normale che tu riesca a comunicare con coloro che non sono più tra noi... ma adesso venite, abbiamo molto di cui parlare.- Così li condusse ad un immenso albero bianco. -Questo è l'Albero della Creazione, è nell'esatto centro di questo regno, ora vi spiegherò perché vi ho convocato qui. Mille anni fa salvai il vostro mondo dalla spirale di distruzione a cui lo avevate condannato, per farlo dovetti creare dalle mie lacrime i cristalli per ristabilirlo...- A questo punto Xerneas fu interrotto da Lionade. -Sì, è una vecchia leggenda, ma questo cosa c'entra con noi?- Chiese in tono pratico, il cervo riprese la parola. -Sicuramente tutti voi avrete notato le catastrofi che stanno colpendo il vostro mondo, questo perché le mie lacrime erano solo un rimedio temporaneo, furono corrotte dalla malvagità degli uomini che non contenti di aver superato la distruzione del mondo perseguono nel loro operato, il vostro compito dunque è trovare tutti i cristalli e riportarli a me così che possa infondergli nuova linfa vitale, non tutti però i possessori hanno risposto alla mia chiamata, un individuo in particolare ha deciso di schierarsi dalla parte di mio fratello Yveltal contro di me.- Concluse, lasciando i presenti ammutoliti.
  9. .
    Molto bene ecco il primo capitolo, dalla lunghezza esigua (?), forse potrebbe risultare un po' noioso perché è un capitolo più che altro descrittivo e non accade molto se non presentare il personaggio protagonista nel suo essere e il suo modo di fare e il mondo in cui viene catapultato, prima di cominciare apro le iscrizioni per entrare a far parte della fan fiction, chiunque sia interessato mandi un mp a me o Phoenix (preferirei che mi contattaste in webchat), che altro dire... Ah sì il massimo è di 11 concorrenti, potrete scegliere un tipo Pokémon ad esclusione dei tipi Folletto, Buio, Veleno, Acciaio, Roccia e Coleottero (e Normale che non c'è in questa fan fiction dato che è alquanto inutile), perciò candidatevi che abbiamo bisogno di voi :°-°:. Detto questo buona lettura e commentate o vi ammazzo vi abbraccio diversamente piano. :zizi: Si inizia! :Siz_K:


    Capitolo 1
    Nello specchio

    Il cristallo che aveva trovato Lionade emetteva una strana luce rosea. Era raro trovare cristalli da quelle parti, e dato che la felicità aveva lasciato posto alla miseria da ormai fin troppi secoli era bene accaparrarsi ogni singolo cimelio che potesse risultare prezioso. Ma che simpatico cristall... D'un tratto il sedicenne scivolò sul terreno bagnato, e la pietra gli sfuggì di mano, ricadendo nel lago. -Eh no, ora che ti ho trovato non puoi più sfuggirmi!- Perciò si piegò e cercò di riprendere il cristallo, ma si sporse troppo e cadde nello specchio d'acqua. Nello specchio... Pensò istintivamente, quasi come se quel pensiero gli dovesse per forza balenare in mente, programmato da molto tempo prima. Il ragazzo aprì gli occhi azzurri, per poi poggiarsi lievemente al suolo. Si trovava in un luogo surreale, che non aveva mai visto. Attorno a sé era tutto coperto da una nebbiolina che tendeva a rendere roseo il paesaggio circostante. Non appena il ragazzo fece un passo sentì il dolce fruscio dell'erba bagnata sotto i suoi piedi, quindi capendo di trovarsi su un campo probabilmente irrigato continuò a camminare a stentoni, per via della vista annebbiata. Continuò girando il volto a destra e sinistra per capire dov'era. Ora che quella nebbia si stava diradando un po' aveva potuto notare una sfilza di alberi con delle gemme incastonate, di tutti i colori. Erano spogli di foglie, e a Lionade parve di contare, a colpo d'occhio, una ventina di colori diversi fra loro. Il ragazzo continuò il suo cammino, mentre quelle gemme con luce propria rischiaravano l'ambiente, guidando il ragazzo sempre diritto, senza una meta. Non appena il percorso di alberi terminò Lionade giunse in un campo di fiori alti poco più di lui, lì la nebbia era sparita e due lune capeggiavano su quel cielo stellato che si era appena immesso nel firmamento. Aspetta un momento... due lune?! Lionade rialzò lo sguardo per verificare che non avesse avuto le traveggole, e in effetti aveva visto bene. Tuttavia non gli parve tanto strano, pensandoci. Se non altro ora sapeva che quello era un luogo irreale e che non poteva essere nel suo mondo. -Sto sognando, qualcuno mi dia un pizzicotto.- Sbuffò, poi si fermò a fissare i due corpi celesti, l'uno accanto all'altro nell'immensità del cielo, che almeno quello sembrava lo stesso di casa sua, se non fosse stato per le due lune. D'un tratto sentì un verso ripetuto più volte, anzi erano due versi. -Glum Glum Glum Vail Vail- Erano due versi buffi, e ripetuti più volte parevano intonare una canzone. Lionade capì da dove provenivano, ma non voleva crederci. Dietro di lui gli enormi fiori che aveva visto poco prima iniziarono a muoversi facendo una specie di balletto sotto la luce delle due lune. Non appena "i fiori" si fecero vedere un po' di più il ragazzo notò che erano di due tipi, tuttavia accomunati da parecchie cose. Tutti avevano un corpo blu a palla, bulboso, con un paio di zampe anteriori e posteriori. Alcuni dei "fiori" avevano gli occhi chiusi e della bava gli scendeva da due grosse labbra viola, mentre altri erano più grandi e avevano due occhietti rossi e sembrava facessero fatica a sostenere il fiore sul capo. Questi ultimi erano di vario tipo, alcuni ancora erano chiusi e dovevano sbocciare, altri che erano sbocciati già in magnifiche Rafflesie1 rosse dai punti bianchi. Man mano che le creature si muovevano a passo di danza, lasciavano delle spore giallastre che ricoprivano l'ambiente circostante. Avido di curiosità Lionade toccò quelle spore e le annusò. In un attimo si paralizzò e ci volle che una delle creature gli sputasse in faccia la bava che gli colava dalla bocca per far passare la paralisi. -Hmm... Ma è nettare!- Constatò il ragazzo assaggiando la bava della strana creatura, che aveva un sapore straordinariamente dolce. Lionade fuggì da lì con passo felpato, quindi continuò ad andare diritto a sé giungendo in una specie di mini-foresta composta da tanti alberi di media altezza. Il ragazzo notò però che la sfilza di alberi terminava dopo una ventina di arbusti l'uno accanto all'altro, quindi decise di superare la foresta. Fece un passo, e non appena toccò il tronco di uno degli alberi l'intero bosco si ricoprì di un'energia verde, e la zolla di terreno sul quale si trovava si librò in cielo, radici degli alberi comprese, salendo sempre di più. -Uahh! Ci mancava solo la foresta volante!- Urlò in preda al panico, tentando di rimanere ben saldo ad uno degli alberi, ma riusciva solo a sballottare di qua e di là tra un arbusto e l'altro. Non appena la zolla di terra si fermò a mezz'aria Lionade cadde a terra con un tonfo, quindi si rialzò e debolmente iniziò a strascicarsi all'interno della foresta. -Celeee!!- Ma un qualcosa gli sfrecciò davanti a tutta velocità emettendo un verso piuttosto singolare, e quando Lionade perse l'equilibrio e cadde a terra quel qualcosa gli si piazzò davanti porgendogli una zampa per aiutarlo a rialzarsi, fu in quel momento che il ragazzo poté vedere di cosa si trattava. Era un piccolo umanoide di colore prevalentemente verde chiaro, aveva una testa a goccia la quale punta terminava in un ciuffo di un verde più scuro. Sopra di essa delle piccole antenne dalla punta azzurrina si muovevano baldanzosamente quasi come se quella creaturina fosse felice. Due grandi occhi con le pupille celesti i quali bordi erano neri riempivano quel faccino altrimenti povero per via della bocca sottile e minuta. Le braccia che finivano in tre piccole dita erano evidentemente sproporzionate rispetto al resto del corpo, troppo lunghe e robuste, mentre si capiva che non usava i piedi molto spesso dato che erano piccoli e tondi, inadatti per il cammino. Ben presto Lionade capì che quel piccoletto riusciva a muoversi grazie a un paio di piccole alette trasparenti che aveva sul dorso, che utilizzava per volare. -Cele?- Ripeté quello, notando lo sguardo assente del ragazzo. -Come? Ah sì, ehm... Cele.- Rispose non capendo cosa significasse, ma assecondando l'umanoide che sembrava tanto una piccola fata del bosco, di quelle che aveva visto nei tanti libri di mitologia che aveva comprato. La creatura lo prese per mano e muovendo velocemente le alette e faticando un po' riuscì a sollevare Lionade. Successivamente l'aura verde che avvolgeva la foresta sparì e la zolla di terra ricadde sul suo luogo d'origine. -Certo che potevi avvertire prima, o se non altro essere meno brusco...- Bofonchiò il ragazzo che, frastornato, si era dovuto rialzare da terra per l'ennesima volta. Il piccolo mostriciattolo verde fece un volo intorno a lui, e continuò a girare felice finché Lionade non lo acchiappò con la mano e lo fermò. -Stai fermo, sto per sentirmi male!- Sbottò infuriato, la creatura si liberò dalla sua presa ridendo, poi lo prese per mano e si buttò in un varco che si era aperto misteriosamente su un tronco di uno degli alberi, trascinando il ragazzo con sé. Vide tutto bianco per un secondo, successivamente si ritrovò in un campo enorme costellato di piccole collinette e intervallato da alberi di alto fusto, inoltre un vulcano ricopriva gran parte di quella terra che aveva un nonsochè che Lionade riteneva "spartano". Ad un tratto la terra iniziò a sobbalzare, come se un qualcosa di enorme stesse per arrivare. E in effetti dopo un po' sbucò una creatura enorme. -M-Ma quello è un tirannosauro?- Chiese tremolante, ricordando di aver letto qualcosa su quel dinosauro in un vecchio catalogo sui fossili. L'esemplare che aveva dinanzi era rosso con una specie di corona gialla sul capo ed una criniera bianca sul collo, inoltre portava al mento un insolito mucchio di barba incolta. -... Voglio morire.- Fu l'unica cosa che riuscì a dire per la paura, poi si ricordò che era stata la creaturina verde a portarlo fin lì. -Tu! Senti non so come hai fatto e non so se questo è un sogno o no e non voglio saperlo, ma ti prego portami via di qui! Insomma non hai paura di essere calpestato da questo... coso?!- Iniziò a dire Lionade sputando parole a raffica dettate dall'ansia e dalla paura. -... No mi spiace, ma non riesco a prenderlo sul serio con quelle braccia così piccole! È così tenerello!- Disse ad un tratto il mostriciattolo verde scoppiando in una risata prendendo in giro le corte e gracili zampette che aveva il t-rex. -No aspetta tu parli?! No cioè tre ore di "Cele" e "Cele" e ora scopro che sai parlare?!- Chiese stupito il ragazzo. D'un tratto il piede del dinosauro per poco non lo colpì. -Ho motivo di credere che non gli sia piaciuto essere chiamato "coso".- Sogghignò la creatura verde. -E tu allora, che hai detto che ha delle braccine corte?- Bofonchiò Lionade, il tirannosauro iniziò ad inseguirlo infuriato. Ad aiutarlo ad uscire illeso dalla folle corsa da un t-rex fu un Diplodocus2 che lo sollevò sul suo collo e poi respinse il predatore con una potente codata. Era blu e aveva dei fantastici diamanti azzurri sulla schiena. Una gigantesca cresta che ricordava i colori dell'aurora boreale sovrastava l'intero capo dell'animale preistorico, che sembrava più interessato alle foglie degli alberi lì vicino che alla carne del ragazzo. L'erbivoro continuò a camminare, fino a giungere in un campo pieno di stranissime creature, parecchio deformi. La maggior parte erano rosa e possedevano una lunga e sottile coda, delle gambe posteriori molto grandi simili a quelle di un coniglio e corte braccia con zampe da tre artigli l'una. Le orecchie a forma di triangolo ricordavano vagamente quelle di un gatto, e due occhi blu distoglievano lo sguardo dal pelo completamente rosa. Attorno ad una delle creature si formò una bolla rosa, facendo spaventare Lionade che aveva visto comparire quella sfera senza preavviso. -Visto così sembrerebbe... un feto con gli occhi, e la bolla somiglia tanto ad una sacca amniotica, come la coda ricorda un cordone ombelicale.- Rifletté il ragazzo ad alta voce, poi il Diplodocus sul quale era seduto si fermò dinanzi ad un lago, e si abbassò per bere. -Uaah!- Lionade cadde in acqua, e ne uscì bagnato fradicio. -Dannazione, ci voleva solo quest...- Non riuscì nemmeno a terminare la frase che un qualcosa lo investì in pieno. Non appena alzò lo sguardo vide un grosso uccello con possenti ali viola. Il corpo era di un grigio violastro, mentre la mascella era piena di zanne aguzze e la coda finiva in una punta a forma di freccia, perfetta per trafiggere le prede. Lionade riuscì a scansarsi, poi la creatura verde di prima ricomparve, e quando l'uccello preistorico riuscì ad azzannare Lionade e lo prese per la maglietta il vulcano iniziò ad eruttare e a far uscire la lava che scorreva sempre più verso il ragazzo, che imprecò contro l'esserino che l'aveva portato lì, poi ridendo il mostriciattolo verde creò un altro portale, quindi spostando il mostro alato con poteri psichici prese Lionade per mano e lo riportò nel presente. Tuttavia non erano più nella foresta bensì in cima al cratere di un vulcano. Prima che Lionade potesse nuovamente imprecare contro l'esserino verde quello scomparve nel nulla. -Dannazione!- Sbuffò, poi decise di cimentarsi alla ricerca di un'uscita o di un'entrata per un altro scenario meno... infuocato. Scese verso la base del vulcano e intravide un'apertura nella roccia, era a forma quadrata come un'entrata ma senza porta, ai lati c'erano due colonne bianche in stile corinzio3 come per dare solennità al posto in cui si entrava tramite l'insenatura, come se qualcuno avesse allestito di proposito un mini-tempio. Incuriosito Lionade entrò e vide una grande via di roccia magmatica intervallato di venature di lava che costellavano le pareti, non appena raggiunse la fine vide un enorme campo della stessa roccia del viale, e sotto di essa il magma che ribolliva emettendo qualche lapillo. In fondo vi era un trono decorato finemente che mostrava varie creature che sputavano fuoco. -Draghi?!- Pensò istintivamente il ragazzo, poi però notò che alcuni di quegli animali non avevano le ali ed altri erano persino carini, come quello che sembrava un piccolo maialino dalle quali narici faceva uscire del fuoco. Invece cosa che non notò affatto fu che ad un tratto dinanzi a lui comparve una di quelle strane creature. A primo impatto pareva una volpe dalla spessa pelliccia dorata, ma ben presto Lionade notò che possedeva nove code che terminavano in una ciocca arancione. Inoltre aveva una cresta in cima alla testa e un paio di occhi rossi incutevano timore, pareva fossero pieni di chissà quali poteri. -Ehm... Ciao.- Mormorò il ragazzo timoroso, poi la volpe tentò di investirlo con una fiammata ma quello si scansò in tempo. -Non so in quale mondo sia ma una cosa è certa, avete uno strano modo di dare il benvenuto qui.- Bofonchiò Lionade, poi cercò di fuggire ma la volpe riuscì a spostare con la mente un masso e posizionarlo dinanzi all'uscita, Lionade la fissò, non provava il minimo sforzo fisico semplicemente gli occhi da rossi erano divenuti di un celeste chiaro e intenso ed il ragazzo era stupito da tanta agilità mentale. L'animale fece un verso ricoprendosi di un'aura azzurrina, quindi otto rocce appiattite spuntarono da sotto terra e si posizionarono a cerchio circondando Lionade, poi la volpe dalle nove code fece un salto posizionandosi su uno degli otto spuntoni e lanciò una fiammata potente contro il ragazzo la quale fine pareva essere vicina, ma poi vide tutto bianco e appena riaprì gli occhi si ritrovava nel punto iniziale in cui era stato catapultato, e vicino agli alberi costellati di gemme e tra la nebbiolina rosea intravide una sagoma animale. Lionade si avvicinò con cautela, quindi scoprì che si trattava di un cervo, tuttavia piuttosto anomalo. Aveva le corna dorate che presentavano protuberanze che al ragazzo parverso essere semplicemente delle fantastiche gemme, come quelle incastonate sui rami degli alberi. La parte superiore del suo pelo era blu, quella inferiore di un marrone scuro. Le zampe presentavano striature color panna che sostituivano gli usuali zoccoli, e una coda da una parte blu e dall'altra marrone era mossa dal flebile e dolce vento che spirava in quel luogo. -Benvenuto sull'Albero della Genesi4.- Disse il cervo, la sua voce era dolce e soave, ma allo stesso tempo aveva un tono forte e deciso. -Albero della Genesi?- Chiese Lionade facendo capire che voleva sapere di più. -Chi sei tu?- Aggiunse poi, notando che l'animale aveva le pupille a forma di X. -Il mio nome è Xerneas, e in un certo senso sono il capo in questo posto, anche se preferisco definirmi uguale a tutti gli altri Pokémon.- Rispose quello. -Pokémon? Di che parli?- Chiese Lionade sempre più curioso. -Ah sì beh quelle creature che hai visto durante la tua visita in questo mondo si chiamano Pokémon, e a differenza degli animali che popolano il tuo mondo qui tutti hanno dei poteri straordinari quanto pericolosi.- Spiegò, quindi sospirando attese la fatidica domanda che era sicuro il ragazzo avrebbe fatto a breve. -Ah ma quindi esistete davvero? Pensavo foste una leggenda, una fiaba per bambini.- Disse Lionade, Xerneas parve ferito dalle sue parole ma dopo un po' si riprese. -Gli uomini tendono a dimenticare tutto.- Rifletté Xerneas, poi si girò verso il ragazzo. -In questo mondo come avrai capito ci sono ben poche cose uguali a quello tuo. Gli alberi presentano gemme, le lune sono due e una di esse riversa sempre dell'acqua durante la notte, ci sono vari ambienti diversi raggiungibili in poco tempo...- Iniziò ad elencare il cervo blu, ma Lionade lo fermò. -Posso sapere perché mi hai portato qui?- Chiese il ragazzo. -Beh...- Xerneas si girò totalmente verso di lui e lo fissò profondamente negli occhi, quindi dopo aver constatato nuovamente che era lui il tipo giusto lo invitò a sedersi come per dire "Mettiti comodo che è una lunga storia".

    Glossario:
    1Rafflesia: Genere di pianta parassita, rappresentata da un fiore velenoso rosso con dei punti bianchi. Altrimenti detta "pianta cadavere" per il suo forte odore di carne putrefatta, presenta il fiore più grande al mondo. [Immagine]
    2Diplodocus: Uno dei più lunghi dinosauri mai apparsi nel pianeta, è un sauropode vissuto nel Giurassico superiore. Era erbivoro e con una caratteristica coda che ricorda una frusta. Inoltre aveva un collo lungo, tuttavia a differenza delle giraffe che lo tengono in verticale i Diplodocus lo tenevano sempre in orizzontale. [Immagine]
    3Corinzio: Ordine architettonico dell'architettura greca e in seguito romana, caratterizzato dagli stessi elementi dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto ed incisioni varie. [Immagine]
    4Genesi: Termine che deriva dalla parola greca ghènesis, ovvero "nascita", "creazione" ed "origine".

    Edited by Shane~ - 8/2/2014, 21:52
  10. .
    Salve a tutti come avrete già capito dalla descrizione siamo all'innaugurazione di una nuova fan fiction, ma non solo anche di una prosperosa alleanza, fino ad ora mi avete visto scrivere in solitaria e con il mio collega spix ma oggi sono qui per proporre una nuova alleanza con neinte meno che con il mio amico amicissimo Shane. Il titolo criptico sarà presto svelato con questo breve prologo spero ci seguirete e buona lettura

    Prologo
    Lacrime di rinascita

    Tanto tempo fa, abitavano nel mondo che tutti noi conosciamo delle strane e portentose creature chiamate Pokémon, che obbedivano agli umani soggiogati dalle lacrime del mondo, dei cristalli nati dal pianto di uno dei Pokémon più potenti, Xerneas. Erano tempi bui, l'intera popolazione del mondo era concentrata in un'enorme regione chiamata Avest ritenuta la capitale dell'intero pianeta, e i Pokémon venivano maltrattati sempre di più; ed è qui, agli albori della storia, che il maestoso Xerneas vide la crudeltà che gli uomini riservavano ai Pokémon pur di raggiungere il potere. In quel periodo scoppiarono numerosi scontri che videro l'inutile morte di innumerevoli Pokémon, e il pianeta, messo a dura prova dalla atrocità dei combattimenti, si squarciò nella più totale disperazione. A vedere quanta morte e distruzione aveva seminato l'essere umano, Xerneas versò diciasette lacrime che si cristallizzarono e risanarono il pianeta dalle sue cicatrici, quindi decise di affidare questi gioielli a uomini dal cuore puro che portarono la pace in tutta la regione e ristabilirono l'armonia, ma, come molte volte succede, ripristinato l'equilibrio la memoria degli uomini tende a cancellare gli episodi dolenti, e tutta la storia venne in parte dimenticata e in parte romanzata, così che tutti quegli avvenimenti assunsero una nuova veste, la leggenda, e i cristalli vennero perduti, fino a quando molti anni dopo un ragazzo che pescava sulle sponde del lago non vide un misterioso cristallo sul fondale e decise di tenerlo per sé.

    Edited by Phoenix93 - 8/2/2014, 18:38
  11. .
    Capitolo 2: I sogni non esistono

    Un bambino terrorizzato era premuto contro un angolo, con le spalle al muro mentre assisteva alla scena che lo avrebbe tormentato per ogni notte da all'ora i suoi genitori in piedi difrone a lui dandogli la schiena mentre parlavano a un'uomo non riusciva a sentire cosa si dicevano o forse il panico gli tappava le orecchie l'unica cosa che vedeva era la canna di una pistola puntata al petto di suo padre mentre questi gli offriva gli incassi di un mese di lavoro del loro ristorante quando il pirata ebbe impugnato i berry premette il grilletto, uno scoppio e la vita di suo padre si spense davanti a lui, quindi il pirata rise e sparò anche alla donna, quindi diede in pasto alle fiamme il locale con ancora il bambino e i pochi clienti all'interno quindi se ne andò con una risata e una frase che non avrebbe mai dimenticato -L'era della pirateria è ricominciata imparate la lezione- quel giorno rimase impresso nella sua mente a fuoco lo stesso che distrusse la sua famiglia il ragazzo quindi si svegliò con il respiro accellerato -Calma Nelson non puoi vivere nel passato è per questo che ti sei arruolato in marina ricordi?- si disse per calmarsi, quando ci riuscì si vestì con l'uniforme da mozzo quindi si diresse verso la casarema di Shiuza una piccola isola del mare meridionale, l'accademia spiccava di certo nella cittadella in stile far west con tanto di saloon, era l'unico edificio bianco in mezzo ad una cozzaglia di colori smorti, appena arrivato un ufficiale lo accolse in una pizza d'armi -molto bene signori benvenuti in marina in tre anni imparerete tutto sulle navi e sulle armi e le navi e chi lo sa magari farete carriera o forse no, ma almeno riceverete un pò di disciplina- disse in tono duro. gli anni all'accademia furono duri ma gratificanti infatti a dicciassette anni aveva già raggiunto il grado di Capitano di vascello procurandogli una certa fama e prestigio dei colleghi fino a quando due anni dopo la sua promozione non gli fu affidata un importante missione sembrava infatti che all'isola di Shirop nel mare meridionale un gruppo di pirati avesse preso il controllo dell'isola, -e perchè contattate me e non il comandante di Shirop?-chiese Nelsoni in tono annoiato al comando principale di Marijoa il lumacofano sobbalzò-perchè lei è quello più vicino non ci sono grandi caserme nel mare orrientale da quando è iniziato tutta questa nuova ondata di pirati, percui vada lì in rappresentanza del comando generale e verifichi la situazione intesi?- chiese la voce dall'altra parte dell'apparecchio -trasparente signore- rispose pigramente l'appuntato che non era affatto entusiasta della partenza quindi riagganciò mentre l'ammiraglio dall'altra parte continuava a parlare -ragazzi prendiamo il largo una missione nel mare orrientale- disse con più brio possibile - il mare orientale? ma ci metteremo settimane ad arrivare lì- si lamentò un -lo so Johnny ma vaglielo a dire tu a Yenizo- concordò il ragazzo quindi insieme ai suoi uomini si diresse all'unico vasello della marina nell'isola quindi si rintanò nella sua cabina a leggere i suoi amati libri di medicina, da quando entò in marina Nelson infatti si applicò come medico oltre che come soldato "se fossi stato un medico forse avrei potuto salvargli" continuava a ripetersi ogni volta che curava un paziente, così trascorse i primi giorni di navigazione fino a quando il quinto giorno non furono colti da una tempesta e dovette abbandonare la lettura per andare ad aiutare l'equipaggio ad ammainare le vele per evitare che si squarciassero quindi si ritirò nella santa barbara per controllare gli armamenti nel caso in cui i pirati avessoro deciso di fuggire -molto bene disse finita l'ispezione- e passò per la cambusa stra colma di cibo prese una mela e se ne tornò nella sua cabina fino a quando non picchiarono alla porta -chi è?- chiese senza abbandonare la sua lettura -Jhonny signore posso entrare?- il comandante ripose il libro intitolato -le malattie della rotta maggiore nella sua libreria e si sedette alla scrivania del comandante -si si entra entra- disse stancamente -signore, ultimamente la vedo stanco svogliato c'è qualcosa che posso fare?- chiese preoccupato il marinaio facendo il saluto -riposo ti prego ci conosciamo da quando eravamo piccoli non farmi il saluto, no è che non sono fatto per i titoli altisonanti cosa sarei ora guardiamarina? sergente sottotenente? non lo ricordo più questi gradi mi distanziano da ciò che veramente voglio dalla marina- disse un pò malinconico -gustizia i pirati non seguono la via della gustizia e distruggeranno ciò che la marina ha faticosamente ricostruito: la pace ma dimmi perchè sei qui- completò il comandante -è per Gerry non sta bene credo abbia mangiato qualcosa di avariato non credo sia nulla di grave ma essendo un medico ho pensato che forse potresti dargli un'occhiata- spiegò l'uomo Nelson gettò la sua gicca piena di encomi su di un attaccapanni e la sostituì con un camice bianco -portami da lui, non sembra grave ma potrebbe diventarlo- così l'amico lo condusse da Gerry disteso su di una branda -allora vecchio mio come siamo?-chiese divertito l'ufficiale -per me è la fine Nel vero? sono stato felice di conoscerla- disse il marinaio con un filo di voce -hai solo un mal di stomaco Gery sta tranquillo e bevi questa tisana di erbe dovrai rimanere a riposo per un pò ma non creperai di certo- sorrise quindi passò una ciotola con una tisana verdognola e se ne andò.
    Il viaggio finì senza tanti intoppi quando arrivarono a Shirop trovarono la città interamente coperta di pece -cosa divolo?!...- esclamò Nelson nel vedere quel putrido spettacolo -va bene uomini con me se i pirati vogliono assumere il controllo della città saranno sicuramente nella casa del governatore- ed infatti un proiettile perforò la finestra del governatorato -ci ho ripensato voi guardate se ci sono rinforzi da qualche parte magari sulla loro nave... Gerry, Johnny con me- ordinò quindi entrarrono in azione. Il terzetto era ancora al piano terra quando sentirono la voce di quello che sembrava il sequestratore -andiamo perchè non legalizza il nostro piccolo assalto e ci proclama i dittatori di questo schifo di isola? abbiamo distrutto i vostri preziosi marine, non potete fare nulla contro un frutto del diavolo rogia, specie se è il pece pece- -pece eh?....- disse sottovoce l'ufficiale ai suoi collaboratori -credo che sarà molto semplice arrestare quel tizio se non si arrende- signore?!-chiesero i due troppo tardi però, il comandante di vascello era già entrato in azione -salve non vorrei aver interrotto qualcosa di importante- disse in tono sarcastico un pirata da una folta barba nera e gli ochhi azzurri sparò un colpo nella sua direzione ma lo mancò -coraggio mostrami il potere di un frutto rogia- lo provocò il ragazzo provocando grosse risate del priata -e va bene ma poi non piangere se ci lasci le penne- Nelson sorrise mentre il braccio del pirata diventava una massa di catrame ribollente, quindi il pirata tentò di affoerrarlo ma il marine fu più rapido e si scansò quindi prese dalla tasca dei pantaloni un normale zippo e diede fuoco alla pece che si propagò in tutto il corpo del pirata che appiccò l'incendio in tutto il palazzo. Nelson fu bloccato dal panico, quella scena era tremendamente simile a quella che aveva già visto, sui riscosse solo quando Gerry e Jhonny non innondarono d'acqua l'ufficio -signore la prossima volta che vuole appiccare un incendio ce lo dica- rise Jhonny ammanettando il pirata privo di sensi -Sandy dell'altra squadra dice che dobbiamo portarlo a Impel down e di lasciare libera la sua ciurma- disse Gerry -grazie dell'aiuto torni da noi quando avrà finito la sua missione la ringrazieremo al meglio- disse il governatore -la ringrazio signore e mi scusi se le ho incendiato l'ufficio ma era l'unica idea che mi è venuto in mente per fermarlo... la marina provvederà a ripagarla- si scusò Neslosn quindi dopo circa un mese il comandate di vascello arrivò con i suoi umini e il prigoniero a Impel down -ti pregoi da pertutto ma non a impel down- continuò a frignare per tutto il viaggio quando il giovane appuntato giunse alla prigione dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per resistere alla nause a provocatagli dalle pietose condizioni a cui erano costretti i pirati -e questa sarebbe giustizia per cui ho combattuto?-la rabbia di Nelson era evvidente -andiamo Nel sono solo pirati- lo spronò Johnny -SOLO pirati? SONO persone, uomini donne come me e come te hanno una dignità- scoppiò -marijoa mi ha detto che per i membri della sua ciurma non c'erano prove sufficenti per arrestarli e forse è meglio così lascio la marina- Johnny sfoderò la sua spada -mi spiace Nelson ma non posso più lasciarti andare libero, percui o ti difendi o ti costringerò a tornartene alla ragione con la forza- disse con tono grave -è così dunque non posso incrociare le lame con un amico ma se è questo che vuoi sia come vuoi- ancora prima che riuscisse a estrarre l'arma Johnny lo attaccò con un fendente che trascinò fino a metà dello stomaco accecandogli così un occhio -scusa EXcomodoro Nelson Drake- quando si risvegliò era ancora steso a impel down quindi risalì sulla prima nave di passaggio e tornò a Shirop qui il sindaco disse che aveva fatto tutto il possibile ma le sue ferite erano troppo gravi e avrebbero lasciato un segno permanente oltre che la cecità parziale, quindi gli consegnò uno scrigno di lucido legno e quando fu in condizione di muoversi lo condusse al porto dove l'attendeva una caravella dalla polena a forma di sirena -questa è la Siren è tua lo accetti come ringraziamento per ciò che ha fatto per noi- -chi mi ha riportato qui?- chiese -non lo so comodoro- -comodoro? chiese stupito il ragazzo- -certo la marina l'ha promossa per aver consegnato alla giustizia quel criminale- spiegò il governatore -non sono un marine forse non avrei mai dovuto diventarlo- -cosa intende dire?- chiese turbato l'altro -solo che quelli che si credono angeli nell'aspetto sono più neri dei pirati a cui danno la caccia nel cuore- -la marina? corrotta?- chiese incredulo -non per molto crerò un mondo di pace e per farlo dovrò viaggiare conoscere meglio la via del pirata e ottenere anche la mia vendetta- dichiarò il ragazzo salendo sulla sua nave e mollando gli ormeggi.
  12. .
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  13. .
    Benissimo eccoci qua con la mia rubrica settiman... No, aspetta, non sono Spixon. (?)
    Oggi in questo articolo che posterò parleremo di Genesect, leggendario di tipo :Coleottero: e di secondo tipo variabile a seconda del disco che gli ficchi in testa.
    Ma ora vi starete chiedendo, cosa centra Kabutops?
    Beeene! Ora ve lo dico, calmi! U.U
    Nel film pokèmon "Genesect e il risveglio della leggenda" il pokèmon leggendario Mewtwo afferma:
    "Quei pokèmon sono stati riportati in vita da dei fossili e maltrattati, proprio come me." (mi pareva dicesse così)
    Benissimo, ma ora vi prego di notare la parte "riportati in vita da dei fossili"
    "Si, ma il problema è che non c'è mai stato il fossile di Genesect" penso io mentre sento quella frase.
    Quindi traete le conclusioni da voi... ESATTO! Deve essere un fossile normale modificato e al quale sono stati aggiunti aggeggi Hi-Tech, si ma quale fossile?
    Ma ovviamente Kabutops. :fg:
    Oooook, so che i più scettici diranno:
    "Eh ma Kabutops è di tipo Roccia Acqua, Genesect è di tipo Coleottero", io gli risponderò "Non è questo il punto".
    Ora vi prego di notare gli sprite di Genesect e Kabutops, guardate qua sotto.
    649-burnpng
    Anche i backsprite:
    649-burnpng
    Ebbene si! Le somiglianze sono molte! Quindi deduco che Genesect sia un Kabutops "potenziato".

    Se ti è piaciuta l'informazione un +1 non guasta e se vuoi dire qualcosa commenta pure U.U
  14. .
    Bene e eccomi dopo nonsoqualeattesa al primo vero capitolo della Fan Fiction, qui finalmente capirete di cosa si tratta, ma solo se leggete!

    Nel capitolo scorso...
    In un piccolo paesino di periferia giungono degli strani camioncini grigi dai quali escono un centinaio di uomini vestiti di grigio, che a comando di un uomo con mantello nero montano uno strano marchingegno, attirando un mostro che l'uomo chiamava "Giratina", "Giratina" stava per distruggere il marchingegno, ma da quest'ultimo esce una scossa che lo fa implodere e generare un portale, che attira il paesino a se...

    Capitolo 1: La dimensione 0.
    "-Pff... Non appaiono Hollow1 da mesi, sinceramente ho sonno, cacchio di riunioni... aspetta... oggi non ci sono riunioni... EVVIVA! NIENTE RIUNIONI OGGI!- in quella mattinata il nostro Xavier avrebbe dovuto riposarsi e non fare nulla, ma non sapeva che era solo l'inizio di un'enorme susseguirsi di fatti sconvolgenti che lo avrebbero coinvolto.
    Xavier, come tutte le mattine si lavò e prese la sua divisa da Shinigami2 e la sua Zampakuto3, guardò il calendario e urlò: -EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?! DEVO ANDARE IN RICOGNIZIONE?! D: - ovviamente, per il pigrone che era andare in ricognizione era uno sforzo sovrumano, ma ci tengo a farvi presente che quando apparivano gli Hollow non era così, bensì era più forte, ma dalla loro misteriosa scomparsa Xavier iniziò a prendere la mano di non fare più nulla.
    La ricognizione settimanale era necessaria per la difesa della Soul Society4, e Xavier sapeva benissimo quest'informazione, quindi quando fu completamente sveglio raccolse tutte le sue energie e iniziò a girare per la Soul Society, non sembrava esserci nulla a fine giro di ricognizione e intanto che controllava si era fatta sera, il sole tramontava lentamente.
    Xavier colse l'opportunità di quella vista magnifica del sole che tramontava per appoggiarsi per terra e riposarsi un po', volse gli occhi al cielo e...
    -... ... ... ... ... ... ... ... ...? Eh? Ma quel... una Garganta5...? Devo avvisare gli altri... oppure combattere... dopotutto sono arrugginito e se andassi ad avvisare in due minuti Soul Socety sarebbe piena di Hollow... va bene, andiamo a controllare.
    Xavier con un agile balzo saltò fino alla Garganta, dalla quale uscirono 3 Hollow, di cui uno era un Menos Grande.
    -Uhuhuh! Ci vuole un po' di riscaldamento!- Xavier cacciò fuori dal fodero posto sulla schiena la sua Zampakuto e con uno Shumpo6 fece un taglio alquanto profondo sul primo Hollow aprendogli la faccia in due e quindi distruggendogli la maschera e facendolo sparire in una coltre oscura, intanto dalla Garganta uscirono altri 5 Menos Grande7.
    -Cavolo, non volevo usarla ma mi costringete.
    Fulmina le anime Kaminari Botan!- Xavier alzò la spada al cielo, quest'ultima fu colpito da un tuono che fece diventare la spada piena di spuntoni carichi di elettricità, e l'impugnatura divenne un guanto che si collegò al braccio di Xavier.
    -10 Botan no kaminari no shotto!- Dai dieci spuntoni elettrici presenti sulla spada uscirono dieci fulmini che assunsero la forma del profilo della spada rendendola un grande campo elettrico, poi Xavier prese la spada elettrificata e colpì 3 Menos, dandogli un'enorme scossa e facendo dissolvere anche loro, i 3 Hollow restanti indietreggiarono e dalla Garganta uscì...
    -Un Arrancar8? Sarà un ottimo avversario per allen... -
    -Allenarsi con me? Non credo proprio, semmai sono io a usarti come sacco da Boxe, shinigami. Voi 3 inetti, tornate nell'Hueco Mundo, qui ci penso io.- I 3 Hollow si allontanarono dal campo battaglia di corsa per rientrare nella Garganta.
    -Piacere di conoscerti, Shinigami, io sono Miguel, e sono un Arrancar.
    -Che tu sia un Arrancar non m'importa ti batterò.
    La discussione tra l'arrancar Miguel e lo shinigami Xavier fu interrotta da un botto improvviso della Garganta che implose e generò un portale, dal quale uscirono diverse creature e l'uomo col mantello nero.
    -Signore e signori, da oggi più dimensioni parallele si fonderanno, generando una dimensione unica, la dimensione 0.
    Ovviamente grazie al macchinario posto nel mio mondo sarò sovrano di questa dimensione, avendo poteri divini in essa!
    Un altro mondo è stato conquistato, ora passiamo al prossimo.- l'uomo schioccò le dita e dal portale uscì del fumo oscuro che risucchiò tutta la Soul Society, la terra che si trovava la dietro e l'Hueco Mundo9.

    Mondi paralleli conosciuti:
    -Mondo reale
    -Mondo pokèmon (parzialmente)
    -Mondo di Bleach
    -Dimensione 0 (formata dai tre mondi elencati)

    Fine capitolo 1.


    Glossario:
    Hollow1: Gli hollow sono anime di umani defunti la cui malvagità gli ha resi dei mostri, ogni Hollow ha una maschera a forma di teschio differente l'una dall'altro come hanno abilità peculiari spesso legate a un loro aspetto in vita, un'altro aspetto peculiare comune a tutte queste creature è un foro che gli trapassa da parte a parte che solitamente si trova al centro al petto ma alcuni esemplari lo possono avere in zone diverse
    Shinigami2: sono anime buone che hanno il compito di condurre le anime buone alla soul socety e di combattere gli Hollow per mantenere l'equilibrio nell'aldià, hanno un aspetto umano e indossano un kimono nero, e tutti gli Shinigami portano con loro una katana chiamata zampakuto
    Zampakuto3:Le Zampakuto sono delle katane speciali in possesso di tutti gli shinigami e di Hollow di alto rango. Le zampakuto hanno la straordinaria capacità di ferire le anime e di trasmettere i poteri del proprietario agli esseri umani in vita, ogni katana degli shinigami ha due rilasci che rivelano la vera forma della spada
    Soul Society4: la soul socety è la sede delle tredici brigate degli shinigami e corrisponde al nostro paradiso, è infatti il luogo dove vengono mandate le anime delle persone buone una volta morte, è formata da una pate esterna dove dimorano le anime delle persone e una parte interna dove dimorano gli shinigami
    Garganta5:letteralmente significa gola, è uno squarcio che collega il mondo degli hollow a quello mortale o a quello degli shinigami, solo hollow di lato livello riescono a creargli.
    Menos Grande6:sono una delle evoluzioni degli hollow sono creatureoscure molto alte che però conservano ancora molti dei tratti caratteristici degli hollow come l'aspetto mostruoso e la maschera integra, si radunano quando un grande quantitativo di hollow vengono uccisi nello stesso punto
    Shunpo7: è una delle tecniche suate dagli shinigami consiste in un rapidissimo spostamento
    Arrancar8: sono l'evoluzione più matura degli Hollow, abbandona infatti completamente l'aspetto mostruoso in favore di uno umano, mantenendo parte della maschera che portavano da mostri ottengono anchessi una zampakuto che possiede anch'essa un rilascio con il quale l'arrancar può guadagnare le abilità che aveva da hollow e che ha scelto di tenere celate in questa sua nuova forma, anche se possono sembrare i meno pericolosi degli hollow sono tra i più potenti mostri che popolano l'hueco mundo
    Hueco Mundo9: tradotto significa mondo vuoto, è il mondo da cui provengono gli hollow hollow e sede di Las Noces qui finiscono le anime malvage degli uomini è equiparabile al nostro inferno, è formato da un grande deserto in cui è sempre notte

    Beeeene! Come avrete capito di sicuro questa Fan Fiction riguarda interamente il mondo degli anime e dei manga!
    Ora che avete capito di che si tratta, beh non so che dire. xD
    Ah si, fine del discorso e se volete partecipare scrivetelo qua sotto.

    Edited by Ichuan - 4/2/2014, 17:31
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    un consiglio per il prossimo evento, magari usate un padre con una mossa uovo che così la sa anche il figlio, come magari dragodanza per totodile (basta un axew al 32) oppure un cyndaquil con tritartigli (sandslash al 22) o un chikorita con forzantica (cranidos al 33 oppure shieldon al 28) sono cose da poco che però rendo più carino il tutto..... ve lo dico a scopo puramente benefico visto che non ho ne X ne Y D:
77 replies since 22/10/2011
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